Per ora
Dopo essersi meticolosamente adoperati a distruggere qualunque barlume residuo di solidale senso della collettività o coesione o quel che è, catalogando e poi ponendo gli uni contro gli altri : disoccupati e garantiti, immigrati e autoctoni, nord e sud, moralisti e libertini e finanche belli e brutti, adesso la paura numero uno è rappresentata dalla pioggia di monetine.
Ovvero che il combinato disposto di risentimento e spirito di vendetta che può emanare solo da un paese totalmente immerso nel disagio sociale e in più con prospettive minime di venirne a capo, gli si ritorca contro .
Di qui i sobbalzi della Lega e i risultati inattesi di votazioni precedute da straordinari interventi su garantismo e misura cautelare o libertà e giustizialismo (senza tralasciare, hai visto mai, l’immarcescibile fumus persecutionis, in omaggio al latinorum o il giacobinismo del libro di Storia letto male)
Il che, dopo aver riempito, grazie ad una straordinaria – quella sì – fase di totale inazione, le carceri di detenuti in attesa di giudizio, appare più insultante di uno sberleffo e meno utile di un esercizio di stile.
Il silenzio che ha fatto da contrappunto alla lettura dei risultati della votazione alla Camera, evoca lo Sgomento . Questa classe politica non ce la farà mai – dai Mercati alla sora Lalla – a risultare credibile, né ad emendare se stessa, né a produrre altro che atti mirati alla propria conservazione o salvezza. Non è ormai più il Titanic, scena della collisione e seguenti disperati assalti alla scialuppa, siamo ormai al fischietto e al remo della ricerca dei sopravvissuti.
Almeno per ora.E con tanti saluti a chi, in tutto ciò, si ostina ad elencare arcinote gratuità e privilegi degl’ inquilini di Palazzo,invocando la sensibilità delle sforbiciate alla manicure o ai viaggi con accumulo di punti.Davvero la fine si allontana.