I marmi di Melina
Τα Μαρμαρα του Παρθενωνα scandì in modo che le reminiscenze scolastiche potessero avere la meglio sul greco contemporaneo del suo discorso di insediamento.
Era stata Stella, Ilya, Fedra, Maria Maddalena, Alexandra, Blanche (mangiandosi tutte le Page e le Leigh di questo mondo) interpretazioni indimenticabili a restituire l’assoluto inedito modello di donna e di artista greca meno dolorosa ma egualmente appassionata,vitale ed intensa. Così diversa dalle Callas dalle Paxinou dalle Papas dolenti testimonial di strazi classicheggianti nelle rappresentazioni estive dei teatri all’aperto e nei film che le vedevano protagoniste.
Dunque traslitterando : Ta Marmara tou Partenona ,i Marmi del Partenone annunciò secca e precisa con la bella voce appena arrochita.Li avrebbe riportati a casa reclamandone la proprietà intellettuale e materiale al British Museum : Il punto forte del suo programma da Ministro della Cultura non era solo fatto di ritorno allo studio del greco antico nelle scuole o di promesse di rilancio del cinema e del teatro ma aveva plasticamente le fattezze di quelle statue,quei fregi, quei bassorilievi che gl’Inglesi avevano violentemente strappato – in qualche caso segandoli – al Partenone. Li avevano pagati raccontarono poi con inaudita sfrontatezza alle Corti Internazionali.
Era il 1981, il discorso fu trasmesso da un notiziario di radio 3 all’ora di colazione, uno di quei rari momenti in cui ci si può rallegrare perché qualcuno da qualche parte ce l’ha fatta.Dopo vent’anni di tour internazionali spesi a raccontare cosa succedesse nel suo paese,in epoche in cui la condanna di un regime sanguinario non era affatto scontata,il Pasok aveva vinto e lei ..lei fu come averla innanzi agli occhi.
Lo stesso luogo un altro tempo.L’impegno appassionato e costante di Melina Mercouri torna alla mente col richiamo ad Antigone nel discorso di Alexis Tsipras al Parlamento Europeo. Un colpo basso,d’accordo, da oratore che sa dove vuole arrivare.Tuttavia nessuno può ignorare che il conflitto Diritto – Giustizia non sia,ove si ponga,portatore di problematiche aspre e dilemmi inestricabili
Per un momento dimenticando la ragionevolezza dei conti,le polemiche e la geopolitica, si può sperare che il dolore di Antigone e le nefaste conseguenze dell’imposizione di Creonte raggiungano, vorrei dire il cuore, ma la materia ha dignità etica e politica tali da potersi insinuare soprattutto nella mente dei negoziatori.
Poi si potranno affrontare i conti, i cavilli, l’Europa matrigna e quella benefattrice e tutto il resto delle ragioni dall’una e dall’altra parte del tavolo, ma l’impegno a far sì che Antigone non torni a suicidarsi e ad innescare la nota catena di morte, deve essere un imperativo morale vivo e tangibile.Come i marmi del Partenone. Che prima o dopo torneranno a casa.
Un pensiero su “I marmi di Melina”
Melina Mercouri fu una splendida attrice ed un appassionato Ministro. Suo marito, Jules Dassin, un grande regista di noir: da La Città Nuda a Rififì. Credo che una futura ripresa della Grecia non possa non passare anche da una rinascita culturale. Chi spegne le speranze di un Paese prima ancora ha spento la sua cultura…