Sfogliato da
Anno: 2007

Quattro assi (e un re)

Quattro assi (e un re)

comencini lo scopone scientifico

Mi sono sempre chiesta cosa spingesse star di Hollywood del calibro di Bette Davis e Joseph Cotten (ma anche Dustin Hoffman ,Jack Lemmon, Mickey Rooney) a lasciare l’efficiente organizzazione degli studios,i cachet miliardari  per correre a  lavorare con i Comencini,gli Scola i Monicelli sentendosi ogni volta professionalmente  arricchiti,da esperienze in cui  tra le altre cose, si raccontavano storie tanto diverse da quelle che erano abituati ad interpretare. Ingrid Bergman,all’apice della carriera,dopo aver visto Roma città aperta aveva scritto con tono deferente a Rossellini “Se ha bisogno di un’attrice…” Dustin Hoffman Dirk Bogarde Burt Lancaster Jodie Foster raccontavano del loro rapporto con Monicelli, Visconti, Citti con toni commossi e acutamente nostalgici.Il cinema italiano diretto da intellettuali raffinati seduceva attori e pubblico con la forza delle storie di gente qualsiasi vestita con l’abituccio e il cappottino di Antonia dalla  permanente un po’ troppo riccia come usava allora nelle borgate. Nell’immagine ,una star assoluta : Bette Davis, alle prese con il personaggio difficile di una piccola storia crudele : povertà e degrado sfidano a carte una fortuna inesorabile e  sfacciata.Alla macchina da presa un maestro della commedia all’italiana del post realismo e un mago del cinema di poesia: Luigi Comencini

Spettatori

Spettatori

Radio city326423122_b6f70e2e13_bCon quanti spettatori ho condiviso un’esperienza cinematografica e quanti ne ho spiati  nascosta in cabina di proiezione?Una volta Cary Grant disse a Peter Bogdanovich che per lui l’esperienza più bella era andare al Radio City, un cinema di New York che contiene seimilacinquecento posti,a sentir ridere gli spettatori per qualcosa di piccolo e semplice  che aveva fatto sullo schermo.   Film e pubblico sono un’ esperienza visiva ed emotiva singolare.Ridere a crepapelle o piangere a dirotto,un film è sostanzialmente un dispositivo per ottenere dal corpo il massimo delle reazioni.Una volta uno dei più noti registi contemporanei fu portato via di peso dalla saletta di un cineclub romano dove proiettavano una maratona di classici della comicità del muto:una crisi esilarante in piena regola.Inarrestabile.Per avere una risata di quelle fatte bene,occorrono almeno un centinaio di persone per volta, dicono gli esperti.Oggi i film raramente sono consumati in riti collettivi di questa proprorzione ed intensità.Le nuove tecnologie sembrano di gran lunga preferire una fruizione individuale e isolata.Il tipo che ieri sul treno, era attaccato ad una cuffietta, a sua volta attaccata ad un pc portatile, sorrideva appena all’esilarante Tony Curtis  di Some like it hot.Tuttavia ho osservato le sue reazioni a scartamento ridotto. C’è un ‘altra scena nascosta in un film : il pubblico in sala.I movimenti,le risate,uno spettatore che per prendere posto oscura per un attimo lo schermo e rende improvvisamente molto più interessante la proiezione.Sono questi i momenti in cui si scopre quanto il cinema abbia presa su di noi,basta un breve abbandono della pressione che esercita l’immagine e il desiderio si riaccende.Quando il film (tutti ne hanno) ha un punto debole,il pubblico esce dallo stato di trance,si sistema meglio sulla poltrona,tossisce,si tocca i capelli,comunica brevemente col vicino.Vista da lontano è come un’onda di movimenti e spostamenti che percorre la sala come se esistesse, in questo, un accordo segreto tra congiurati.Il cinema non è uguale al sogno.L’illusione non è mai assoluta, c’è sempre una parte di noi che sa di essere al cinema come in questi momenti di stanca del film  in cui ci si assenta,lo si guarda senza vederlo, per poi riprendere il nostro posto al suo interno, non appena la narrazione torna in  quota.

François Bayrou (laïcité à la française)

François Bayrou (laïcité à la française)

BayrouIl programma del centrista François Bayrou è articolato in ottanta punti circa.In ordine alfabetico,  da Afrique a Decentralisation ma senza tralasciare   Justice, Laïcité e Social-économie si dipanano i lemmi di questa sorta di vocabolario elettorale a pronta consultazione: Les propositions ,un ‘esposizione sistematica all’interno della quale si ritrova la Francia delle Banlieus,dell’antisemitismo,della scuola,del lavoro nero e dell’immigrazione clandestina.Assenti ovviamente i Pacs che sono stati già approvati ma ai quali si accenna alla voce Homoparentalitè.Ed è a proposito dei genitori omosessuali che si ha la misura di come la Politica possa affrontare temi complessi senza equilibrismi concettuali con la sola forza del Diritto, nella chiarezza del suo bel linguaggio.Non ci sono riferimenti a radici cristiane,nessun sottile distinguo, ne’ graduatorie di Valori.Nessuna considerazione a carattere morale.Al centro dell’attenzione solo ed esclusivamente la risoluzione del problema, in questo caso rappresentata dalle sorti dei 300.000 ragazzi figli di genitori omosessuali.Eppure Bayrou tutto è fuori che un uomo di sinistra.Come posizione si potrebbe collocare tra Follini e Rutelli con il quale condivide l’aspirazione a smantellare il bipolarismo europeo formato tedesco,basato sull’alternanza tra socialisti e popolari.Cattolico,moderato,post democristiano ed europeista è la prova vivente che  si possono rompere gli schematismi del Novecento,quegli stessi che ancorano la  politica a dinamiche e contrapposizioni asfittiche, ideologizzanti che qui da noi , lungi dall’essere motore di progresso, ci vedono ancora inchiodati all’affermazione della Laicità dello Stato.

Dal Programma di Bayrou:

François Bayrou défend l’inscription dans la loi de dispositions concernant les familles homoparentales, dans l’intérêt des enfants. Il s’agit de prendre en compte les situations réelles des Françaises et des Français :

Une union civile, conclue à la mairie, ouverte aux homosexuels, comportant des droits équivalents à ceux ouverts par le mariage, j’y suis fermement favorable.

Aujourd’hui, en France, quelque 300 000 enfants sont élevés par des couples homosexuels. Que se passe-t-il pour ces enfants si l’homme ou la femme qui en est responsable – l’adoptant – vient à disparaître ? Il faut créer un lien de reconnaissance de la compagne ou du compagnon qui partage la vie de l’enfant, participe à l’élever.

Je ne suis pas favorable à une adoption plénière par deux personnes du même sexe, car l’adoption, c’est la filiation, et ce serait donc accepter qu’un enfant ait deux pères, ou deux mères, ce qui pose un problème

En revanche, l’adoption simple, qui est aujourd’hui ouverte à un célibataire, devrait l’être aussi à chacune des personnes homosexuelles vivant en couples. Sans entraîner un lien de filiation, elle crée un lien d’éducation, de succession. L’adoption simple permet donc d’apporter une solution concrète, non une réponse idéologique

Les préventions vis-à-vis de l’homosexualité et des droits des homosexuels, qui subsistent dans notre société, sont une tare qui doit être combattue sans relâche.
Les préventions vis-à-vis de l’homosexualité et des droits des homosexuels, qui subsistent dans notre société, sont une tare qui doit être combattue sans relâche.
Je refuse que l’orientation sexuelle d’une personne célibataire candidate à l’adoption soit alléguée pour lui refuser l’agrément. Lorsque j’étais en charge de telles décisions, président du Conseil général des Pyrénées-Atlantiques, j’ai veillé à ce qu’il n’en soit jamais tenu compte.
La diversité des situations des familles devra mener, dans l’intérêt des enfants, à une réforme de l’autorité parentale : permettre, avec l’accord des parents biologiques, un partage de l’autorité parentale avec un tiers, dans des conditions plus larges que celles actuellement prévues par la loi.  »

 

 

 

La più subdola delle tentazioni ( I care )

La più subdola delle tentazioni ( I care )

barbiana40

La manovra  è stata avviata in occasione della benedizione pasquale. In ogni casa i sacerdoti, distribuito insieme all’acqua santa, un depliant della Diocesi di Roma – Lettera alle famiglie – firmato Cardinal Ruini, si sono accalorati a raccomandarne la lettura. Il contenuto,  al di là del prevedibile richiamo alla centralità e alla santità della famiglia regolarmente costituita, esorta i politici  ad elaborare provvedimenti – casa, lavoro, Irpef, Ici, – di sostegno alle coppie e da ultimo,in nome della libertà di educazione,a finanziare adeguatamente la scuola privata, qui furbescamente definita scuola pubblica non statale.Anche i poveri del resto, hanno diritto di scegliere – ci spiega Ruini – dove far studiare i figli. E se sono Gesuiti,Trappisti,Barnabiti, i prediletti educatori, è lo Stato che deve provvedere. Esemplare anche  il passaggio sulle coppie di fatto, immeritevoli di quel riconoscimento giuridico che  in assenza di obblighi e doveri reciproci, non sarebbe giusto sancire. Un rapporto privato tra individui,analogo al rapporto di amicizia. Queste sono le coppie di fatto secondo la Diocesi .Le loro esigenze dovrebbero trovare risposta nei diritti riconosciuti alle singole persone.Mi fermo qui, al miracolo di Comunicazione Politica rivolto ai fedeli con il quale la Chiesa, tradizionalmente avvezza al Governo,alla Diplomazia ,alla Gestione Finanziaria , non manca mai di sbalordire. Rispetto a questa distribuzione capillare di imperativi, niente affatto pasquali, la Nota della Conferenza Episcopale, più raffinata e filosofica, con il richiamo all’impossibilità di superare la differenza sessuale e quel contestuale, ipocrita, riconoscimento alla dignità della persona,diventa robetta.Questa mattina sui giornali, molti commentatori si sono dati la briga di confutare le tesi richiamate dalla Nota,altri quella di cercare tra le pieghe del discorso della CEI, un qualche segnale di disconuità,fosse anche una virgola,una pausa,un’espressione meno dura e ultimativa, tra il Ruini firmatario della Lettera e il Bagnasco della Nota.Inutilmente.I toni probabilmente sono, in qualche modo inediti, ma  gli argomenti,i contenuti, appartengono alla Dottrina della Fede che per i credenti non è in alcun modo discutibile ne’ può essere oggetto di mediazioni. Ai cattolici adulti, per dirla con Prodi, ma anche ai sacerdoti, che l’atteggiamento restrittivo delle Autorità Ecclesiastiche, trascina  in posizione di grande difficoltà, a fronte di dilemmi quotidiani , tipici di un mondo che cambia (i sacramenti,le assoluzioni, che dovrebbero essere negati a divorziati, a omosessuali, alle coppie di fatto e ai  loro figli,) non rimane che la strada della Disobbedienza, nella speranza che sia sempre più plateale e che evidenzi le patenti contraddizioni.A noi laici, credenti o meno, la certezza di un’ennesima prepotente ingerenza che pone in discussione aperta, Beni Irrinunziabili  e che tuttavia rappresentano un Patrimonio Comune,esito di conquiste e sacrifici .Pluralismo,Autonomia,Diritti.A conti fatti la difficoltà è più per il mondo cattolico Per noi si tratta solo di continuare coerentemente una battaglia.

(i giovani )……sono tutti sovrani, per cui l’obbedienza non è ormai più una virtù, ma la più subdola delle tentazioni..

Don Lorenzo Milani L’obbedienza non è più una virtù. 1965 Editore Nuovi Equilibri

Intanto a Capitol Hill….(calm down …)

Intanto a Capitol Hill….(calm down …)

Il senato a maggioranza democratica ha trovato un consenso sul ritiro delle truppe dall’Iraq entro la primavera del 2008. La bocciatura dell’emendamento repubblicano che voleva slegare l’approvazione dei finanziamenti da una deadline per il disimpegno è un enorme successo politico per i democratici.Bush ha perso le staffe e anche il fair play e assicurando che porrà il veto qualora la legge fosse approvata in via definitiva, ha dichiarato che se dovessero mancare i fondi per le truppe, il popolo americano saprà chi è responsabile .Secca la risposta della speaker della camera Nancy Pelosi:”Calm down with the threats. There is a new Congress in town,We respect your constitutional role. We want you to respect ours.”

nancy pelosi