Un mondo che parla con sé, di sé

Un mondo che parla con sé, di sé

L’altra sera, ospite di Matrix, Veltroni ha detto : se alla sinistra, come argomenti, togli la mancanza di progetto, quella di democrazia interna e di un grande dibattito da avviare nel paese, si avvilisce. Sono considerazioni  che condivido. Non fosse altro perchè  tra chiudi e apri partiti , in questi ultimi anni, i temi propri dell’autoreferenzialità hanno sempre occupato uno spazio spropositato rispetto al resto. Insomma si è trascorso molto più tempo a discutere di  forme partito, rinnovi di classi dirigenti, quote e correnti, piuttosto che della società, della vita reale, ottenendo così sostanzialmente due risultati : uno quello di non rinnovare affatto quanto aveva eventuale urgenza di essere rinnovato, due, quello di rendere incomprensibile il proprio discorso all’esterno, alle persone comuni, determinando con ciò un conseguente allontanamento del partito dalla stessa società. I medesimi concetti sono stati al centro dell’intervento di Veltroni, ieri pomeriggio,  all’assemblea dei Mille  il cui topic  Superare il passato, liberare il futuro: la necessità di uccidere il padre  al di là degl’intenti provocatori,  pone più di un interrogativo – ma non è un po’ tardiva per un gruppo di ultraquarantenni questa esigenza parricida? E posta sul terreno delle rivendicazioni non assegna comunque al discorso un carattere  invariabilmente subordinato? – Non stupisce che Veltroni rispetto alle intenzioni omicide abbia avuto buon gioco a rispondere . Uccidete pure il padre, uccidete chi vi pare, ma non diventate come lo zio e il nonno. Il rischio c’è ed è serio nel momento in cui dalla relazione del portavoce non s’intuisce il tipo d’iniziativa politica cui s’intende dar seguito. Si parla di potenziamento della rete di rapporti che il gruppo ha saputo costruire e dei blog come veicolo ed interazione. Pertanto ancora di metodo. Ma che cosa veicolano questi blog ? Presumibilmente Informazione. Auspicabilmente corretta. Ma è sufficiente ciò  per essere vicini alla società? E non è forse questo uno strumento che seppur utilizzato con intelligenza e professionalità, raggiunge solo un nucleo ristretto di cittadini? Vizi che vengono dal passato, non siate separati dalla società come è successo anche a una parte della nostra classe dirigente. Non rannicchiatevi in una discussione su voi stessi, ma aprite le porte, fate irrompere la vita reale nelle vostre discussioni. Se volete maggiore innovazione io ci sto e sono il primo a chiedervi di collaborare. E’ l’invito finale  del segretario .Ecco qualcosa che ancora latita dai nostri discorsi politici, mantenendoli nel vano dell’astrazione :  il filtro della propria esperienza,della propria pratica comune. Quel modo non autocompiaciuto di partire da sè per connettersi agli altri. Non distanziarsi dalla società significa anche questo.

2 pensieri riguardo “Un mondo che parla con sé, di sé

  1. E se i quarantenni professionisti ben avviati vogliono uccidere il padre, i ventenni squattrinati lo devono fare a pezzi?

    Un vero Partito è somma, ha i blog e le piazze reali (sane), le feste dell’Unità con le salsicce e i centri d’ascolto (occulti e precisi) su varie realtà sociali, ha la cultura del pensare e quella del fare artigianale, la consapevolezza che avere tutto questo e magari qualcosa in più ma giammai qualcosa in meno è l’unica strada per essere davvero Paese e – ultimo ma non ultimo – un leader politico che sa quando usare l’una e l’altra qualità, mettendo se stesso e la sua faccia come sponsor della propria buona compagnia.

    A me sembra incredibile che chi si dichiara programmaticamente e idealmente figlio di internet sia sempre così escludente nei confronti di chi internet non è e non ha: in questo la somiglianza con i luoghi politici della sinistra degli ultimi 20 anni è davvero inquietante.

    La Sinistra per uscire dal tunnel deve organizzare luoghi di socialità e garantire trasparenza gestionale, nell’accesso alle cariche – possibilmente senza le inutili e dannose primarie, che istituiscono una idea aziendale della democrazia (il contrario dell’idea alta che serve al Paese) – e nel controllo del loro operato, due caratteristiche che io più a sinistra di te me le sogno per anni e che tu mi sa che non stai messa meglio.

    Il Trebbiatore è un uomo di destra, eccome: l’ho detto in macchina a mia nonna che se n’è meravigliata.

    Lei giustamente mi ha risposto che è Berlusconi la destra e quelli che contestano Berlusconi non dovrebbero essere destra, e io le ho detto che Berlusconi è Berlusconi e va analizzato come un Berlusconi, e che la destra non inizia né finisce con lui, purtroppo.

    Moretti ha rilasciato un’intervista su Repubblica che si dovrebbe stampare su manifesti a caratteri cubitali con titolo Guai a chi chiama Girotondi i Cafonauti

  2. ‘Sta storia del padre, proprio a Veltroni la vanno a raccontare?

    Mi è parsa una grande indelicatezza, tra l’altro.

    Magari con D’Alema non si sarebbero azzardati.( e nemmeno con Mussi e Bersani)

    E poi che vuol dire? Quella del parricidio fu l’interpretazione postuma di un movimento che qualora avesse avuto quelle intenzioni ( e non è affatto detto) se la sarebbe dovuta vedere con ben altri ” padri”.

    Quando c’è di mezzo il fare ( può essere la realizzazione di un progetto utile per i cittadini, la stesura di una legge che comporta un confronto di esperienze, l’organizzazione di una campagna elettorale che non si riduca ad una distribuzione di volantini ) il problema della forma partito passa talmente in sottordine che a me personalmente è capitato spesso,in corso d’opera, di tagliare corto rispetto ai passaggi consueti per le segreterie e le istanze.Di fatto annullandone l’importanza. I problemi formali ti assillano quando non hai il lavoro politico che ti morde il sedere,ovvero l’esigenza di portare a casa il risultato.

    Seguo i quarantenni vari della rete sin dalla nascita. Mi pare che non abbiano grandi argomenti se non per l’appunto rivendicare a papà la necessità della sua morte. Tanti auguri.

    La rete è un mezzo e come tale non può essere in grado di cavare sangue dalle rape. Qui però va così. A sentire certi pare abbiano per le mani la bomba atomica invece che il monitor e la tastiera, che poi magari usano per neutralizzare le zanzare.

    La classe dirigente può dormire sonni tranquilli.

    Camperanno cent’anni.

    Capisco Moretti. A causa di Navona è subentrato un senso di tristezza : davvero il generale spostamento a destra investe anche gl’insospettabili?

    E poi c’è questo fatto che ognuno si sente autorizzato ad essere volgare perchè Berlusconi è talmente becero che funziona un po’ da tana libera tutti.

    Hai mai sentito un corteo di metalmeccanici scandire slogan sulle innumerevoli abitudini borderline di Agnelli?

    E invece noi non faccimo che darci di gomito e ridacchiare sulle presunte frequentazioni di Mara Carfagna.

    Avverto un senso di stanchezza, la Rete mi tira indietro rispetto alla realtà in cui vivo : mi è toccato ieri “difendere” Mastella e oggi la ministra, solo per segnalare un problema di rispetto per le istituzioni, secondo me basilare.Ma altrimenti che sinistra pensiamo di essere?

    Ho duramente scontato quella mezza giornata passata all’assemblea del Centro Riforma dello Stato come dire dalle stelle alle stalle.

    Moretti ha aperto finalmente l’arena del Sacher qui dietro casa .

    Programma :

    Venerdì : biutiful cauntri e Vogliamo anche le rose

    Sabato : La ragazza del lago e Riprendimi

    Domenica : il Divo

    Meno male che c’è rimasto il cinema ( e Nanni)

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