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Tag: palazzi di giustizia

Parole grosse

Parole grosse

perry mason

Mi dispiace per Crozza e per la sua divertente copertina dell’altra sera a Ballarò,  ma gli sceneggiatori di Perry Mason erano affiancati da fior di consulenti. Per cui, data la proverbiale pignoleria americana, difficilmente avrebbero consentito la messa in onda di  castronerie del tipo la legge è uguale per tutti ma non nelle sue applicazioni o peggio che il Premier, grazie ad un po’ di latinorum e qualche giravolta …oplà, potesse tramutare la sua identità segreta e da primus inter pares, diventare primus super pares, senza passare per il Via. Cioè senza i dovuti correttivi costituzionali. Roba da scompigliare la permanente al fil di ferro della immutabile Della Street. Ergo, non è a quella scuola che possono essersi formati i legali del premier. Siamo seri.

Ma ora che grazie alla Consulta, la legalità è ristabilita, dove abbiano studiato i fidi difensori della Corona poco conta. Al momento sono di scena i Défilé dei caudatari con le dichiarazioni indispettite – la bocciatura del Lodo, nulla cambierà –  è la più diffusa, seguita a ruota dalla recita di antiche litanie :  toghe rosse, fumus persecutionis, complotti di poteri forti, sentenze politiche e via salmodiando.

Da ultimo, poichè il Presidente della Repubblica ha lasciato intendere di non essere disponibile a pasticci – vedi ricorso anticipato alle urne –  ne’ a tollerare nuove leggi  ordinarie che blocchino alcune fattispecie di processo, la rabbia investe anche il Quirinale. Altro che Lodo Alfano, nei confronti del quale Giorgio Napolitano ha sempre dimostrato gran serietà istituzionale e moderazione. Qui si attacca il Presidente per aver sbarrato diverse vie di fuga.

Più che eversivi quelli della PDL sembrano isterici, quanto al peronismo di Berlusconi a me pare che il premier abbia, in questi ultimi tempi, molto più di Evita che di Juan Domingo.

Archiviato il ricorso alla piazza – francamente manifestare contro una sentenza è un po’ troppo anche per il populismo più hard – annuncia gran battaglie nelle aule di tribunale che ospiteranno i suoi contenziosi, onde smascherare e irridere i nemici. E va benissimo, perchè sia ben chiaro, qui non si aspetta altro che di veder ristabilita la verità.

Perchè a ben vedere  proprio nulla nulla, la sentenza  non cambia. Magari non ci saranno scenari da tregenda, dimissioni, ne’ elezioni, ne’ governi tecnici o di salute pubblica. Tuttavia, una cosa è certa :  il premier ora dovrà farsi processare, ovvero attendere fiducioso tutta la corrispondenza che le Procure vorranno inviargli.

Userà la solida maggioranza che si è assicurato per governare e non solo come alibi magari mischiando il dato elettorale con quello del gradimento nei sondaggi. E pazienza se dovrà sottrarre un po’ di tempo all’Ufficio cui è demandato per presenziare a qualche udienza. Non è forse sereno lui, rispetto alle accuse? Non sono ferratissimi e combattivi i suoi avvocati?

Quanto a noi, più che scandalizzarci per la pessima considerazione che questo governo non fa mistero di nutrire nei confronti  delle Istituzioni – ne abbiamo ben donde, lo so, ma anche quella pratica rischia di  divenire stucchevole se rimane l’unica forma di opposizione –  abbiamo ottimi motivi  di compiacerci della vitalità dei nostri anticorpi costituzionali. 

Ci sono de’ Giudici a Berlino! aveva risposto il famoso Arnold, mugnaio di Postdam a chi lo minacciava d’esproprio, la sua fiducia fu poi premiata. E la storia si ripete ci sono dei giudici alla Consulta! Anche la nostra fiducia ha potuto  aver ragione dell’arroganza.

La supercazzola (mamma, m’ero persa lo schema)

La supercazzola (mamma, m’ero persa lo schema)

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L’intervista è un capolavoro da capo a piè, dunque  vale la pena di leggersela tutta. Ma il punto in cui Mavalà, supera se stesso nella nobile arte  di dire assolutamente  nulla – eccettuate un paio di castronerie di natura tecnico giuridica, come sosterrebbe lui con il sussiego che il caso richiede  – è il seguente :
Scusi, avvocato, ma come le è venuto in mente di parlare di «utilizzatore finale» quando c’è  di mezzo una donna?

 

Il termine ‘utilizzatore finale’ era riferito a una domanda di natu­ra tecnico giuridica. Il codice utiliz­za in materia varie dizioni — tra cui prostituzione, pornografia, ma­teriale pornografico — tutte conno­tate da disvalore giuridico e riferite a norme che distinguono con gran­de chiarezza diverse responsabili­tà. Ecco, si trattava dell’esemplifica­zione di uno schema giuridico.
Ecco.
Resta inteso che la domanda di natura tecnico-giuridica era semplicemente se Berlusconi fosse innocente o colpevole e che il resto è aria fritta, fumo negli occhi, cavoli a merenda. Lo schema giuridico è servito. Mavalà, mavalà, mavalà….insomma.

 

Ma come parli?

Ma come parli?

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Ma da dove l’ha tirato fuori  il termine utilizzatore finale l’avvocato Mavalà ? Non certo dai codici che in materia di prostituzione – esercizio, sfruttamento o induzione che sia – adottano  definizioni più congrue e civili. Cliente contraente, per esempio. Visto che di quello si tratta.

Utilizzatore finale è un termine che, nel caso in questione, non ha dignità giuridica, è una brutta espressione in lingua  italiana, e come eventuale metafora fa direttamente ribrezzo.

Tanto per dire che si può soccorrere il proprio datore di lavoro, assistito, capo,  senza bisogno d’infangare il resto del mondo, uccidere il linguaggio e screditare una professione che di tutto ha oramai bisogno, meno che di ulteriore discredito.

Meglio niente

Meglio niente

Beppino Englaro è indagato per omicidio e insieme a lui l’equipe medica che ha dato corso alla sentenza con la quale la suprema corte, mesi orsono, sancì l’ ammissibilità della sospensione delle cure per Eluana. Data la vistosa mole di esposti che cittadini ed associazioni si sono premurati di far pervenire  in Procura negli ultimi mesi,  nessuna meraviglia.Tant’è che ogni figura professionale coinvolta nelle operazioni previste dal protocollo medico, era già da tempo costituita in associazione, proprio per meglio far fronte ad eventuali procedimenti.

Una storia infinita questa,  messa in piedi a bella posta, nonostante esigue siano le reali possibilità che Beppino e i medici siano incriminati . Ma così funziona il senso civico di questi onesti cittadini che non esitano a impegnare le corti ( compresa quella europea) con inutili procedimenti, pur di affermare un Principio che perde sempre più la valenza etica, per assumere quella più politica della prepotenza e dell’accanimento giudiziario a scopo intimidatorio. Nemmeno qui sarebbe lecito meravigliarsi della protervia, ma abituarsi al peggio risulta un esercizio difficile per chi crede che la Giustizia serva soprattutto a regolare i meccanismi di civile convivenza.

A questo punto non rimane che sperare che la Procura, una volta appurata l’infondatezza delle accuse, proceda d’ufficio per calunnie.

In tutto questo, almeno una buona notizia c’è. La discussione della legge sul testamento biologico che allo stato si annuncia come un pasticcio liberticida, inservibile e comunque limitativo di ciò che già è consentito, potrebbe slittare ad altra data.

Facciamo pure ad altro governo, poichè quel che si profila è inevitabilmente un provvedimento peggiorativo delle attuali condizioni. Meglio niente. E’ l’unico modo per far sopravvivere inalterati quei principi che tutelano i diritti della persona. Può sembrare una rinuncia, una sconfitta e invece, a ben vedere,  è l’unica ipotesi vincente. Almeno per ora.

 

Non solo lodi (ma anche pacchetti)

Non solo lodi (ma anche pacchetti)

Azzeccagarbugli

Accogliendo la Corte tutte le richieste dell’Accusa, David Mills è stato condannato a quattro anni  e sei mesi ma grazie al Lodo Alfano tale sentenza non costituisce tecnicamente condanna a Silvio Berlusconi che è fuori dal processo, per ora. 

Salvo che la Corte Costituzionale non si pronunzi contro il Lodo. Il verdetto si prevede entro il mese prossimo.

Caso vuole però, che nel pacchetto di Norme sulla Giustizia approvato dal Consiglio dei Ministri il 7 febbraio scorso, ce ne sia una che prevede che  le sentenze passate in giudicato potranno essere prova in dibattimenti successivi solo nei processi di mafia, terrorismo e reati punibili con l’ergastolo.

Se il Parlamento approvasse tali Norme, la sentenza Mills non potrebbe essere usata contro il Premier, ça vas sans dire, che l’intera serie di Provvedimenti sarà inserita di gran carriera nell’agenda parlamentare. Hai visto mai fosse invalido il Lodo, c’è sempre il pacchetto.

Ecco spiegato perchè a Palazzo ( Grazioli) minimizzano e considerano la condanna a Mills una non notizia. E che? Forse un uomo ha azzannato un cane? chiosa uno dei tanti Spin.

Per carità. Screditano i giudici che solo in quanto politicizzati, non hanno voluto tener conto dei memoriali scagionanti e ancorchè postumi di Mills, annunciano appelli sicuramente vittoriosi – è scritto nel cielo, si vede –   e si cuciono le leggi addosso. In effetti dov’è la notizia  (in senso di novità )?

Nell’illustrazione, Azzeccagarbugli – quello vero – di Gonin