Meglio cambiare (neh)
Il segno più evidente del rinnovamento di Torino Filmfestival, qui sopra rappresentato dall’immagine che più che presiedere, presidia il sito ufficiale, è nella Sezione Fuori Concorso che accanto al molto atteso film di chiusura, Eastern Promises di David Cronenberg, schiera il romantico Blueberry Night di Wong Kar Way che ha aperto l’ultima Cannes. Poi c’è Irina Palm , Marianne Faithfull nel ruolo di una cinquantenne che lavora in un locale porno per pagare le cure al nipote,due commedie americane Lars and the Real Girl con l’emergente Ryan Gosling, fidanzato con una bambola gonfiabile, Charlie Bartlett,un adolescente che apre uno studio da psichiatra nel bagno della scuola e infine, il debutto alla regia di Fabrizio Bentivoglio con Lascia perdere Johnny commedia con musica sugli esordi di un musicista che poi sarebbe Fausto Mesolella degli Avion Travel,autore del racconto dal quale è tratto il film .Ma non finisce qui perchè accanto ai tradizionali concorsi per lungometraggi,documentari e corti, due Sezioni nuove fiammanti : Lo stato delle cose , promettente titolo per un contenitore da riempire con le tendenze del momento e La zona dedicata (era pure ora ) alla sperimentazione.Bella e intelligente l’idea di pepare l’iniziativa con più commedie e cinema mainstream ma ….le due retrospettive dedicate, una a Wim Wenders (35 opere più una mostra fotografica) e l’altra a John Cassavetes (tutti i suoi film da regista, più dieci da attore,più dieci episodi della serie televisiva sul detective Johnny Staccato) racchiudono – altro che sguardo penetrante – lo spirito di Torino 2007, la vera Zampata del Leone che,tra l’altro, sarà sul palco per una conversazione pubblica sul cinema insieme a sei registi italiani (Tinto Brass , i fratelli Taviani Gianfranco de Bosio ed altri ) dei quali sarà presentata l’opera prima.Viste le premesse e il poco che trapela, il Direttore Bellosguardo e la sua squadra hanno costruito un cartellone di quelli che convincono.Il resto qui.


La discussione delle norme sulla sicurezza richiederebbe un impegno più collegiale e meno demagogico di quel che ci tocca in questi giorni , vuoi perchè in questione sono provvedimenti da assumersi per il Bene Comune,vuoi per le complicanze che fatalmente insorgono quando si devono connettere Norme con il resto del nostro Ordinamento e con le Disposizioni Comunitarie ma soprattutto quando dispositivi che pure sembrano sacrosanti vanno a scontrarsi con l’Attuabilità o con la Compatibilità Amministrativa. La Tolleranza Zero,per chi non lo sapesse,è un lusso che questo paese non può permettersi non solo per ottime ragioni di natura culturale ma perchè richiederebbe un perfetto funzionamento del Sistema che dai commissariati alle aule di tribunale agli istituti di detenzione , spesso non riesce nemmeno a garantire la normale amministrazione,figuriamoci il resto.Ciò detto, chiunque in questa circostanza tragica abbia colto l’occasione per regolare conti che con la sicurezza non c’entrano o che per suscitare facili consensi abbia alzato i toni o peggio, lanciato proposte delle quali già in partenza si conosce l’ inattendibilità sul piano giurisprudenziale, somiglia più allo sciacallo che al politico.Un capitolo a parte poi lo meritano quelli che intendono rispondere ad una legittima domanda di sicurezza, anteponendo questioni di principio o di natura ideologica.Va tutto bene ma intanto che maturi nei cittadini una differente coscienza civile,che si mettano in atto politiche d’inclusione o che s’insegni infine ai maschi a rispettare le donne,qualcosa bisogna fare.Stigmatizzare il poco che si è potuto, davvero non aiuta nessuno.Le donne sono vittime di efferatezze fuori ma soprattutto dentro le famiglie in cui vivono,i lampioni andrebbero accesi prima in casa che per la strada e sono talmente vittime da essere persino utilizzate come pretesto per giustificare sentimenti razzisti, aggiungendo come se ne ve ne fosse bisogno, efferatezza ad efferatezza.Questo nessuna lo vuole tuttavia i criminali vanno assicurati alla giustizia e nel caso di stranieri, comunitari o meno che siano, è indubbio che l’azione penale e il governo dell’ordine pubblico diventano difficoltosi se non inefficaci quando sono impossibili l’identificazione e l’espatrio.Allontanati inutili sentimenti di rabbia, sono questi i due elementi intorno ai quali focalizzare l’attenzione perchè non bastano i provvedimenti, c’è bisogno di coordinamento con i paesi di provenienza con i quali restringere la rete ma in modo tale da non intrappolarvi gl’incolpevoli e non è semplice.Prima che si scateni la caccia al romeno,bisogna agire.