E poi..
Del generale clima di Restaurazione, l’ Uomo di Potere, oramai invecchiato, ancora non del tutto fuori dal Gioco – sebbene nell’impossibilità di condizionarne le regole – e che prende a straparlare, è il classico coronamento.
Nei casi letterari – siamo a Shakespeare o ai tragici greci, il repertorio è quello – il manifestarsi della (lucida) follia, induce il pubblico a riflessioni importanti.
Ma Cossiga tutto è fuori che folle, lo sembrava assai di più quando invece di mandare lettere al capo della polizia e per conoscenza ai giornali, impartiva al medesimo, ordini di servizio un po’ meno manifesti.
Fin qui però nessuna novità, a meno che non si consideri sensazionale che l’ordine pubblico, sotto il suo ministero, fosse governato da un’unica Ratio: creare caos e disorientamento.
Qualcosa che sta alla Verità come i poliziotti armati e travestiti da manifestanti stanno alla tutela delle garanzie costituzionali.
Cossiga teme che il diffuso consenso, la simpatia che questo nuovo movimento degli studenti, naturalmente ispira, destabilizzi l’ordine costituito. Chissà come mai i movimenti in partenza sono tutti lieti e non violenti e poi…
Si provi a leggere il suo ultimo scritto in questa chiave e tutto torna, compreso l’e poi… carico di responsabilità statali. Allora.
Cossiga dovrebbe dire chi sparò a Giorgiana Masi al culmine di una giornata – 12 maggio 1977 – durante la quale, dati gli eventi, la vittima era sembrata a noi tutti, nel conto .Otto ore di scontri. Manco in guerra.
E passi che le dinamiche sono note e le foto e le controinchieste e il resto ma questa storia della vittima che serve alla causa dello Stato non è solo esibito cinismo. E nemmeno il delirio di un vecchio. Se in tali frangenti, mi piacessero le interpretazioni psicoanalitiche, potrei definire ciò, impulso a confessare, quello che travalicando il consapevole, prepara il terreno alle rivelazioni.
Ma Cossiga non dirà proprio nulla, interrogato varie volte, ha risposto che non vuol creare altro dolore. Probabilmente desidera solo essere parte del progetto di restaurazione di cui si diceva all’inizio, un programma a cui ha fornito un decisivo contribuito, insieme ad altri che, diversamente da lui, preparavano la discesa in campo, iscrivendo il proprio nome in liste segrete.
Forse un ciclo che si pensava chiuso, si sta invece concludendo in questo periodo.
Nella foto, credo l’unica disponibile, Giorgiana Masi, scriminatura al centro e abitino fantasia, nel broncio della fototessera, incredibilmente simile a moltissime ragazze di allora
4 pensieri riguardo “E poi..”
l’epistolario continua
http://www.asca.it/moddettnews.php?idnews=789707&canale=ORA&articolo=SCUOLA:%20COSSIGA,%20CON%20STUDENTI%20CI%20VUOLE%20TOLLERANZA%20E%20DIALOGO%20(IL%20TEMPO)
e ancora: risposta a Caruso
http://iltempo.ilsole24ore.com/2008/11/10/949912-studenti_vuole_pazienza.shtml
A parte che per Vigilanza a Botteghe Oscure s’intendeva il gruppo dei guardaspalla e Pecchioli buonanima, dirigeva ben altro e più importante ufficio, Cossiga dice il vero, le cose stavano esattamente come lui le descrive…salvo poi ondivagare …un giorno vuole ammazzare i manifestanti e l’altro si mette all’ascolto.
hai visto il “telegramma” di congratulazioni a Veltroni?
http://iltempo.ilsole24ore.com/2008/11/06/948189-ironia_cossiga_veltroni_decisivo_obama.shtml
ha deciso di lasciare ai posteri un massiccio epistolario