Bab el-Azizia
Da liberatore della patria – ed era vero – a campione dell’antimperialismo – per chi ci ha creduto e sono molti – a genocida, la parabola di Gheddafi si snoda lungo quarant’anni di cui gli ultimi – dalle twin towers in poi – impiegati ad accreditarsi presso la comunità internazionale come forte alleato nella guerra internazionale contro il terrorismo (Tony Blair) . Condannando senza riserve Al Qaeda, rinunziando al programma chimico nucleare quando cade Saddam, ammettendo le proprie responsabilità per l’attentato di Lockerbie, il Muammar piazza accordi commerciali per ogni dove e in ogni dove viene ricevuto con i riguardi dovuti ai Capi di Stato.Tutti sapevano chi davvero fosse Gheddafi, conoscevano l’illiberalità e la violenza del suo regime, a nessuno può essere sfuggito il suo folle stile di vita.
Nessuna meraviglia dunque per l’estrema timidezza con cui il mondo occidentale si è apprestato a condannarne – un pensiero agli affari e un altro al grattacapo di inevitabili, cospicue migrazioni – le ultime imprese. Ecco perchè ci raccomandano di pensare al dopo ventilando possibili infiltrazioni di Al Qaeda dalla Cirenaica oramai nelle mani degl’insorti ovvero spacciando un’ evidente questione umanitaria per una pericolosa invasione di massa sulle nostre coste.
Le rovine della residenza mai ricostruita di Bab el Azizia, monito all’Occidente e simbolo dell’orgoglio nazionale, sono un terribile sfondo per i discorsi del Muammar, da poco ritornato cane pazzo, e che invece è un tiranno cui sono rimasti solo i fedelissimi, i mercenari, i ricatti, un’ingente fortuna e la follia.
Tra le righe, accanto alla riluttanza internazionale, come sempre capita, comincia a serpeggiare un certo qual desiderio interventista, No fly zone viene chiamato nel linguaggio talvolta ambiguo delle risoluzioni ONU. Interdizione dello spazio di volo, il che significa, tra le altre cose, sorveglianza armata del medesimo.Obama, giustamente, ha detto che, se del caso, dovremmo provvedere noi : Italia e Francia. Speriamo si trovino altre vie.
6 pensieri riguardo “Bab el-Azizia”
ah les affaires !
…. sont les affaires, che suona meglio di businnes is businnes soprattutto detto dagli americani (gl’inglesi rendono meno dura la lingua ma solo quella!!!)
Chissà Niko… nella tenda berbera piantata davanti al Marigny…. (rido da sola)
Non ho saputo resistere:
http://www.repubblica.it/static/servizi/2010/pubblico/ellekappa/images/vignetta/25022011.jpg
Molto carina.
Ma, nel caso, sempre con donne rischierebbe di vedersela, lui non lo sa, ma sono anni che la “carriera” di giudice va femminilizzandosi.
Motivo : il concorso è molto difficile e non si può fare più di tre volte….
Con la Corte Europea invece gli andrebbe d’incanto. Non sto a dirti la reputazione.
Mi piace il ricorso solito alla deriva islamista, scusa ufficiale per gli interventi di pace&democrazia sostenuti da s.u. ed eu., tutti innocenti noi! alì dagli occhi azzurri… ogni tanto mi riguardo pasolini su you tube e spero
khinna
Un bel pezzo dell’america ha smesso di crederci e poi queste ultime sollevazioni non lasciano adito ad equivoci.Rivendicando valori occidentali (la democrazia, i diritti)il sogno del califfato è automaticamente escluso.
Ora se ne devono inventare un’altra i patiti della guerra santa.