Marchons…

Marchons…

Marche repubblicaine 2

Magari senza esibizioni di cartelli esistenzial-politico-militanti, avrei marciato anch’io condividendo qualche perplessità col manifestante qui sopra.Alla fine, escludendo le rifritture di puntuali teorie complottiste – si vabbè la Cia, gli opposti totalitarismi –  rispetto alle quali le nostre candide coscienze dovrebbero dimenticare che al soldo di chiunque fosse, qualunque storia o motivazione avesse, chi fa strage o sequestra  inermi cittadini è un assassino che va condannato,  le campane di Notre-Dame che suonano a distesa durante il minuto di silenzio per ricordare il colpo inferto alla più anticlericale delle riviste pongono interrogativi quasi quanto la presenza in prima fila di leaders politici  che con la libertà di espressione c’entrano come i cavoli a merenda.

Nonostante o proprio per questo, avrei percorso assieme agli altri le Boulevard Voltaire, quello che con sensata e coerente toponomastica unisce place de la République a place de la Nation. E tra i buoni motivi della scarpinata, ai principi repubblicani cui tengo di più, avrei aggiunto quello non meno importante di essere lì per il rispetto di me stessa.

Ovvero per ribadire che la ferma volontà di resistere all’arroganza, al manicheismo,al razzismo, al fanatismo e al sessismo non include tentennamenti,  men che meno intellettualistici rovelli su quale sia il gioco che si favorisca  partecipando,né inchieste sul pedigree di coloro i quali marciano assieme a me.

Che conoscano o meno le sottigliezze della geopolitica,l’arte della guerra e le strategie  dell’Intelligence,che per alcuni  sia stata questa la prima occasione di conoscere l’esistenza di una tal rivista Charlie Ebdo,poco conta.

L’indignazione dell’opinione pubblica è la più intelligente delle bombe.Con quella, e non certo con le leggi speciali, abbiamo sconfitto il terrorismo di casa nostra.E se il Potere fa il suo mestiere appropriandosi per identificatissimi scopi di Principi e battaglie,noi facciamo il nostro che non è certo quello di rimanersene  a casa tutti presi dalla contemplazione delle nostre narcisistiche riflessioni sulle infamie della CIA.

Suvvia ..marchons.Avec les Autres.(possibilmente)

Illustrazione da Il Post

16 pensieri riguardo “Marchons…

  1. La manifestazione di ieri, ed anche le reazioni dell’opinione pubblica nel resto d’Europa di questi giorni, al netto di una certa ipocrisia di fondo (che penso sia fisiologica in casi come questo), sono sicuramente importantissime, perchè dimostrano fermezza e compattezza. Gli attentati come quello di Parigi (o come quello di Madrid o di Londra, per restare nel vecchio Continente) mirano ad instillare il terrore e l’odio per il diverso, l’altro da sè, mirano a dividere. E’ necessario far vedere loro che questi obiettivi non saranno mai raggiunti.

  2. le due bambine che marciavano anche loro, intervistate da una giornalista, alla richiesta se avessero paura rispondono senza esitazione: No, siamo tutti assieme.
    E’ la giusta risposta al terrorismo, di ogni forma e colore.
    Ciao Sed

  3. Cari tutti,
    Meno male che non c’ero altrimenti tra bambine intelligenti,perplessità, lutti e le due Marianne – quella di République e quella di Nation,due ragazzone retoriche circondate da simboli niente male – avrei percorso Voltaire tirando su col naso.I capelli del manifestante sarebbero stati un’ elegante coiffeure rispetto ai miei.

  4. Come non essere d’accordo su quanto scrivi? Purtroppo dubito che Salvini se vada a quel Paese ( come auspicavi nel post precedente…). Almeno da queste parti……! Sperèm…

    1. Chi raccoglie il voto di protesta sa di avere vita breve a meno di essere capace di magie.Del resto le problematiche cui accenna Salvini si risolvono più a livello europeo che locale.E lui siede a Bruxelles-Strasburgo se non erro.
      Gli scateneremo contro la Marianne di Nation quella con i leoni.La mia preferita insomma.

  5. Avevo mandato un commento, ma non me l’ha preso….

    Mi trovavo casualmente a Parigi quel fine settimana e no, con gli amici che mi ospitavano abbiamo deciso di non marciare.
    Troppo intellettuali, forse. Troppo spocchiosi, forse. Ma abbiamo deciso di non marciare.
    Sarà che il programma della manifestazione era troppo vasto e vago, sarà che i supporti ed i partecipanti troppo eterogenei, sarà che la libertà d’espressione è minacciata da ben altro… ma abbiamo deciso di non marciare.
    Siamo passati di là, abbiamo visto e ci siamo lasciati immergere nell’atmosfera. Ma non abbiamo marciato con loro.
    Con tutto il rispetto per i morti, mi sentivo un pò usato in quella folla. La sentivo un pò troppo “ad hoc”: faccio fatica a capire questa subitanea indignazione…. specie visto che il terrorismo in Europa non è una novità.

    1. Non credo non abbiate marciato per spocchia, credo piuttosto che i dubbi espressi dal manifestante scapigliato della foto abbiano prevalso sulla voglia di essere con gli altri.Poco male.
      Personalmente avrei marciato soprattutto per la laicità che poi mi sembra l’elemento chiave di tutto il racconto.
      (scusa per questi controlli captcha alla frontiera,me l’hanno imposti quelli di Aruba pena la chiusura del sito,dice che c’era troppo spam, se pensi che anch’io devo sottopormi alla tortura…)

      1. Un captcha ci seppellirrà, mentre commentavamo chi ha seppellito la risata.
        Diciamo che facevamo fatica a trovare un motivo forte, che facesse veramente presa, per manifestare oltre tutti i dubbi.
        Alla laicità, confesso non avevamo pensato (tuttora non ne sono del tutto persuaso, a dire il vero).
        Dico “spocchia” perché, forse, a volte occorre metterci la faccia aldilà della convinzione.

        1. Diciamo che l’elemento laicità avrebbe qualificato la più generica battaglia per la libertà d’espressione.
          (Ma davvero vai fino a Parigi per riportare indietro il burro salato e il Cassis?
          Ci sono anche qui nei supermercati….)

          1. No, aspetta, tu mi dici così, con tale semplicità e senza preavviso che ci sono anche qui???

            Scherzo, lo so: però, da me, il burro salato fa schifo e il cassis è il liquore, io ho preso lo sciroppo (tipo menta).

            Questo il mio lato naif. Però guarda anche il resto della lista, dai, c’erano anche cose sensate! ;-)

  6. Consigli per gli acquisti : il burro danese (Lurpack) con la carta argentata non è male ha una salatura media (in altri paesi tipo l’Inghilterra trovi varie gradazioni) ed ha un rapporto qualità prezzo e una resa abbastanza buone.Personalmente lo uso anche in cucina.Si trova in molti supermercati – Conad,Carrefour,Coop –
    E’ per caso questo che non ti piace?
    Per Cassis io intendo lo sciroppo ma di mirtilli quello che si usa per fare il Kir insieme allo spumante o allo champagne.Più difficile da trovare al supermercato ma nei negozi di liquori c’è di sicuro.
    (Oh ma che siamo diventati due casalanghe disperate?)

    1. Dopo la domanda conclusiva non son sicuro di dover/voler rispondere ai tuoi gentili consigli….
      E’ anche vero, tuttavia, che l’art de la cuisine non è “casalinghe disperate”, ma nobile espressione culturale! Per di più, qui proiettata ad un sano internazionalismo!

      Secondo me, la qualità del burro salato francese sta nel fatto che il sale è in cristalli e non sciolto nel burro: non ricordo quale marca fosse, ma l’esperimento italiano mi ha deluso per questo.
      Quanto al cassis: ribes neri, non mirtilli! Questa è la fregatura. La “Creme de Cassis” liquorosa si trova, certo, ma lo sciroppo analcolico no…

      Ciò detto, penso che appena rientrerò a casa stapperò uno champagne per alzare il livello ;-)

      1. Vero : è ribes e manco male che mi sono pure alzata per andare a controllare meglio nella credenza.Senza occhiali però.Quanto alla cucina tu prova ad averne l’incombenza quotidiana e poi me la racconti l’espressione culturale.A me è passata la voglia grazie anche al fatto che se ne parla troppo,dove ti giri sono trasmissioni,gare reality etc e il mio rapporto con il cibo,pur non disprezzandolo,rimane un po’ troppo distratto per poter seguire tutto.
        Tuttavia colleziono ricettari e posso darti qualche dritta simpatica : per esempio il Grande dizionario di cucina di Alexandre Dumas con divertenti disegni, oppure la Physiologie du goût di Brillat Savarin,un giurista francese prestato alla gastronomia,(purtroppo mai tradotto in italiano) oppure, più divertente di tutti il Bartolomeo Scappi ,lui era il cuoco dei papi di epoca rinascimentale e la sua Opera contiene regole per l’apparecchiatura di tavole grandi quanto appartamenti….

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