Meno due (all’alba)
Dal ce ne freghiamo (delle prerogative del Presidente della Repubblica) al rivendicare, Costituzione alla mano, l’autonomia dei rappresentanti della nazione, sancita dall’articolo 67, il passo è sembrato troppo breve anche per una strategia comunicativa spregiudicata e falsificante come quella che vorrebbe le indagini della Procura segnate da indebita e capziosa ingerenza.
Vero è che se la magistratura dovesse vagliare le singole scelte dei parlamentari, l’intera impalcatura su cui è fondata la Rappresentanza, si sfalderebbe. E allora il tema chiave diventa subito non il calciomercato ma il vulnus istituzionale che la stampa di destra agita in questi giorni. – Assai più grave ! Preoccupiamoci piuttosto di questo – Quale apprensione.
Peccato che il divieto di mandato imperativo dell’art 67 non ponga deroghe al reato di corruzione. Esattamente la materia su cui la Magistratura si appresta ad indagare. Ergo i rappresentanti della nazione sono solo liberi di votare secondo coscienza, mentre il resto del corredo , dall’eventuale tariffario ai vantaggi offerti in cambio di quel voto, configurerebbe un reato preciso.
Difficile da provare, si affrettano ad aggiungere i neo paladini della correttezza costituzionale, tanto per alimentare il senso d’inutilità dell’intervento giudiziario.
Così non è affatto ma in attesa della pistola fumante, passa il concetto che chi ha potere e denaro compra i voti e resta pure impunito.
Sarò anche moralista, come sostenuto ieri in televisione da un disinvolto portavoce di Berlusconi, ma lo spettacolo di questi giorni non è solo indecente, è mortifero.
Vincere a tutti i costi, strappare un risultato di misura, due o tre voti di scarto, sapendo di avere comunque i giorni contati, ha un che di nevrotico accanimento. Come di chi è disposto a tutto pur di negare l’evidenza e cioè che comunque la si valuti, una fase politica si è conclusa e niente potrà essere come prima. Il rifiuto di prendere atto della realtà è la vera ragione del caos in cui stiamo vivendo.
Berlusconi bis tris o quel che è, lo scenario di sostanziale ingovernabilità è destinato a innumerevoli repliche. Non sarà certo una maggioranza differentemente composta ad evitare altri mesi di stallo mentre tutto precipita.
Se quanto è sotto i nostri occhi non fosse sufficiente a volere con decisione un cambiamento, ciò significherebbe che il male che questo Paese ha ricevuto negli ultimi anni è oltre quel che immaginiamo. Berlusconi deve farsi da parte e se è pur vero che questo da solo non basterebbe ad una vera inversione di rotta, è altrettanto vero che solo con questo si potrebbe aprire una fase differente.
Meno due. E ancora non si vede luce.
6 pensieri riguardo “Meno due (all’alba)”
anch’io lo voglio l’annello tricolore !!!
Prendi il numero e mettiti in fila.
Non è poi così difficile.
dovrò prendere la tessera, farmi deputato ma non ho il fisico (credo), vorrei l’anello tricolore al posto del passaporto italiano (vedi a cosa sono pronta a rinunciare). Il caimano si salva la pelle, hanno scritto su libé.
il percorso è quello ma le tappe hanno un ordine e soprattutto una premessa differenti.
Meglio il passaporto,l’anello è un oggettino di serie,niente di che.
Poi adesso è diventato pure un marchio.C’è di meglio in giro, quella è roba per mezzecalze. Ho visto libé.
te l’ho tirato dal forno il porco spino…
che meraviglioso post…ho difficoltà a commentare però su quel sito, appena risolvo l’impasse vengo a tessere le lodi.