O vuò bene a papà?
Era nella logica delle cose che gli effetti sociali della crisi, non sarebbero arrivati nemmeno a sfiorare i temi della conferenza estiva del Governo. Secondo il Premier tutto va bene, nessun esecutivo ha mai fatto tanto, abbiamo scampato il pericolo – più d’uno – i risultati dell’azione di governo, sono sotto gli occhi di tutti : rifiuti di Napoli, Alitalia, sicurezza, militari in città immigrazione. Case ai terremotati, comprensive di frigo con torta e spumante, in tempi brevissimi. A sentire lui sembra di essere improvvisamente capitombolati appresso ad Alice. Giusto in tempo per avvistare il Paese delle meraviglie.
E questo nonostante ventiquattr’ore prima, Trichet avesse bocciato – per la terza volta ! – la norma del decreto anticrisi concernente la tassazione delle plusvalenze della Banca d’Italia, la trattativa tra governo e petrolieri per l’aumento del carburante, fosse praticamente andata a ramengo, e i dati sul Pil marcassero un preoccupante – 6 %. Stendiamo un vel pietoso, poi, su ciò che è stata capace di combinare Alitalia ieri a Fiumicino. Ad abbundantiam, ci sarebbero pure quei cinque sul carroponte a Lambrate. Come dire un simbolo, che sin la ripresina autunnale, evento di modesta, quantunque sventolatissima, portata, è di la da venire. Ma a chi interessa?
Basterebbe allineare queste circostanze ma soprattutto le relative ricadute – il diniego di Trichet, per esempio, impone a Tremonti di cercare altrove i 300 milioni che si aspettava dalla tassa sull’oro del Caveau – per ottenere un quadro desolante. Invece niente, il miglior governo possibile nella persona del suo leader, preferisce sorvolare e intanto che si appunta qualche medaglietta, non importa se ad altri destinata, tira diritto con la sua specialissima versione dei fatti.
Ora, se è pur vero che la retorica del declino risulta stucchevole oltrechè inutile, ciò non autorizza alcuno, investito di Responsabilità, a nascondere il reale stato delle cose.
Papi per la verità fa molto di più che limitarsi a cacciare la polvere sotto al tappeto, e confidando sui potenti mezzi e sulla propria naturale inclinazione a coltivare un rapporto con la realtà decisamente alterato, si adopera a disegnare direttamente il mondo che non c’è.
Del resto le previsioni dell’Ocse ci autorizzano a sperare, il popolo è con noi e persino Barbara dalle copertine dei magazine di chiara che nonostante tutto vo’ bene a papà. Che si pretende di più?
Una migliore qualità dell’ Informazione, magari. Un’occhiata ai telegiornali di proprietà e un’altra a quelli controllati, e poi mi si dica se i problemi di questo paese possono essere le diete dell’estate, la moda sotto l’ombrellone, la cucina di mamma e le celebrazioni del santo patrono a roccasecca dei volsci. Del resto il problema delle testate l’ha risolto di recente con un paio di spostamenti azzeccati. Ora non gli resta che mettere mano a quel che resta del servizio pubblico.
E per l’appunto uno dei momenti più toccanti della conferenza estiva è consistito nell’ attacco a coloro i quali è demandato l’onere del racconto di questo benedetto Paese Reale. Lei appartiene ad una testata che ieri ha fatto quattro titoli contro il governo questo non lo possiamo più sopportare, questo è toccato ad un’esponente della terza rete, oppure riferendosi ai giornalisti di Repubblica Quelli son delinquenti.
Oramai siamo prossimi a farci il callo, chi sciupa la favola bella del Paese che con la torta e lo spumante in frigo, cortese omaggio del Governo, se non ce l’ha già fatta, ce la farà, deve scomparire. Come pure deve essere bruciato il terreno intorno a chi, leggittimato, si oppone.
E’ tuttavia comprensibile in un progetto più generale di falsificazione della realtà, la reazione che giustamente Ezio Mauro oggi ha definito isterica . Nel contempo sono questi i momenti in cui Papi presta il fianco mostrando una vulnerabilità che mal si addice al suo glorioso temperamento. I narcisi, si sa, se contraddetti, rivelano un forte versante autodistruttivo. Magari si tratta di attendere. In definitiva è passato solo un anno. Anche se sembra di più.