Commenti Zero
Tracciando una teoria generale dei blog e dei social network traspare l’emergere di una cultura narcisista, decadente e nichilista, destinata a sgretolare un’industria dell’informazione e dell’intrattenimento ormai al capolinea.Questo, il piatto forte servito da Zero Comments, libro di Geert Lovink ,teorico olandese e critico della Rete presso l’Institute of Network Cultures di Amsterdam.Ora, con avvertenza che nichilismo è un termine che va inteso non nel senso di assenza di significato, ma di riconoscimento di una pluralità di significati, Lovink sostiene che l’aspetto nichilista emerge quando questo tipo di comunicazione si confronta con quello dei media mainstream che ancora rivendicano di rappresentare il loro pubblico. I blogger non rappresentano altro che se stessi. E in questo senso livellano, azzerano le strutture centralizzate di senso. Le autorità, dal Papa ai partiti alla stampa, non influenzano più la nostra visione del mondo. Sempre più persone si allontanano dai ‘vecchi media’ quando sono alla ricerca di senso, informazione, intrattenimento.Mi fermo qui, anche se sono affascinanti le ipotesi sul blogroll come strumento che riesce ad esprimere solo accordo, o quelle sul software che,lontano dall’essere un semplice dettaglio, adeguatamente strutturato, favorisce una maggiore interazione. Devo dire però che durante tutta la lettura mi è stato difficile rinunziare a continui riferimenti alla realtà, così come la conosco io,la quale è senz’altro riconducibile a qualcuna delle osservazioni del libro ma che parla anche di blogger che utilizzano in massima parte , i media mainstream, che non è tanto la diffusa autoreferenzialità a infastidire (tutte le comunità un po’ lo sono) piuttosto il meccanismo di autosegregazione e conflittualità per il quale ci si frequenta solo tra chi è già d’accordo, generando fenomeni di groupthink, il meccanismo psicosociale che impedisce non solo di capire ma persino di vedere un punto di vista diverso dal proprio.Non si argomenta per convincere ed ascoltare ma si esibiscono certezze.E’ il risvolto negativo dell’eccesso di identità che mentre rafforza una comunità erige barriere contro chi non ne fa parte, siano essi tifosi di calcio,che appartenenti ad una medesima regione, per finire a quelli con la pelle di un altro colore.Tutto questo fa dei blog luoghi di cinguettante consenso, di citazioni reciproche che diventano costruzione di reputazione in un universo ristretto.L’esatto opposto dell’intento originario di Internet : non parlare per parlare ma parlare in una sorta di interazione aperta,in cui ci si accapiglia pure, ma allo scopo di cambiare lo stato delle cose.