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Mese: Agosto 2007

Profondità illusoria (due giorni a Palazzo Spada)

Profondità illusoria (due giorni a Palazzo Spada)

palazzo spada

A Palazzo Spada oltre che la bellissma  Quadreria ( tre saloni di dipinti e piccole sculture nella tipica sistemazione settecentesca ) c’è la Biblioteca del Consiglio di Stato.Le due giornate impiegate in una ricerca per motivi professionali, sono state anche l’occasione per apprezzare la Galleria Prospettica del Borromini  visibile al di là della vetrata della Sala delle consultazioni.Lavorare al cospetto degli effetti ingannevoli ( la galleria sembra essere lunga una cinquantina di metri invece che i nove effettivi) tanto amati dal cardinale Bernardino Spada (altri stratagemmi illusionistici sono presenti negli affreschi delle sale ai piani superiori) è stata un’esperienza piacevole e finanche vacanziera se si pensa alla possibilità di prendersela comoda, organizzare i tempi e dividersi, nelle pause, tra la  quadreria con i Guido Reni e i Gentileschi e i bar intorno a Piazza Farnese.Il divieto assoluto di scattare foto mi ha impedito di conservare un ricordo personale di queste due giornate trascorse nel silenzio perfetto di un luogo austero con vista su un’ambiziosa quanto illusoria ( e vagamente ridicola a ben pensarci ) fuga di colonne. (nell’illustrazione la prospettiva ripresa dalla biblioteca)

Giuditta

Giuditta

 

Dammi forza, Signore Dio d’Israele, in questo momento”. E con tutta la forza di cui era capace lo colpì due volte al collo e gli staccò la testa ( Giuditta 13,6-8)…Poco dopo uscì e consegnò la testa di Oloferne alla sua ancella… (Giuditta 13, 9)

Giuditta non è un guerriero ne’ una seduttrice.E’ semplicemente l’ultima possibilità di salvezza per la città di Betulia.L’iconografia tradizionale la rappresenta come descritta nella Bibbia, trionfale,sontuosamente abbigliata e adorna di preziosi gioielli per la visita al campo di Oloferne dove si reca  accompagnata dalla fida schiava Abra o in altri casi nuda (a simboleggiare la Seduzione)  mentre sguaina la spada.Caravaggio invece ci restituisce la bellezza di un’ambientazione essenziale,unico richiamo al fasto della tenda di Oloferne , il drappo rosso del baldacchino che sovrasta la scena, il forte impatto drammatico della quale,  è tutto racchiuso nella fronte aggrottata di lei, nel suo sguardo fisso al collo della vittima e in quel solco profondo tra le sopracciglia.

Giuditta e Oloferne è un dipinto di Michelangelo Merisi detto  il Caravaggio del 1599  è custodito nella Galleria nazionale di Arte Antica,in Palazzo Barberini a Roma

Le costole di Adamo ( Zia, cos'è lo scalone?)

Le costole di Adamo ( Zia, cos'è lo scalone?)

Non è vero che in certi momenti tutta la vita ti passa davanti.Nei pochi secondi che trascorrono tra il colpo e la consapevolezza di avercela fatta, non c’è posto per  il cinemascope autobiografico , c’è da uscire dalle lamiere e pensare agli altri.Meno male alle cinture, agli airbag (ma quanti sono?) e al fatto che a casa mia i bambini viaggiano sul sedile posteriore fino a venticinque anni.Così lei, la nipotina, ed io, fuori citta, di ritorno da un compleanno , ce la siamo cavata,tutto sommato, con poca spesa : qualche livido, un po’ di paura, tre costole rotte,la macchina distrutta e i programmi estivi da rivedere. Incolpevole io (non me lo sarei mai perdonato). La piccola fortunatamente illesa  - Zia, cos’è lo scalone ? – aveva chiesto qualche secondo prima del botto.

Riabilitiamo (gente di Roma)

Riabilitiamo (gente di Roma)

flora

Essendo nella mia città, non so nulla dell’ospitalità (notturna) dell’Hotel Flora.Posso solo dire ogni bene  del roof garden, fiorito ma senza eccessi (nella foto) e della bellissima vista, nonchè del ristorante che in onore a Fellini si chiama Cabiria.Chi ricorda il film potrà fare, con quanto accaduto, associazioni assai più divertenti ironiche e creative di quelle che ho letto e sentito in questi giorni sulle donne di Roma e sul loro rapporto, diciamo con il potere.Rapporto che nei secoli  è stato educato sotto le migliori teocrazie al mondo (altro che Palazzi) e che ha fatto di noi quel che siamo ..indifferenti strafottenti e pigre. O ironiche come diceva quello ..le ironiche signore romane che danno cene sulle terrazze.(e che escludono certi onorevoli provincialotti e volgaroni)

A proposito di quei signori

A proposito di quei signori

I conti tornano se alla prevedibile iscrizione nel registro degl’indagati per cessione di stupefacenti (i racconti degl’interessati sono in contraddizione) si aggiunge l’omissione di soccorso.Un fatto questo che, tirando fuori l’episodio dall’ambito  della storiella con la quale darsi di gomito tra Montecitorio, le palestre,le saune e i ristoranti di onorevole frequentazione,  lo destina direttamente a quello del codice penale.

Tanto è stato pronto il deputato ad autoaccusarsi,a dimettersi  a rilasciare dichiarazioni, quanto ha esitato al momento di prestare aiuto ad una persona che stava male. Così nell’incertezza, si è tolto dagl’impicci chiamando il Concierge. E la signora è finita nell’ accettazione di un ospedale a poche centinaia di metri, scaricata come una cosa ingombrante e fastidiosa.

E’ molto difficile mettere le mani in questa vicenda epurando rabbia e  moralismo dal contesto ed il motivo è piuttosto semplice. Noi siamo giustamente arrabbiati con Mele ed il suo partito che si sono opposti al riconoscimento delle coppie di fatto ( lo stesso vale per tutti i temi impropriamente detti sensibili ) adducendo motivazioni non politiche ma di ordine morale e religioso.

Così oggi, per contestare politicamente il suo pensiero , mostriamo l’ipocrisia di un comportamento mettendone in luce le contraddizioni. E’ un grave errore .Rischiamo cioè di scendere,trascinati da forza d’inerzia, sul medesimo terreno che la parte politica di Mele  adotta . Potenza di un avversario  tanto più forte di quello che sembra.

Il compito di un eletto è registrare le istanze della società che cambia e regolarne l’andamento per evitare storture,ingiustizie,dilagare incontrollato di fenomeni che generano illeciti .Questa è l’inadempienza grave di Mele, non l’inosservanza ad una Morale che non ha niente a che vedere con la Legge ne’ con la Politica e che per certi versi non è nemmeno condivisa.Non essendo poi Mele una figura istituzionale, rappresenta tutti coloro che hanno votato il suo partito in quel determinato collegio , è a loro semmai che deve risposte in ordine alla coerenza.

Ciò che avviene tra adulti consensienti, per quanto faccia  inorridire sotto il profilo del mercimonio o d’altro, è un  problema che riguarda esclusivamente gl’interessati. Si sta facendo una po’ di confusione tra etica e morale  a tutto vantaggio di una concezione  che vorrebbe i deputati  irreprensibili o portatori sani di comportamenti esemplari.Quali siano poi questi comportamenti  e chi  stabilisce a quale Morale debbano essere improntati,non è dato sapere.

A chi interessò  la verità sulla morte di  Wilma Montesi ? A nessuno,tantomeno ai politici che fecero a gara per buttarsi addosso la croce dell’immoralità e poi si precipitarono a insabbiare il tutto.Qui a distanza di più di cinquant’anni rischiamo di stigmatizzare la seratina dell’onorevole e di tralasciare le vere manchevolezze.Soprattutto, nelle pieghe di questi episodi che tanto ci fanno discorrere con abbondanza di aggettivazioni ed offese (naturalmente alle signore ) si svuotano di significato, l’istituto delle dimissioni che è divenuto un omnibus autoassolutorio (così non dovrebbe essere)e quello della Rappresentanza (grande lapsus collettivo per cui tutti si sentono in dovere di reclamare coerenza).Infine ho il vago sospetto che l’onorevole, libero di cenare in ristoranti presunti ottimi,prenotare suites , chiamare Concierge,fare regalini,ci piaccia più di quanto non siamo disposti ad ammettere.