Chi vuol intendere…in tenda
Chi vuol intendere …in tenda, avverte uno striscione dell’ accampada romana in piazza Santa Croce in Gerusalemme ( qui sopra c’è quella londinese davanti alla cattedrale di Saint Paul, in piena City, come da aplomb del casuale visitatore).
Di questo movimento mi colpisce la volontà precisa, al limite della pedanteria, di cercare modi altri , piùttosto che semplicemente nuovi, del proprio Fare Politico. L’effetto è tale che, pur nell’ovvio divario generazionale (eh sì) ivi compresa qualche perplessità in ordine alle soluzioni proposte, riescono comunque a far sentire antichi e inadeguati tutti i modi e i riti della politica e della comunicazione come li conosciamo noi ( da er Pelliccia che a torso nudo rotea l’estintore, al dibattito, all’assemblea e via dicendo).
Il bello è che l’attenzione a questa ricerca, certamente non solo formale, di modi e contenuti, non lascia spazio ad altro che alle Proposte.Via dunque dai discorsi l’assillante presenza del Premier e dei suoi variopinti codazzi, via l’Opposizione poco incisiva, via l’eccesso di politichese e di luoghi comuni. Non è poco, soprattutto se si pensa a quanto tutto questo inutile corredo ha condizionato, quando non ricacciato nell’immobilismo l’elaborazione politica di questi ultimi anni.
Del resto, se si resta troppo imbambolati a rimirare o a piangere il Presente, come si può pensare a progettare il Futuro? E del Futuro,noi e loro, non possiamo che avere percezioni differenti, il nostro è un tantino più corto, il loro infinitamente più incerto.Forse è per questo che i modi spicci di taluni esponenti risultano vagamente sgradevoli.Devono far presto.
Essendo indignati – sentimento che non comprende il dovere di essere simpatici – non hanno il problema di risultare piacevoli, nemmeno ai media che si accalcano per vedere come si vive in un camping del centro.Varrà la pena invece di dedicar loro l’ attenzione che merita un movimento che ha mille ragioni da esporre.Anche qui son lezioni.Da non perdere, come se ne sono perse tante altre.
(foto Reuters/Luke MacGregor)
2 pensieri riguardo “Chi vuol intendere…in tenda”
c’era un gruppo lunedi da Lerner che ai più è risultato sgradevole. Leggevano comunicati e rifiutavano di dare risposte alle domande in studio. Applaudivano silenziosi agitando le mani. Mi hanno colpita positivamente.
Evidentemente temono la trappola del dibattito televisivo.Non so dargli torto, non fosse altro perché la manipolazione,più che l’eventuale figuraccia, in questi casi, è assicurata.
Siamo evidentemente alla fine di un modo di fare politica,spero solo che la ricerca del (necessario) modello alternativo non provochi dissesti.