Il giorno dopo

Il giorno dopo

 

 


 Della giornata di ieri  ricorderemo il freddo e le parole grosse, l’enfasi delle tribune e le signore in gramaglie, la regia mal orchestrata – qui via del Plebiscito, a voi Palazzo Madama –  di un finale fuori sincrono e infine la rinuncia all’esibizione serale in favore  di un ritorno a casa per cenare in famiglia.

 

Spero che nel ritorno alla normalità – che tutti invocano stamane –  sia contenuto anche il recupero  di una terminologia meno emotiva e più rispettosa del racconto politico e ciò in ossequio alla differenza che corre tra passione e isterismo, fatti e opinioni,realtà come vorremmo che fosse e come invece è.

La fiction, che gran cosa quando esemplifica e metaforizza rendendo più intellegibile il Vero ma che dire della sovrapposizione tra l’una e l’altro e delle torsioni generate da una simile confusione : la condanna di uno solo che diventa fine dello Stato di Diritto e addirittura della Democrazia. Per tutti.

E ancora : nell’auspicabile  fine dell’eccezione, spero  sia ristabilito il giusto rapporto tra Politica e Legalità e tra Politica e Legge. Che l’una e l’altra non servano al superamento delle reciproche contraddizioni.La Politica non può essere utilizzata contro la Legge come troppo spesso è accaduto in questi anni  ma nemmeno la Legge è l’unico strumento idoneo a  superare le storture della Politica.

I conti col berlusconismo,per dirla con Vendola,sono appena cominciati e tuttavia qualche motivo di soddisfazione  è doveroso registrare nel marasma delle molte questioni ancora aperte : che dopo molte peripezie il  nostro Sistema di Regole e di Principi abbia resistito a duri contraccolpi è un fatto che di tanto in tanto si manifesta.Vuol dire che in fondo a tutto abbiamo anticorpi sufficienti a preservarci dallo sfacelo. Affermare l’uguaglianza dei cittadini davanti alla Legge dovrebbe costarci meno fatica,è vero, ma tant’è.

La consapevolezza del tempo perduto è dura da digerire e non solo politicamente.Ma per chi ha futuro e ci crede,è il momento di attivare la speranza ovvero tutte le scelte  che servono a renderne meno fugace e consolatorio il concetto.

 

4 pensieri riguardo “Il giorno dopo

  1. E’ vero – come dici tu – che esistono motivi di soddisfazioni. Eppure personalmente non mi riesce di non registrare per l’ennesima volta la distanza fra il nostro Paese ed una democrazia moderna ed evoluta. Ciò che è successo in questi ultimi 4 mesi non è altro che una lunga serie di gigantesche anomalie che non avrebbero cittadinanza in nessuno stato dell’occidente. Come scrivo da me, si è lasciato che un pregiudicato minacciasse parlamentari, pressasse il Capo dello Stato per ottenere la grazia, togliesse la fiducia al Governo, chiedesse la testa del Presidente del Consiglio, gridasse al golpe, promuovesse manifestazioni di piazza, fondasse nuovi partiti, eccetera. Chissà per quanto ancora dovremo impegnarci per liberarci dalle macerie politiche, culturali e sociali che ci ha lasciato in eredità questo ventennio. Berlusconi decadrà quando verrà meno il suo consenso politico (vedremo alle prossime europee a che punto stiamo al riguardo), ma prima che ci libereremo dal berlusconismo passerà molto, molto ma molto più tempo ancora.

  2. Mi domandavo quanto tempo c’è voluto per superare gli esiti non meno nefasti di altre culture di destra in paesi come la Gran Bretagna e gli Stati Uniti. Certo a noi è toccato il più folkloristico e il più trasgressivo degli esponenti, ma quanti danni hanno prodotto altrove deregulation,neocon e tatcherismo?
    E così mi sono convinta che quel Renzi – che non voterò – è un tributo alla moderazione al quale non ci possiamo sottrarre,una specie di passaggio obbligato o di tipo fisiologico.Insomma ce tocca e infatti lui scimmiotta un pochino Blair. Va detto che dopo quella cura, il partito dei Labour è molto migliorato – Miliband mi piace moltissimo – e chissà che non capiti anche a noi….

  3. Data la velocità con la quale maciniamo leader e segretari direi che possiamo escludere un nuovo ventennio.Del resto dalla rottamazione in poi qualche tono si è già smorzato e la verve s’è affievolita.Non è che l’inizio.Coraggio.

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