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Mese: Luglio 2007

Town hall multimediale

Town hall multimediale

 

Per l’incontro televisivo tra i candidati democratici (in studio) e i cittadini (via You Tube), Anderson Cooper anchormen CNN, aveva raccomandato agl’internauti : video della durata di tre minuti e domande  very creative .I circa tremila invii dai quali  sono state selezionate poche decine di performances, hanno sicuramente premiato le attese, se si pensa al tizio che interloquisce abbracciando per tutto il tempo la propria mitraglietta (chiamata Baby ) o a quello vestito  da pupazzo di neve  che  pone un quesito sul riscaldamento globale. Il matrimonio internet – televisione ( o meglio la joint venture CNN -You Tube) combinato, in questo caso, per rivitalizzare i rituali un po’ smorti del dibattito politico in tv, non ha mancato di suscitare interesse anche se il contrasto tra la scarsa qualità dei filmati, appiccicati come figurine dell’album su uno schermo blu troppo grande e l’importanza dell’allestimento era assai stridente. Impeccabili e a loro agio i candidati,  niente affatto preoccupati dalla spontaneità e dell’irriverenza degl’interlocutori. Al dunque, se accurate selezioni devono precedere questi incontri e abili conduttori tessere le fila del dibattito cui, tra l’altro, al momento della risposta,nemmeno presenziano i vari pistoleri e pupazzi di neve  , non c’è ;gran differenza tra queste iniziative e quelle abituali tipo talk show se non in una maggiore spettacolarizzazione dell’evento,cosa della quale ,forse,non si sente troppo il bisogno.

Spiacenti ma….

Spiacenti ma….

canalisSpiace ammetterlo ma Adrian Michaels ha ragione quando dice che in Italia c’è una stretta relazione tra la maggioranza di seni esposti dai mezzi di comunicazione e la minoranza di donne dirigenti o ministre o parlamentari.Dimentica però che il pervicace attaccamento ai ruoli istituzionali (ci sono politici che stazionano al timone dai dì della Costituente), è un problema ulteriore che le donne di questo paese devono affrontare rispetto alle loro omologhe all’estero, le quali – fortunate loro – se la devono vedere al  massimo con il comune  (e internazionale) sciovinismo.Inutile dunque che lo stesso Michaels sancisca sul Financial Times, il fatto che in Italia si è tradito il femminismo. L’ingresso delle donne in politica comporta necessariamente il farsi da parte degli uomini,per ottenere questo, non sono sufficienti  le pur dirompenti  battaglie femminili, ne’ i proclami di buona volontà maschile : servono regole, riforme e un nuovo modo d’intendere la rappresentanza e la politica.Passando poi a temi solo apparentemente più leggeri ma invariabilmente legati alla mercificazione, cioè all’utilizzo del corpo femminile fin per la vendita dei fertilizzanti in agricoltura,non si può davvero pretendere che dopo aver (faticosamente) mostrato al mondo i termini del problema,le donne si facciano anche carico del ruolo di cani da guardia , a questo punto, della pubblica morale.Pertanto, invece di chiedersi dove siano finite le femministe ogni qualvolta una giovane  mostra sui cartelloni le sue grazie, qualcuno si ponga il problema degli uomini, che saranno pure diventati taaanto bravini a cambiare il pannolino e a fare i lavori di casa, rispettosissimi del microcosmo femmile fatto di mogli, figlie,amiche,mamme, colleghe e nonne (sempre a patto che non gli rompano le palle ) che gli gira intorno ma sono rimasti in fin dei conti egualmente maschilisti.Provate a metterne insieme su di un divano, dai due in su e ad ascoltarne segretamente i discorsi,  sentirete che liberalità di argomenti,che eloquio e che esame accurato di parti anatomiche.No allupati No culi. Trattasi di senso comune prima ancora che di regola di mercato.Dunque il seno della Canalis che tanta preoccupazione desta al Financial Times, obbedisce all’immaginario maschile corrente.Qualcuno, a partire dalle menti più illuminate del proprio genere , chiede mai agli uomini di cambiare? Sta a vedere allora che la colpa è di Elisabetta o delle femministe che non fanno più le vigilantes .Aver consegnato alla società una generazione di Figlie, putative o naturali, che aspirando alla propria indipendenza economica prima ancora che al matrimonio, ne hanno scardinato le regole, è stato un traguardo importante, qui da noi.Il resto del percorso è un problema delle donne e degli uomini di questo paese.Poichè le conquiste strappate a fatica dalle donne, costituiscono un beneficio per l’intera società.Se gli uomini non si fanno carico insieme alle donne, del prosieguo, alle femministe non rimarrà che dire : Meglio Velina che Mogliettina.Date loro torto…

Adesso basta con questa tortura

Adesso basta con questa tortura


Mentre in Parlamento procede ( a rilento ) il dibattito sul Testamento Biologico,il Tribunale di Roma ha prosciolto Mario Riccio il medico che interruppe la ventilazione meccanica a Piergiorgio Welby, una sentenza in linea con l’articolo 32 della Costituzione sul diritto del malato al rifiuto della cura ma soprattutto che fuga ogni dubbio sul capo d’imputazione coatto –  Omicidio del consenziente –  per il quale Riccio era stato rinviato a giudizio.  Si sancisce così che il rifiuto della cura riguarda tutte le terapie comprese quelle definite salva-vita .Il medico dunque ha agito secondo il proprio dovere attuando un diritto del paziente.Se solo si pensa al clima arroventato da polemiche che seguì la decisione di Welby di porre fine alle proprie sofferenze,non c’è che compiacersi di questa sentenza che consentirà a molti cittadini di comportarsi di conseguenza, consapevoli di essere protetti dalla Costituzione.Adesso basta con questa tortura.Sono le ultime parole di Giovanni Nuvoli che è spirato ieri  e al quale è stato impedito dai carabinieri ,il 10 luglio scorso,di attuare la stessa procedura di Welby.Vittima della violenza di una Stato ottuso,ha rivendicato il suo diritto,lasciandosi morire di fame e di sete, tra sofferenze che possiamo solo immaginare.

Libera nos,Massimo

Libera nos,Massimo


Se le telefonate sono, come sembra, sempre quelle, la complicità consapevole dovrà essere dimostrata.Come non ho idea, ma sarebbe interessante seguire l’iter. Fossi , però, D’Alema, Fassino e quant’altri, pur di evitare il riproporsi periodico del medesimo tormentone, starei al gioco. Ragazzi, fatelo per noi, liberateci dall’incubo dell’esame in diretta tivvù ,delle inflessioni della voce nel dire “abbiamo una banca” (che poi manco avete avuta).Pretendete di essere iscritti nel registro degli indagati : è l’unico modo per difendersi, nell’unico luogo che conta in questi casi. E non state a perdere tempo con inutili considerazioni procedurali, la legge Boato, il ruolo del pm, quello del gip : se sia o meno lecito in un’ ordinanza pronunciarsi su persone non indagate.A chi volete che interessino questi bizantinismi ?Tanto il Garantismo è un vecchio arnese e presto lo diventerà anche lo Stato di Diritto.L’importante è friggere i presunti colpevoli sulla graticola, possibilmente coram populo e per l’intima soddisfazione dello stesso, ferma l’opportunità di chiunque di dire la propria  : prima, durante e dopo l’operazione .La libertà di espressione connessa alla delegittimazione della politica, innanzitutto. E questo è quanto sul tema : i Barbari, più che alle porte, sono tra noi.