Essere Mara
Va da sè che l’imperativo categorico sul far della mutazione, dev’essere stato : scordatevi del calendario, delle chiome fluenti, delle curve pronunciate e dell’effetto bagnato. Quale altro motivo al mondo potrebbe spingere una donna di trentadue anni a combinarsi come sua zia, se non l’esigenza di rendere inequivocabili, i tratti di un cambiamento a trecentosessanta gradi ? Annullare il proprio passato. Che tema avvincente. Al cinema.
Siccome però il cambiamento è tutto di facciata, lo spettacolo continua, solo che al posto della scollatura profonda e della bigiotteria vistosa, oggi c’è di nuovo che non si esce di casa senza una camicetta, un maglioncino, un foularino che sottendano, costi quel che costi, riservatezza e compunzione. Un monumento all’Inappuntabile. Una sorta di total look da personcina seria e perbene. Magari un po’ troppo total, per essere vero, soprattutto per essere davvero il suo.
Anche da Stefania Prestigiacomo ci si sarebbe potuto aspettare uno stile ministerial tranquillo, ma in quel caso, forse perchè meno integralista – e decisamente più intelligente e appassionata – qualche smagliatura nel Progetto, chessò un orecchino un po’ troppo colorato e pendente, una ciocca fuori posto, una nota vivace, denotano umana presenza dietro l’attenzione alla mise.
Qui invece niente : dal caschetto integrale, al broncio, all’occhio sgranato, al colletto irreprensibile, pare tutto dipinto. E tutto rigorosamente in stile, come si dice in questi casi. Il fatto è che Mara Carfagna non deve solo esibire una nuova identità ma deve soprattutto dimostrare di essere preparata e adatta al ruolo che ricopre.
E qui è un po’ più complicato. E siccome dimostrare di essere – qualsiasi cosa – è una tale fatica da non lasciar libere energie per altre attività, gli scivoloni si susseguono. Non tanto quando si tratta di declinare i propositi di questo governo in merito ai servizi – l’ultima in ordine di tempo è la disinvolta proposta degli asili nido condominiali e il cielo sa cosa ci volle per aprirne 18 a norma in luoghi di lavoro, figuariamoci nelle abitazioni – quanto fronteggiare impreviste domande da parte degl’interlocutori.
Ed è esattamente questo il momento in cui l’aplomb comincia a vacillare. Ne sa qualcosa Ritanna Armeni che sere fa, tentava di piazzare un concetto e che è stata più volte interrotta dalla stizzita ministra, con espressioni del tipo lei dice sciocchezze ! Già. L’abito fa di sicuro il monaco, ma per i miracoli ci vuole il know how. Oppure quando tratta di difendere il perimetro in cui crede di aver infilato se stessa. Allora no : Allora a domanda (di Mentana ) risponde a campanello e senza gobbo : Veronica Lario mica alludeva a lei, in quella famosa lettera aperta al consorte. Ma ad altro.
Pur di tirarsi fuori d’impaccio, nega l’evidenza e inguaia ulteriormente lo sponsor, così galante con le signore e così cortese. Oh finalmente la nebbia si dirada, e nella classica riproposizione di un ruolo già noto , si può rinvenire un briciolo di verità. Gratta gratta riemerge la soubrette della commedia all’italiana anni 50 – pur senza la magia dei suoi artefici – E con Mara non bisogna nemmeno grattare troppo.
9 pensieri riguardo “Essere Mara”
bella la marchetta di Mentana, proprio ad una che ha ripudiato le marchette. Sabina sta inguaiata, dove lo piglia il milione di euri? Magari potrà imbastire un derivato con l’aiuto di Unicredit?
Eppure ieri sera mi sono interrogata per un’ora: ma è stato il botox che l’ha conciata così? No, perchè dai filmati che hanno mandato, lei prima gli occhi ce li aveva normali.
Era notevole la camicettina grigio pirla abbottonatissima modello clarissa. Presto la vedremo in foulard modello Rosetta.
Il botox non si fa intorno agli occhi, è pericoloso, quelle sono lenti a contatto e una gonfiatina alle labbra.Robetta insomma.
Preparatevi spiritualmente, perchè se l’irresistibile ascesa continua, ve la trovate candidata a governatrice.
Alla Guzzanti i soldi li darà paparino.( ma che già si sono celebrati i processi?)
Ma se a milano si costruiva solo con l’assegno in bocca, cosa bisognerà tenersi in bocca, per diventare ministra con 2 anni di politica alle spalle?
Scusate, ma carfagna mi ha fatto davvero imbufalire con le sue sparate sull’armeni..ma come si permette?
del resto, lo stile accusatorio/offensivo senza argomentazioni, è tipico del sottoprodotto berlusconi; come è poi tipica pure la cura dell’immagine, il restyling del personaggio e come dice travaglio, la tecnica del sorriso.
mi mancano sempre all’appello gli occhiali da segretaria porca di maroni, quella non è opera di berlusconi, dev’essere il gene di follia.
Ci si lamenta sempre sul fatto che le donne non riescono ad ottenere ruoli prettamente maschili e poi, quando qualcuna arriva ad occupare una poltrona importante si fa la gara a trovarle difetti. La camicia, gli orecchini, le lenti a contatto oppure le labbra rifatte. Ma dai, che esagerazione. Ed anche il fatto del suo passato. Quotidianamente non si fa altro che esprimere la propria solidarietà per chiunque ed eccedere talvolta nel garantismo, poi quando una donna ha posato per un calendario diventa macchiata a vita. Ed ancora. Ogni frase che dice la Carfagna si analizza, si studia, ma qualcuno di voi ha mai provato a trascrivere i discorsi di decine e decine di politici ed a rileggere poi quello che si è scritto? Per quanto riguarda il restyling del personaggio, pensate che illustri e noti commentatori televisivi e ospiti fissi di trasmissioni non facciano gli stessi studi prima di andare alla conquista dell’audience che comunque decide al posto di tutti noi?
Veramente in questo blog si giudica la Carfagna per i provvedimenti che intende assumere o che ha assunto.
Basterebbe un excursus nei post precedenti per rendersene conto.
In secondo luogo ci sarebbe il problema dell’atteggiamento non precisamente civile, tenuto nei confronti dell’Armeni e della Guzzanti.Quest’ultima, preciso, non mi è nemmeno simpatica, ne’ condivido il suo modo di fare spettacolo.Tuttavia un ministro della Repubblica maschio femmina o trans che sia , non dovrebbe usare espressioni del tipo ” disturbata mentale”.
L’ha querelata? Benissimo.
Mi pare che possa bastare.
Avere donne in ruoli pubblici significa poter contare su specifiche qualità proprie del genere femminile.
Delle quali la Carfagna,vistosamente difetta.
ci sarebbe amche qualcosa da dire sul come certi ruoli vengono ottenuti.
Che si parli di veline, attricette o ministri è uguale. Per questo motivo sarebbe piu’ onesto stabilire le tanto schifate “quote rosa”.
Infatti io non mi lamento SOLO del fatto che “le donne non riescono ad ottenere ruoli prettamente maschili”, mi lamento anche del fatto che “quando qualcuna arriva ad occupare una poltrona importante”, ci arrivi esclusivamente perchè ha il curriculum della carfagna. Questo mi fa imbestialire. Perchè non metto in discussione la sua intelligenza, so per certo che lo sia, e che semmai sia vittima dell’inesperienza, della timidezza o quant’altro di cui un politico non dovrebbe comunque peccare, sono semplicemente sconcertata dalla facilità con cui questa ragazza ha ottenuto un dicastero. Ma ti rendi conto?è un ministro.. e quanto mi fanno girare quelli che dicono, a scelta: – ma tanto è un ministero poco importate (…..) – sei invidiosa (???????) e infine – Ci si lamenta sempre sul fatto che le donne non riescono ad ottenere ruoli prettamente maschili e poi, quando qualcuna arriva ad occupare una poltrona importante si fa la gara a trovarle difetti.
Sgrunt!
Inoltre, se dice delle scemate, che sia bella o brutta poco m’importa..le dice e basta (e purtroppo ora è anche nella posizione di poterle trasformare in leggi che la comunità deve osservare)
Beh invidia per invidia – ma di fronte a simili enormità, resta lo spazio per l’invidia? Non viene prima l’indignazione? – tutto il suo Essere è ” Desiderante”.Nel senso che desidererebbe tanto essere all’altezza….