Sfogliato da
Mese: Giugno 2013

Lipstick

Lipstick

man farneseSarebbe stato meglio che la manifestazione avesse adottato uno slogan del tipo  Siamo tutti utilizzatori finali!!! o clienti o puttanieri.E invece niente : Siamo tutti puttane, con rossetto e maglietta, tutti o quasi,mentre lei, l’ ufficialissima fiancè, continua,nonostante la giovane età, ad essere abbigliata e pettinata come si conviene ad una autentica Promessa.Aspirante sciuretta dal futuro incerto.Molto finto bon ton,tra una massa di scalmanati che rivendicano un non meglio identificato diritto al puttanesimo. Marcare la differenza deve esserle sembrato quanto di meglio fosse richiesto dal proprio ruolo.

 

 

Tuttavia lo sfregio estremo alle convitate delle cene eleganti, viene servito in piazza Farnese proprio da coloro che avrebbero inteso tutelarne la dignità,le libere scelte e chissà cos’altro. Il motivo è semplice : l’aspetto più rilevante dell’intera vicenda giudiziaria rappresentato dalla concussione viene completamente rimosso per lasciar posto ad una storia di sesso e potere assurta a simbolo di tutte le libertà.Piuttosto che parlare di un reato che Berlusconi commise ricoprendo la carica di Presidente del Consiglio e che dunque non ha nulla a che vedere col Privato di cui si reclama l’inviolabilità, si sventolano le mutande del libertinaggio.Meglio tutti puttane che tutti  concussori. Su questo almeno siamo d’accordo, salvo che il nuovissimo utilizzo del corpo delle donne come paravento e diversivo non aggiunga onta al disonore.Come se in questa storia non ce ne fosse stato già abbastanza dell’una e dell’altro.

 

 Trovo immotivata la soddisfazione per una simile condanna laddove né la politica,né le persone che sono più vicine a Berlusconi siano state capaci di dare una qualsiasi soluzione a questa inarrestabile caduta di valori, stile, senso della dignità.Un ricco e anziano signore cerca di salvare una sua protetta minorenne dall’accusa di furto, per fare questo usa il suo potere esercitando indebite pressioni su pubblici funzionari.La storia non è tutta qui ma il nocciolo è questo.Non vedo cosa c’entri la libertà 

 

Più Traviate e meno Norme

Più Traviate e meno Norme

gay pride cupcakes

 

 

Un sabato in famiglia.La nostra –  allargata, orgogliosa e festaiola –   si ritrova oggi  a Roma. Concentramento ore 15 (col fresco) a Piazza della Repubblica e partenza ore 16,30.  Arrivo in piazza del Colosseo quando si arriva. Chi c’è c’è. (e chi ha deciso di non esserci farebbe meglio a ripensarci).Dopodichè,ore piccole, ognuno può scegliersi l’happening che più gli aggrada tra i numerosi in programma

 

Vestitevi come vi pare, tanto dal dibattito se sia lecito o meno rivendicare i Diritti in boa di piume o se sia più serio indossare il mezzo tacco, la grisaglia e la gramaglia, non ci salveremo nemmeno quest’anno. Lo slogan ufficiale , avverte il Comitato Organizzatore, non c’è ancora, ci penseremo per strada.Personalmente sono già deliziata da Più Traviate e meno Norme dei Queerlab.  La lirica in questo caso non c’entra anche se il carro che promuove Violetta sempreliberadeggio è tutto palchi, contralti e rideau di velluto rosso.

 

Orgoglio,Festa e un calcio ai pregiudizi.

 

Nell’illustrazione cupcake di un gay pride americano fotografati da Missile.

 

 

 


Cartoline dalla Torre di Niccolò V

Cartoline dalla Torre di Niccolò V

 

Roma_Foro_romano

 

Dice il nuovo sindaco che presto torneremo a sorridere, a noi basterebbe rimettere mano ad un’idea di città meno asfittica di quella che ci è toccata in sorte negli anni dell’esperienza Alemanno che al netto della manifesta incapacità di conduzione relegava il sentimento di  cittadinanza ad un fatto di sterile identità e non di sentita e vivace appartenenza.Tanto per ribadire come i conti con il Peggio del pensiero di destra  fossero una pura illusione.

A Ignazio Marino spetta un duro compito ricostruttivo e moralizzatore di servizi e municipalizzate ma soprattutto di ricostituzione di un tessuto sociale spappolato da crisi e malgoverno.Sfatando alcune leggende metropolitane – la crescita legata alla cementificazione,la cultura come lusso,le liberalizzazioni incaute e fuori controllo – ce la farà.

Affacciato alla finestra del suo studio sulla Torre di Niccolò V, Marino potrà trovare non tanto una romantica ispirazione ma una vera e propria risposta ai tanti che fare : la Grande Bellezza bene immateriale per eccellenza ha urgente bisogno di un custode attento e appassionato che la conservi, la recuperi, che  le dia consistenza di sistema aperto all’offerta culturale, dai Musei d’arte contemporanea, alla Festa del Cinema, al Sistema delle biblioteche, ai teatri ed agli spazi di spettacolo.

 

Siamo tornati recitava uno striscione sotto al Campidoglio. Marchiamo la differenza subito,avrei aggiunto.

 

Nell’illustrazione la torre di Niccolò V e il sottostante spettacolo

 

 

….anche un fioretto va bene

….anche un fioretto va bene

ex-voto-030

 

 

La storia cominciò con i saluti romani sulla scalinata di Palazzo Senatorio, proseguì con l’intento dichiarato di trasferire la Teca Meier con tutta l’Ara Pacis   in periferia perché brutta, continuò con le lamentele sul buco di bilancio  lasciato da quelli che c’erano prima e poi via via con i parenti, gli amici e i camerati da sistemare, il sale da cucina sulla nevicata del 2012 e le idee balzane : quella di mettere gl’impianti sciistici ad Ostia Lido o di portare il Gran Premio tra le rovine. Ultimo atto : la foto in compagnia di personaggi esiziali.

 

Lascia – se  lascerà,speriamo che lasci  – una città peggiore di quella che ha trovato,  disordinata, caotica,  sporca  e con servizi ridotti al lumicino. Oggi la Prima del Manifesto esorta a  fare un voto. Facciamolo. Accompagniamolo all’uscita dalla parte del  Clivo Capitolino  sventolando i fazzoletti.Ciao Gianni.

 

(daje è un brutto slogan che non molto si addice alla serena fermezza del successore…ma,cari romani, daje lo stesso)

 

 

 

Nell’illustrazione ex voto da Adhikara.com