Fenomenologia de l’Air de Panache et de la Courtesan au chocolat
Notes de tête (les plus volatiles : agrumee /épicées /aldéhydées.) : Potreste non avere mai visto un fotogramma di Lubitsch o Wilder,non sapere niente di Stefan Zweig, non riconoscere alcuna delle numerose citazioni contenute in questo piccolo capolavoro e uscire dalla sala di proiezione comunque deliziati.
Potreste essere allergici ai profumi, refrattari ai dolci e ritrovarvi a seguire inebriati la scia muschiata dell’ Air de Panache o a desiderare la piccola torre di bignè del pasticciere Mendles confezionata in scatola rosa e nastro ceruleo, onnipresente,a buon diritto, in ciascuna fase del racconto.
Notes de coeur – ( pour les dandys les plus raffinés : fleur du pays de Grasse) Potreste non amare i gialli, i drammi o le commedie sentimentali e concludere che un thriller raccontato come una commedia sentimentale e una commedia sentimentale come un thriller….beh sono tutt’altre storie.
Notes de fond – (une touche d’intrigue : musquées ) Che cos’è, in questo caso e forse in parecchi altri, il genio? Fondamentalmente un gran talento narrativo nel quale si cimentano con eguale impegno scenografi, sarti,pittori, scultori, architetti, costumisti, attori, autori, registi, direttori della fotografia. Cinque minuti buoni di titoli di coda a rendere conto di una squadra eccezionalmente amalgamata.
Ed infine il gran divertimento e la sorpresa procurati da quell’aprirsi e chiudersi e riaprirsi all’infinito di scatole magiche dalle quali saltano fuori divi e divine, peripezie e fughe rocambolesche, inseguimenti su piste innevate, delitti e castighi con epilogo tra il dolce e l’amaro (ereditare una fortuna e perdere l’amore, com’è per il Lobby Boy Zero etcetcetc) Insomma : lo spettacolo è servito
Dunque ambientazioni Mitteleuropee a colori pastello (che nei tuguri, nelle carceri, nei manieri interpretano la cupezza con i toni sfumati del marrone e del grigio ) fondali dipinti, cervi di cartapesta e funivie giocattolo. Ciò nel periodo compreso tra le due guerre : quello che ha visto succedere di tutto, in località (non del tutto) inventate.Nel più puro stile Franz Lehar.
Monsieur Gustave H (Je vous aime).E infatti – certamente in ossequio all’air du temps – di tutto succede anche al protagonista, lo chef concierge Gustave, custode di cerimoniali da Grand Hotel e tombeur (in tutti i sensi, evvai con i sensi) di ricche e attempate ospiti.E che nella disgrazia/e di detenzioni,conventi, fughe e terribili ascese di regimi distruggitori e liberticidi mantiene intatto l’aplomb e le buone abitudini, nella convinzione che saranno pasticceri e profumieri a porre argine alla barbarie (Je vous aime encore et encore).
Dafoe veste Prada (e Norton, Fendi). E il costumista allude. Prova ne è che i killer non sono meno killer se vestono un gran cappotto con fondina ed altri necessaires nel taschino interno – tutto di Prada – mentre i comandanti delle guardie non risultano meno marziali se in lunga redingote di breitschwanz fumo di sigaretta, targata Fendi (da perdere la testa : comandante e paletot).
Tutto questo e molto altro ancora (espressione più che mai adeguata alla filmografia di Wes Anderson così densa di cast e trovarobato) troverete nel sorprendente The Grand Budapest Hotel .Ergo: non fatevi mancare nulla, (ricetta della Courtesan nel sito del film compresa) e come dicono i produttori dell’Air de Panache, godetevi questo retour à la forêt sauvage apprezzandone fino in fondo le déferlement animal et gourmand.
Grand Budapest Hotel (The Grand Budapest Hotel) è un film di genere commedia, drammatico della durata di . diretto da Wes Anderson e interpretato da Ralph Fiennes, Tony Revolori, F. Murray Abraham,Mathieu Amalric, Adrien Brody, Willem Dafoe, Jeff Goldblum, Harvey Keitel, Jude Law, Bill Murray.
Prodotto nel 2014 in Germania, USA – uscita originale: 07 marzo 2014 (USA) – e distribuito in Italia da 20th Century Fox.