Une autre affiche ?

Une autre affiche ?

L’effetto cartolina c’è, ma era nel conto. Vale per Parigi come è stato per Barcellona, Londra, Venezia e New York . Si sa che delle città che ama, Allen idealizzerebbe, se lo dovesse mostrare,  anche il degrado. Ergo :  a quel molestatore di Robert Guédiguian, che  ieri l’altro si domandava –  ..à quoi pense Allen quand il regarde notre beau pays : Est-ce qu’il pense aux smicards français ? Aux chômeurs français ? – si potrebbe rispondere che salari minimi e disoccupati oramai non caratterizzano alcun luogo (essendo ovunque) né la loro presenza allontana il rischio di altre cartoline. E poi lo scontato, il risaputo, nel caso di Midnight in Paris  si ferma all’ Americano a Parigi, il resto non è certo quel che si direbbe un film prevedibile.



E dire che di materiale a rischio ce n’era parecchio tra nostalgie  dell’ âge d’or – gli anni venti – nella ville lumière, gomito a gomito con i miti dello sceneggiatore – malgré soi –  industriale (e, come ti sbagli, desideroso di scrivere romanzi) e cioè : i redivivi Francis Scott Fitzgerald (con delirante signora), Salvador Dalì,  Ernest Hemingway, Gertrude Stein, Pablo Picasso e, immancabilmente, Cole Porter. Invece Allen maneggia ogni santino, smonta ogni cliché del presente e del passato , con delicatezza ed ironia irresistibili. Del giro artistico è  persino un giovanissimo e sbalordito  Buñuel cui suggerire un passaggio de l’Ange exterminateur.Esilarante.




Dunque si ride (e questo senza che  smicard e schômeurs français abbiano ragione di aversene a male per la mancata citazione) mentre è ricorrente il tema del passato che a torto si idealizza (alibi o fuga, non importa). Meglio vivere il presente, raccomanda Allen, meglio crescere.

Non a caso, sempre a proposito di presente, Allen dimostra di avere le idee chiarissime quando  a gentile domanda sulla situazione politica italiana, risponde educatamente  che Italia e Francia sembrano paesi governati dai fratelli Marx. Che dire di più? ( Chissà Carla)



Midnight in Paris è un film di Woody Allen del 2011, con Owen Wilson,Marion CotillardRachel McAdamsCarla BruniKathy BatesMichael Sheen,Léa SeydouxKurt FullerGad ElmalehMimi Kennedy. Prodotto in USA. Durata: 100 minuti. Distribuito in Italia da Medusa

Elide Catenacci

Elide Catenacci

Chi vince la battaglia con la coscienza, vince la guerra dell’esistenza. Il senso della storia in C’eravamo tanto amati lo butta lì, ad un certo punto, Romolo Catenacci, palazzinaro romano ignorante, nostalgico del ventennio, divenuto ricco dopo la guera in spregio – o come direbbe lui alla faccia –  di qualunque etica, scrupolo o  piano regolatore .


Elide è sua figlia,  malmaritata a uno che dalle Grandi Speranze è approdato alle Grandi Ambizioni, combattendo con la propria coscienza una battaglia troppo breve per non essere sospetta,che prima la sposa per quel che è, una ragazza emotiva, ingenua, semianalfabeta e goffa e poi pretende di cambiarle i connotati attraverso letture, diete e apparecchi per raddrizzare i denti.Tra padre becero e marito pigmaglione sarà inevitabile, per lei, il prezzo più alto.


Si può celebrare Ettore Scola –  che oggi compie ottant’anni – per innumerevoli ragioni, non ultima quella di aver raccontato della generazione precedente alla nostra e di  noi, con una tale ricchezza di particolari da far sembrare ogni finzione più vera del Vero. Ma della sua capacità di definire con esattezza, anche nel più corale dei racconti, i personaggi minori, non si dirà mai abbastanza.Poche inquadrature, qualche battuta e il più marginale dei figuranti diviene comprimario.

Che poi è qualità dei grandi narratori, vuoi  su carta, vuoi a  ventiquattro fotogrammi al secondo.

(Con la speranza che Il Drago a forma di nuvola, passata la tempesta, possa prendere la via del set)

Scavando

Scavando


Credenziali : il bel racconto di Lucentini –  senza Fruttero, uno dei pochi –   divenuto scrupolosa sceneggiatura nel 1964 e, nel 2010, dopo quarantasette anni, film ; un regista più versato a inseguire il progetto che le mode; due interpreti, bravi e dilaganti tra cinema e teatro, in questo caso, alle prese con personaggi spigolosi cui sarebbe stato difficile conferire spessore.


Complessivamente un esercizio di stile, per dirla con Greco, riuscito, se solo si pensa all’apparente inconsistenza della storia o alla difficoltà di far convivere ambientazioni (contemporanee) e  linguaggio ( metà anni sessanta). Scelta appropriata ma spiazzante quanto basta a riprodurre fedelmente l’atmosfera del racconto.


Poi ci sono le rovine di Villa Adriana che dovrebbero rassicurare lui, il Professore stonato factotum di una casa d’appuntamenti, una vita che potrebbe essere raccontato nella sua lingua di trenta parole e lei  ex ospite dello stesso bordello, mancata suicida per amore.E invece niente – ma poi chissà chi eravamo e tutto quanto che era –. Resta il loro incontro e il rapporto di affettuosa solidarietà che ne è derivato. Null’altro.



Notizie degli scavi è un film di Emidio Greco del 2010, con Giuseppe Battiston, Ambra Angiolini, Giorgia Salari, Iaia Forte, Francesca Fava, Annapaola Vellaccio, Emanuele Maggini. Prodotto in Italia. Durata: 90 minuti. Distribuito in Italia da Movimento Film

Primo maggio (su coraggio)

Primo maggio (su coraggio)



Che ci siano piaciuti o meno i concerti di anziani cantanti, le beatificazioni, i negozi aperti, i comizi, le bandiere in fiamme e il consueto vaniloquio,  stasera ci sarebbe da chiudere in bellezza col Gattopardo, di Luchino Visconti.

Film allusivo (dati i tempi) e del cuore (sempre), in copia smagliante e di fresco restaurata . Gentilmente offerto  dalla 7 alle ore 21.30.