Moushin e Larami (mort pour rien )

Moushin e Larami (mort pour rien )

banlieubanlieuParlare di Moushim e Larami, della loro morte ma anche della loro breve esistenza, avrebbe significato, tra le altre cose,  evidenziare la reale essenza delle Politiche Securitarie. Per questo la stampa francese se ne è guardata bene ed ha ben presto rimosso dal racconto dei fatti, le loro piccole ma ingombranti  presenze, preferendo riempire le pagine dei giornali con le portiere delle auto divelte e usate come scudi dai casseurs, della biblioteca distrutta,dei mille uomini e un elicottero che presidiano Villiers le Bel e dell’agenda del Capo di Stato che rientrato dalla Cina non si risparmia in visite ai poliziotti feriti,riunioni sulla sicurezza,condoglianze alle famiglie (seppure con qualche ma..) e promesse di inchieste giudiziarie.Perchè offuscare l’immagine di questo bel presepe con quella di due ragazzini dei quali uno scrive sul suo blog che aspetta l’âme soeur , l’anima gemella o si compiace delle sue lunettes en mode ? Meglio che rimangano impressi nell’Immaginario come due arabi (li chiamano così da decenni ) senza casco, che una domenica sfrecciando a gran velocità su una moto, sono stati investiti da un’ auto della polizia.Una fatalità.Già ..una fatalità in cui,  per molti , c’entra sempre l’immigrazione incontrollata . Non è un caso che il più fascista di tutti,Le Pen, se la prenda con le sensiblerie assai più che con gl’incendi. Certi particolari all’apparenza innocui, alle volte si rivelano più eversivi delle vetrine infrante, soprattutto quando irrompono in tutto il loro semplice desiderio di vivere. Ma vivere non è sopravvivere e questa è l’unica considerazione che mi viene in mente quando  vedo i casseurs attaccare la polizia.Probabilmente non è un pensiero che mi fa onore.Ma non ne posso fare a meno.

Sindrome Clichy-sous-Bois (mort pour rien)

Sindrome Clichy-sous-Bois (mort pour rien)

Villier le bel

 

Ciascuno può constatare –  si può leggere nel bell’editoriale di Libération di stamattina – come la matrice sociale e psicologica dei fatti del 2005 è ancora viva.Che cosa è stato fatto davvero per sconfiggere il malessere? La sola differenza tra allora e ora è che l’ispiratore delle politiche repressive è diventato nel frattempo Presidente della Repubblica.Senza sostanziali miglioramenti.

Villiers7

( A Villiers – le Bel a pochi chilometri da Parigi, Moushin, 15 anni e Larami, 16- circolavano senza casco e a grande velocità su una moto che, a un incrocio, era stata investita da una vettura della polizia, senza sirena nè luci lampeggianti. )

Riflessi

Riflessi

Imma«La piazza era nostra» dicono le organizzatrici, che sottolineano il fatto che ad essere intervistate «erano due esponenti politici che, tra le altre cose, hanno votato il pacchetto sicurezza che a noi non è mai piaciuto». Una vera e propria «prevaricazione», secondo le organizzatrici, che «non è rispettosa dello spirito stesso della manifestazione. Se poi a questo si aggiunge l’intervista su un palco dove non avrebbe dovuto salire nessuno, allora – spiegano – è comprensibile quello che è successo oggi». da Stampa.it

Tutto avrei pensato fuori che ieri pomeriggio oltre che la nostra determinazione e la nostra rabbia, avremmo dovuto esibire anche tutta la nostra Purezza di donne che non hanno bisogno di nulla : ne’ della Politica, ne’ di un patto con gli uomini, ai quali da qualche tempo stiamo  chiedendo una presa di parola, ne’ dei cronisti ai quali invece spesso rimproveriamo di ignorare o non saper raccontare la nostra storia.Così anche noi, non  potendo fare a meno di rifare il verso alle 10 100 1000 Nassiria o ai falò di bandiere, o a tutto il corredo di metafore  inutilmente violente che caratterizzano spezzoni minoritari dei cortei della sinistra da un po’ di tempo in qua, abbiamo guadagnato il nostro quarto d’ora di gloria decidendo CHI tra le donne avrebbe dovuto esserci e CHI no , CHI avrebbe potuto parlare e CHI  tacere. Infine a chi sarebbe toccata la titolarità della manifestazione e quindi le interviste e le dichiarazioni dell’ufficialità. L’Egemonia, si sa , si conquista sul campo a insulti e spintoni . Ma davvero noi pensiamo di andare lontano , interrompendo la diretta dell’unica televisione che ci ha dato spazio? Davvero crediamo che emarginare Stefania Prestigiacomo o aver dato della venduta a Barbara Pollastrini, sia una grande conquista del movimento delle donne ? C’è un solo modo per abbattere la violenza, il femminicidio, l’assalto maschile alla libertà delle donne nel mondo : diventare Soggetti Politici senza smettere mai di interrogarsi, perchè la violenza ci riguarda non solo come vittime ma come riflesso dell’altro che ha lasciato l’impronta. Ne sono state una chiara testimonianza ieri pomeriggio, i comportamenti emulativi delle modalità di gestire i rapporti politici dei maschi. Questa non è e non sarà mai la nostra Storia.

Nell’illustrazione Imma Battaglia che ha difeso la presenza di Stefania Prestigiacomo al corteo

A cena col diavolo

A cena col diavolo

Ha ragione Ennio Remondino che ieri ha scritto al Manifesto  : una verità pur arcinota riesce ad impressionare di più se a raccontarla sono i verbali di polizia giudiziaria. A maggior ragione se in quegli  stessi verbali sono contenuti i brogliacci delle solite intercettazioni telefoniche, in tal caso a colpire sono i toni disinvolti di chi pensando  di non essere ascoltato, si esprime con estrema libertà infilando a raffica collane di scorrettezze quando non prefigurabili ipotesi di reato. Ieri sera Silvio Berlusconi in visita da Giuliano Ferrara a Otto e mezzo , minimizzando, ha definito onirico  il linguaggio che ognuno usa al telefono. Invece le cose stanno messe in maniera tale che nessuna espressione metaforica  dell’inconscio,  potrebbe attenuare la Gran Porcata che sta dietro alla liaison manifesta e manifestata senza imbarazzo, tra i due grandi gruppi televisivi nazionali e che va dall’occupazione sistematica di ruoli chiave in Rai  da parte di manager Mediaset, fino all’inevitabile accordo sui palinsesti,sulla gestione delle notizie e , last but no least, sulla raccolta pubblicitaria e sull’onnipresente Endemol dispensatrice di quiz, reality e intrattenimenti vari. Questi disastri sarebbero stati evidenti anche senza le recenti pubblicazioni, basta guardare la televisione per accorgersi di come la totale assenza di qualità del servizio sia rivelatrice di ben altre gravi carenze : la concorrenza tanto per dirne una e di come la creatività  sottoposta invariabilmente allo strapotere del mercato sia praticamente azzerata. Noi paghiamo profumatamente un servizio che oltre ad essere scadente, ci danneggia, non è promotore di cultura, ne’ d’informazione, ne’ di valori positivi. Al momento, il discorso su quanto questo sistema leda i diritti dei cittadini fruitori del servizio, non trova molto spazio nel dibattito nazionale più impegnato a sottolineare gli aspetti strettamente politici della berlusconizzazione che comunque tal’è perchè attraverso le televisioni,Berlusconi ha vinto la migliore delle sue battaglie : quella culturale. Di sicuro dal punto di vista di Silvio Berlusconi sono Iene e Sciacalli coloro i quali vogliono ricordare a questo Governo, peraltro sacrosantamente ansioso di non legare la propria sopravvivenza all’approvazione di Riforme, che forse è venuto il momento di mettere mano a quel disegno di legge Gentiloni che ha bisogno solo di essere calendarizzato per il passaggio in Aula,  approfittando anche di un nuovo interesse di AN manifestato dalla disponibilità di Gianfranco Fini Non cambiamo idea sulla Gentiloni. È evidente però che una certa urgenza di affrontare l’assetto radiotelevisivo c’è e da  quella del Presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza  Mario Landolfi (sempre in quota AN) che ha recepito l’istanza di alcuni parlamentari della sinistra radicale e ,senza aggiungere altro, immediatamente avviato un’inchiesta conoscitiva.Tutte queste cose Walter Veltroni, discreto conoscitore del sistema audiotelevisivo italiano, le sa molto bene, ne’ ignora l’apparente illogicità di sedersi al tavolo per fissare regole con chi le regole puntualmente ignora ma altrettando illogico sarebbe opporre Questioni di Principio perdendo,tra l’altro, il treno del momentaneo sfaldamento del Centro Destra.Inutile credo sia anche  il pressing su Veltroni con relativi inviti a soprassedere.Cenare con il diavolo (espressione idiomatica che in Israele significa dialogare col nemico) si rende a questo punto, un passaggio obbligato.Tutto sta a distinguere il dialogo su legge elettorale e riforme con faccende che vanno dalla data di scadenza del governo Prodi , a ipotesi di accordi su governi futuri  o peggio a ipoteche su leggi a venire : si tratta di  dinamiche e titolarità completamente diverse.Non c’è altro da fare  che indurre il diavolo a farsene una ragione.