Le donne del Golgota

Le donne del Golgota

 

Joseph Ratzinger ieri sera,  ha voluto dedicare le meditazioni della Via Crucis alla solitudine e alle umiliazioni che le donne patiscono nel mondo.Sua Santità sa bene che non bastano buone leggi perchè la mentalità cambi.Tuttavia solitudine ed umiliazioni potrebbero essere sconfitte dalla Saggezza di quelle Classi Dirigenti che operano in direzione del Riconoscimento di Diritti negati e per l’Affermazione della Cultura dell’Amore e che non possono essere fatti segno della disapprovazione del Vicario di Cristo. Le donne del Golgota ricevettero per prime la Rivelazione, ciò fu anche il riconoscimento del coraggio dimostrato sulla via della Croce. Quel coraggio che nel corso del tempo spesso si è trasformato in disobbedienza, conosciamo assai bene anche noi che alle Donne Cattoliche dobbiamo tanta parte delle nostre conquiste civili.

Tutti a casa

Tutti a casa

comencini tutti a casa

Comencini,Fondato,Age e Scarpelli raccontano un momento cruciale della storia italiana avvalendosi di un Alberto Sordi al meglio delle sue possibilità comiche e drammatiche, capace di esprimere nelle peripezie del ritorno a casa, tutta la gamma delle incertezze e del disorientamento sofferti  prima di decidersi a cominciare a sparare sui tedeschi  e pertanto a capire da quale parte stare.Ironia e dramma in sapiente miscela per rompere il silenzio che negli anni 50 era calato sull’argomento Resistenza.Bella anche la prova di Serge Reggiani doppiato da Riccardo Cucciolla.Indimenticabile De Filippo nel ruolo del padre  che avrebbe voluto il figlio combattente nella RSI

comencini tutti a casa

Quattro assi (e un re)

Quattro assi (e un re)

comencini lo scopone scientifico

Mi sono sempre chiesta cosa spingesse star di Hollywood del calibro di Bette Davis e Joseph Cotten (ma anche Dustin Hoffman ,Jack Lemmon, Mickey Rooney) a lasciare l’efficiente organizzazione degli studios,i cachet miliardari  per correre a  lavorare con i Comencini,gli Scola i Monicelli sentendosi ogni volta professionalmente  arricchiti,da esperienze in cui  tra le altre cose, si raccontavano storie tanto diverse da quelle che erano abituati ad interpretare. Ingrid Bergman,all’apice della carriera,dopo aver visto Roma città aperta aveva scritto con tono deferente a Rossellini “Se ha bisogno di un’attrice…” Dustin Hoffman Dirk Bogarde Burt Lancaster Jodie Foster raccontavano del loro rapporto con Monicelli, Visconti, Citti con toni commossi e acutamente nostalgici.Il cinema italiano diretto da intellettuali raffinati seduceva attori e pubblico con la forza delle storie di gente qualsiasi vestita con l’abituccio e il cappottino di Antonia dalla  permanente un po’ troppo riccia come usava allora nelle borgate. Nell’immagine ,una star assoluta : Bette Davis, alle prese con il personaggio difficile di una piccola storia crudele : povertà e degrado sfidano a carte una fortuna inesorabile e  sfacciata.Alla macchina da presa un maestro della commedia all’italiana del post realismo e un mago del cinema di poesia: Luigi Comencini

Spettatori

Spettatori

Radio city326423122_b6f70e2e13_bCon quanti spettatori ho condiviso un’esperienza cinematografica e quanti ne ho spiati  nascosta in cabina di proiezione?Una volta Cary Grant disse a Peter Bogdanovich che per lui l’esperienza più bella era andare al Radio City, un cinema di New York che contiene seimilacinquecento posti,a sentir ridere gli spettatori per qualcosa di piccolo e semplice  che aveva fatto sullo schermo.   Film e pubblico sono un’ esperienza visiva ed emotiva singolare.Ridere a crepapelle o piangere a dirotto,un film è sostanzialmente un dispositivo per ottenere dal corpo il massimo delle reazioni.Una volta uno dei più noti registi contemporanei fu portato via di peso dalla saletta di un cineclub romano dove proiettavano una maratona di classici della comicità del muto:una crisi esilarante in piena regola.Inarrestabile.Per avere una risata di quelle fatte bene,occorrono almeno un centinaio di persone per volta, dicono gli esperti.Oggi i film raramente sono consumati in riti collettivi di questa proprorzione ed intensità.Le nuove tecnologie sembrano di gran lunga preferire una fruizione individuale e isolata.Il tipo che ieri sul treno, era attaccato ad una cuffietta, a sua volta attaccata ad un pc portatile, sorrideva appena all’esilarante Tony Curtis  di Some like it hot.Tuttavia ho osservato le sue reazioni a scartamento ridotto. C’è un ‘altra scena nascosta in un film : il pubblico in sala.I movimenti,le risate,uno spettatore che per prendere posto oscura per un attimo lo schermo e rende improvvisamente molto più interessante la proiezione.Sono questi i momenti in cui si scopre quanto il cinema abbia presa su di noi,basta un breve abbandono della pressione che esercita l’immagine e il desiderio si riaccende.Quando il film (tutti ne hanno) ha un punto debole,il pubblico esce dallo stato di trance,si sistema meglio sulla poltrona,tossisce,si tocca i capelli,comunica brevemente col vicino.Vista da lontano è come un’onda di movimenti e spostamenti che percorre la sala come se esistesse, in questo, un accordo segreto tra congiurati.Il cinema non è uguale al sogno.L’illusione non è mai assoluta, c’è sempre una parte di noi che sa di essere al cinema come in questi momenti di stanca del film  in cui ci si assenta,lo si guarda senza vederlo, per poi riprendere il nostro posto al suo interno, non appena la narrazione torna in  quota.

François Bayrou (laïcité à la française)

François Bayrou (laïcité à la française)

BayrouIl programma del centrista François Bayrou è articolato in ottanta punti circa.In ordine alfabetico,  da Afrique a Decentralisation ma senza tralasciare   Justice, Laïcité e Social-économie si dipanano i lemmi di questa sorta di vocabolario elettorale a pronta consultazione: Les propositions ,un ‘esposizione sistematica all’interno della quale si ritrova la Francia delle Banlieus,dell’antisemitismo,della scuola,del lavoro nero e dell’immigrazione clandestina.Assenti ovviamente i Pacs che sono stati già approvati ma ai quali si accenna alla voce Homoparentalitè.Ed è a proposito dei genitori omosessuali che si ha la misura di come la Politica possa affrontare temi complessi senza equilibrismi concettuali con la sola forza del Diritto, nella chiarezza del suo bel linguaggio.Non ci sono riferimenti a radici cristiane,nessun sottile distinguo, ne’ graduatorie di Valori.Nessuna considerazione a carattere morale.Al centro dell’attenzione solo ed esclusivamente la risoluzione del problema, in questo caso rappresentata dalle sorti dei 300.000 ragazzi figli di genitori omosessuali.Eppure Bayrou tutto è fuori che un uomo di sinistra.Come posizione si potrebbe collocare tra Follini e Rutelli con il quale condivide l’aspirazione a smantellare il bipolarismo europeo formato tedesco,basato sull’alternanza tra socialisti e popolari.Cattolico,moderato,post democristiano ed europeista è la prova vivente che  si possono rompere gli schematismi del Novecento,quegli stessi che ancorano la  politica a dinamiche e contrapposizioni asfittiche, ideologizzanti che qui da noi , lungi dall’essere motore di progresso, ci vedono ancora inchiodati all’affermazione della Laicità dello Stato.

Dal Programma di Bayrou:

François Bayrou défend l’inscription dans la loi de dispositions concernant les familles homoparentales, dans l’intérêt des enfants. Il s’agit de prendre en compte les situations réelles des Françaises et des Français :

Une union civile, conclue à la mairie, ouverte aux homosexuels, comportant des droits équivalents à ceux ouverts par le mariage, j’y suis fermement favorable.

Aujourd’hui, en France, quelque 300 000 enfants sont élevés par des couples homosexuels. Que se passe-t-il pour ces enfants si l’homme ou la femme qui en est responsable – l’adoptant – vient à disparaître ? Il faut créer un lien de reconnaissance de la compagne ou du compagnon qui partage la vie de l’enfant, participe à l’élever.

Je ne suis pas favorable à une adoption plénière par deux personnes du même sexe, car l’adoption, c’est la filiation, et ce serait donc accepter qu’un enfant ait deux pères, ou deux mères, ce qui pose un problème

En revanche, l’adoption simple, qui est aujourd’hui ouverte à un célibataire, devrait l’être aussi à chacune des personnes homosexuelles vivant en couples. Sans entraîner un lien de filiation, elle crée un lien d’éducation, de succession. L’adoption simple permet donc d’apporter une solution concrète, non une réponse idéologique

Les préventions vis-à-vis de l’homosexualité et des droits des homosexuels, qui subsistent dans notre société, sont une tare qui doit être combattue sans relâche.
Les préventions vis-à-vis de l’homosexualité et des droits des homosexuels, qui subsistent dans notre société, sont une tare qui doit être combattue sans relâche.
Je refuse que l’orientation sexuelle d’une personne célibataire candidate à l’adoption soit alléguée pour lui refuser l’agrément. Lorsque j’étais en charge de telles décisions, président du Conseil général des Pyrénées-Atlantiques, j’ai veillé à ce qu’il n’en soit jamais tenu compte.
La diversité des situations des familles devra mener, dans l’intérêt des enfants, à une réforme de l’autorité parentale : permettre, avec l’accord des parents biologiques, un partage de l’autorité parentale avec un tiers, dans des conditions plus larges que celles actuellement prévues par la loi.  »