A proposito di quei signori

A proposito di quei signori

I conti tornano se alla prevedibile iscrizione nel registro degl’indagati per cessione di stupefacenti (i racconti degl’interessati sono in contraddizione) si aggiunge l’omissione di soccorso.Un fatto questo che, tirando fuori l’episodio dall’ambito  della storiella con la quale darsi di gomito tra Montecitorio, le palestre,le saune e i ristoranti di onorevole frequentazione,  lo destina direttamente a quello del codice penale.

Tanto è stato pronto il deputato ad autoaccusarsi,a dimettersi  a rilasciare dichiarazioni, quanto ha esitato al momento di prestare aiuto ad una persona che stava male. Così nell’incertezza, si è tolto dagl’impicci chiamando il Concierge. E la signora è finita nell’ accettazione di un ospedale a poche centinaia di metri, scaricata come una cosa ingombrante e fastidiosa.

E’ molto difficile mettere le mani in questa vicenda epurando rabbia e  moralismo dal contesto ed il motivo è piuttosto semplice. Noi siamo giustamente arrabbiati con Mele ed il suo partito che si sono opposti al riconoscimento delle coppie di fatto ( lo stesso vale per tutti i temi impropriamente detti sensibili ) adducendo motivazioni non politiche ma di ordine morale e religioso.

Così oggi, per contestare politicamente il suo pensiero , mostriamo l’ipocrisia di un comportamento mettendone in luce le contraddizioni. E’ un grave errore .Rischiamo cioè di scendere,trascinati da forza d’inerzia, sul medesimo terreno che la parte politica di Mele  adotta . Potenza di un avversario  tanto più forte di quello che sembra.

Il compito di un eletto è registrare le istanze della società che cambia e regolarne l’andamento per evitare storture,ingiustizie,dilagare incontrollato di fenomeni che generano illeciti .Questa è l’inadempienza grave di Mele, non l’inosservanza ad una Morale che non ha niente a che vedere con la Legge ne’ con la Politica e che per certi versi non è nemmeno condivisa.Non essendo poi Mele una figura istituzionale, rappresenta tutti coloro che hanno votato il suo partito in quel determinato collegio , è a loro semmai che deve risposte in ordine alla coerenza.

Ciò che avviene tra adulti consensienti, per quanto faccia  inorridire sotto il profilo del mercimonio o d’altro, è un  problema che riguarda esclusivamente gl’interessati. Si sta facendo una po’ di confusione tra etica e morale  a tutto vantaggio di una concezione  che vorrebbe i deputati  irreprensibili o portatori sani di comportamenti esemplari.Quali siano poi questi comportamenti  e chi  stabilisce a quale Morale debbano essere improntati,non è dato sapere.

A chi interessò  la verità sulla morte di  Wilma Montesi ? A nessuno,tantomeno ai politici che fecero a gara per buttarsi addosso la croce dell’immoralità e poi si precipitarono a insabbiare il tutto.Qui a distanza di più di cinquant’anni rischiamo di stigmatizzare la seratina dell’onorevole e di tralasciare le vere manchevolezze.Soprattutto, nelle pieghe di questi episodi che tanto ci fanno discorrere con abbondanza di aggettivazioni ed offese (naturalmente alle signore ) si svuotano di significato, l’istituto delle dimissioni che è divenuto un omnibus autoassolutorio (così non dovrebbe essere)e quello della Rappresentanza (grande lapsus collettivo per cui tutti si sentono in dovere di reclamare coerenza).Infine ho il vago sospetto che l’onorevole, libero di cenare in ristoranti presunti ottimi,prenotare suites , chiamare Concierge,fare regalini,ci piaccia più di quanto non siamo disposti ad ammettere.

Flash Gordon

Flash Gordon

Ieri l’altro all’ONU ,  Gordon Brown ,ben interpretando il sentimento degl’inglesi in materia di politica estera,ha garantito il mantenimento degl’impegni  assunti con il governo iracheno ma ha anche aggiunto che saranno i Commons, il Parlamento Britannico e i vertici militari a decidere se e quando ritirare le truppe dall’Iraq.Un’inversione di tendenza,un segnale di autonomia dagli USA, rispetto al più acquiesciente  Tony Blair, che la stampa non ha mancato di commentare come segnale di importante cambiamento.E se è pur vero che Brown deve fare i conti con un forte calo di consensi dei laburisti sul fronte interno, nonchè prepararsi a dialogare con diversa amministrazione negli Stati Uniti,va detto che l’intervento in Iraq non ha mai registrato il suo pieno appoggio e che l’eventuale decisione di ritirare i 5.500 soldati inglesi in autunno, sarebbe un bel colpo assestato alla politica di Bush già fiaccata dai consensi al minimo storico e dalle pressioni del Congresso.Nessuna rottura con gli USA ma una discreta critica all’unilateralismo e al considerare l’Iraq terreno di scontro essenziale per la lotta al terrorismo.A me Gordon Brown piace molto , mi sembra l’esponente di una nuova modalità di far politica e anche se non è nuovo affatto  a cariche istituzionali  ( e ad errori, come alcune privatizzazioni ) i suoi obiettivi,in genere ambiziosi, sono stati perseguiti con rigore,serietà e preparazione….nella foto Gordon in metropolitana, qualche giorno prima di diventare primo ministro.

Guardare, Inquadrare,Filmare

Guardare, Inquadrare,Filmare

Hai visto l’Eclisse?Io ci ho dormito.Una bella pennichella.Bel regista Antonioni.C’ha una Flaminia Zagato.Una volta sulla Fettuccia di Terracina m’ha fatto allungà il collo.

Michelangelo Antonioni non ha mai perdonato a Dino Risi questa battuta tratta dal film Il Sorpasso, dal canto suo Risi ha sempre risposto che quell’espressione era strettamente funzionale alla sceneggiatura :serviva a meglio definire la superficialità  del personaggio interpretato da Gassman . Al di là delle antiche ruggini (ogni film di Antonioni era puntualmente celebrato dalla critica, quelli di Risi, un po’ meno) il sentimento del Comune Spettatore rispetto ai film di Antonioni, era proprio quello descritto nel Sorpasso.Michelangelo Antonioni che raccontava i silenzi e l’incomunicabilità – come si diceva allora – in pellicole di una lentezza estenuante non faceva film molto popolari.Ne’ dal tratto fortemente sperimentale del suo cinema, ci si sarebbe potuto attendere di più.Ma le diciassette macchine da presa che nel 1970 filmarono l’esplosione dei simboli del benessere e del consumismo con sottofondo di musica dei Pink Floyd in Zabriskie Point, scrissero egualmente una pagina memorabile della storia del cinema anticipando di parecchio i contenuti,le idee e i drammi del futuro.Antonioni mancava da molto tempo,il suo ultimo film   – Al di là delle nuvole – nato da un consorzio artistico incredibile con Wim Wenders e Tonino Guerra è del 1995 ed è dedicato alla rinuncia dello sguardo che s’interroga su cosa c’è al di là delle nuvole dopo aver tentato invano di portare in scena la vera immagine della realtà assoluta.La cronaca di un tormento ed insieme un saggio in forma di fiction su cosa significhi guardare,inquadrare,filmare.

 

La lanterna magica

La lanterna magica

Ingmar Bergman set 1957

Bergman metteva in riga i miei migliori (e scomposti) istinti di spettatrice.I suoi film non lasciavano molto spazio alla fantasia, ne’ alla riflessione, ne’ alla fuga .Faceva, diceva, esprimeva tutto lui .Ogni volta – che rabbia – era sufficiente sedersi e guardare.E ogni volta l’intreccio consueto: immagini e dialogo in perfetta alchimia, risultavano esaustivi. Cos’ altro si sarebbe potuto aggiungere a Sinfonia d’autunno a Fanny e Alexander al Settimo sigillo a Scene da un matrimonio o al Posto delle fragole? Proprio nulla . Per questo nonostante il sentimento di profondo rispetto e la consapevolezza di essere al cospetto di autentiche opere dell’ingegno,io Bergman non l’ho mai davvero amato.Però non ho perso un suo film, ne’ una sua produzione televisiva,ne’, quando è stato possibile,una sua opera teatrale.Capitava a me ciò che spesso accade con quelle persone che si stimano moltissimo .ma alle quali ,per pudore, non si riesce a dare del tu.

Nell’illustrazione Ingmar Bergman sul set di Settimo Sigillo

Stile fine di ogni decennio

Stile fine di ogni decennio

via veneto

Inutile scomodare Jankso,  più che Vizi privati e pubbliche virtù, questa potrebbe essere catalogata come La tragedia di un uomo ridicolo,  anche se nella fattispecie, il film di Bertolucci tornerebbe utile solo per il titolo. In entrambi i contesti tuttavia, l’aura tragica dei personaggi, ne esplicita la motivazione interiore, determinandone la grandezza. Qui  siamo alla Realtà che corre dietro alla propria Rappresentazione e l’aura è andata a farsi friggere insieme al senso della misura. Ricapitolando :  Il ristorante è quello in auge alla fine dei 90th, l’hotel lo è stato alla fine dei 50th e il tipo di convegno, compreso epilogo di corsa all’ospedale, andava per la maggiore alla fine dei 70th, l’intera cornice ,tra fasto  e tragressioni a tassametro, rievoca gli 80th .Se non ci fosse a casa, una donna in procinto di partorire, l’episodio non meriterebbe nemmeno di essere menzionato.Anche lei, purtroppo, fa parte della messinscena  e tra tutti, è il personaggio più indifeso.Signora,salti fuori dalla gravitazione universale,non conceda l’happy end ,faccia nascere il bambino e poi assesti a questo cafone un bel calcio nel sedere.Riabiliti questa pellicola con un atto di coraggio.Chiunque lei sia,merita di più di un marito insensibile che oltretutto pare il compendio dei più brutti film mai prodotti in questo paese.

Nell’illustrazione Via Veneto