Tutti i rami dell’Azienda
Medusa ha dilagato nella mostra più berlusconiana dell’Era di Papi, finanziando o distribuendo indifferentemente il kolossal riformista, il film sul 68, quello dell’esordiente di talento, del regista o dell’attore più interessanti anche se non precisamente in sintonia con l’impostazione della Casa.
Niente di nuovo, beninteso, trattasi semplicemente, di proficua strategia di mercato anche se in questo caso percorsa da una rete di conflitti d’interesse di tutta evidenza.
Medusa dunque non è di per sè l’indizio dello stato di buona salute della libertà di espressione in Italia soltanto perchè non mette, come vanno ripetendo fino alla nausea i caudatari, la mordacchia agli autori.
Nessun produttore avveduto lo farebbe, non fosse altro perchè un Placido addomesticato – ammesso che ci si riesca – non farebbe volare il box office quanto un Placido libero di girare il film che crede . Gli affari sono affari e la missione aziendale è di vendere a tutti. Dagli appassionati delle vacanze caraibiche ai nostalgici del sessantotto, dagli amanti di Pieraccioni a quelli di Corsicato.
Con buona pace di Brunetta che in queste ore ha l’ingrato compito di spostare l’attenzione del gentile pubblico da certi dati un po’ tarocchi sull’assenteismo, sparando ad alzo zero su Mostra e Cinema italiano o di Feltri che c’ha il mandato divino di punire gl’Ingrati, con il culturame – termine osceno e per giunta evocativo dei peggiori anni della nostra storia – tutti i rami dell’Azienda hanno sempre prosperato.
Si fanno quattrini con la pala e si celebra la liberalità dell’Impresa e del governo, guarda caso presieduto dal proprietario, che millanta favorire la pluralità delle idee. (non male in epoca di lunghe liste, fitte di nomi eccellenti, in difesa della libertà di stampa )
Come dire, se non riusciamo ad annoverare tra le nostre fila l’intellettuale organico, facciamo funzionare, suo malgrado, quello antagonista. Tutti i rami dell’Azienda riceveranno così il loro tornaconto.
Prima di raccontare dei film migliori, valeva la pena di precisare che se proprio partita doppia ha da essere, partita doppia sia, ma con dare, avere e saldo ben allineati. Solo così i conti dell’assistenzialismo o della munificenza potranno essere messi in chiaro. Quel pezzo d’Italia molto rappresentata, molto ‘placida’, e leggermente schifosa oltre che fare cultura, pompa soldi nelle casse dello Stato assai più di quanti ne riceva.
Poi vediamo chi è parassita e chi no. Ma come per i dati dell’assenteismo, anche i numeri, gonfiati, diminuiti o male aggregati , servono a fini propagandistici per quel ramo dell’Azienda che funziona da Collettore Principale.
2 pensieri riguardo “Tutti i rami dell’Azienda”
Brunetta era da un po’ che aveva perso visibilità, urgeva qualche castroneria e puntualmente l’ha fatta. E’ riuscito a far indignare il placido Placido, che tra l’altro con la sua veemente risposta all’intervista mi è quasi diventato simpatico.
forse sono tornata…forse :-)