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Mese: Luglio 2010

Perchè no?

Perchè no?

Non certo per la scelta dei tempi – allo stato chi può dire se sia o meno prematuro l’annuncio ? – o perchè non dovrebbe pensare ad altro che a governare la Puglia , o perchè nel ruolino di marcia Ferrero – Dilibertiano ci sarebbe prima da battere Berlusconi e dopo, solo dopo…..


Tantomeno per  quell’accostamento tra gli eroi Falcone Borsellino e Giuliani  ( e se la facessimo finita una volta per tutte con la retorica degli eroi?) subitaneamente chiarito ma con dignità e senza troppo ritrattare.


La dichiarazione d’intenti  – sparigliare i giochi di un centrosinistra asfittico che non è stato in grado di fare un discorso capace di interpretare la crisi – intercetta con facilità un sentire comune e anche se delle Fabbriche si sa ancora poco, l’niziativa di  luoghi aperti – facciamo anche spalancati –   alla discussione e all’elaborazione e, se del caso, al Fare Politico, incontrerebbe un’ esigenza altrettanto sentita di Confronto.


Basterebbe che Vendola con le sue organizzazioni, riuscisse a mettere a tema argomenti trascurati ovvero resi inaccessibili dai fumi di un’ ambiguità comunicativa che spesso ne sottace un’altra  di sostanza,  a rendere le Fabbriche un’esperienza necessaria.


Ergo non mi unisco al coro di quelli che come vada vada, un po’ di ammuina ravviva la palude del candidato naturale .Come dire facciamo un po’ ‘sto dibattito ma poi la scelta deve cadere sul Segretario. Cosa ci sia di vitale e trascinante in un automatismo presunto statutario, io non so.


Di questi tempi poi.


Dunque, al di là dell’effetto che può produrre – qualcosa a ben vedere si è registrata di già nelle reazioni piccate o fintamente nonchalanche di politici impensieriti –   io all’efficacia della candidatura Vendola credo fermamente.


Per la sua – irrinunziabile e preziosa –  esperienza di amministratore, ma soprattutto per una Visione del Mondo saldamente incardinata al Pensiero di Pasolini. Poi vengono anche i linguaggi e gli stili comunicativi differenti o l’ammirazione per Obama, di cui molto si è detto, ma la sua forza è tutta lì : concretezza, ideali, retroterra  e sguardo costantemente proiettato in avanti.


Con queste semplici premesse, la stagione per la scelta del candidato premier si aprirebbe sotto i migliori auspici.  Vendola può animare il dibattito con i competitors interni – che speriamo numerosi –  e nello stesso tempo,  se fosse scelto attraverso le Primarie, avrebbe tutti i numeri per battere l’avversario. Che poi al di là delle battute e delle esternazioni più o meno paternaliste ed innervosite, è quel che davvero conta.

Una volta tanto, invece che puntare i piedi o stare a guardare, bisognerebbe mettersi in ascolto. Basterebbe questo a far avanzare  il nuovo . A passo di carica.





Questa che vedi …

Questa che vedi …

 

...è la tua Italia, un paese straordinario, unico…..che devi ancora scoprire ( dallo spot del Ministero del Turismo, voce narrante, Silvio Berlusconi)


Bella l’idea della Voce Narrante, miglior ruolo non avrebbe potuto ritagliarsi il Premier, avvezzo com’è al Racconto che fila via liscio, parole adatte, espressione accattivante : ogni cosa al suo posto.


Prima di tutto il Fare, poi la Libertà, l’Amore, i Cattivi che si mettono di traverso, i Buoni nel mirino di Persecutori ed Invidiosi. E tutto questo nonostante i – risultati – ottenuti


Capita è vero, che a volte la narrazione inciampi  contro  qualche Evidenza. Chessò un ministro nominato in fretta, un Benefattore ritenuto fin qui Universale, un cumulo di rifiuti che riaffiora, un presidio di disabili, di licenziati, di terremotati…ed è proprio in questo caso che la voce si fa meno sensuale e convincente. Qualcosa scricchiola, i conti non tornano.


Le conseguenze sono plasticamente riprodotte nell’immagine qui sopra. Secondo il Racconto che dopo la breve interruzione viene puntualmente riannodato da Altri, questo giovane è uno scudo umano, un infiltrato dei no global, un furbetto, un potenziale evasore o, nella migliore delle ipotesi, un ingrato.


Tanto per ribadire che comunque quel  che è stato realizzato in Abruzzo, non gli spettava di diritto. Persa la casa,il lavoro e gli affetti col terremoto, avrebbe dovuto ringraziare per la roulotte, il soggiorno negli alberghi della costa, la casetta provvisoria o quel che è.


Cittadini mai. Persone tantomeno. Cosa può un Racconto.


Domani i giornali non saranno in edicola, le motivazioni dello sciopero sono condivisibili, qualcuno avrebbe preferito altre forme di lotta ma io credo che debbano essere gl’interessati a decidere se sia più efficace l’astensione o il supernumero con le malefatte del governo, la pagina col post- it gigante o quella tutta nera. Stavolta è’ stato detto sciopero. E sciopero sia.

Tuttavia chi ha nelle proprie mani la Responsabilità  di un altro Racconto, la metta a profitto. Nella notte in cui tutti i gatti sono bigi, i lettori si aspettano soprattutto di capire. L’Informazione in tal senso, può molto.

Per il resto come dicono quelli di Libération l’Info est un combat. Sempre. Oltre lo sciopero. O così o non è.




 

 

 

 

Civiltà

Civiltà

Il fotografo – Samizdat7, un viaggiatore simpatico ed  infaticabile, a giudicare dall’album e dall’espressione  sorridente della bella compagna di scarpinate –  in questo caso, ha idealizzato un po’ troppo il soggetto che poi sarebbe lo smoking lounge dell’aereoporto di Phnom Phen.


Anche se ancora non conosco lo scalo, posso comprendere l’entusiasmo. Per il blu Klein, ma soprattutto per il luogo di assoluta – tollerante –  delizia che queste piccole oasi dislocate negli aereoporti – non tutti purtroppo – offrono al fumatore in attesa di partenza.


Ce ne sono di suggestivi  – quello di Narita Tokyo –   di sobri ed eleganti con comodi divani e ampie vetrate sulle piste – al Molo B di Fiumicino, gestito dalla British and American Tobacco, non perdetelo – in forma di giardino con e senza soffitto, come a Singapore  e persino nella Miami del proibizionismo alla moda.

O a Gatwick dove una smoking area esiste anche fuori dell’aereoporto in angolo appositamente allestito della pensilina.


Fumare non fa bene ma non è maltrattando i poveri fumatori che si risolve il problema. I metodi dissuasivi, quasi sconosciuti all’integralismo salutista, potrebbero assai di più.


Soprattutto nel passaggio  da una condizione di perseguitati semi-clandestini,  belli e pronti per la pubblica riprovazione a quella di esseri umani in grado di poter scegliere, guadagnerebbe un altro tipo di salute.


Per finire, poichè Samidaz7 si è anche prodotto in immagini del medesimo fumoir un po’ meno arcadiche eccone qua una di differente sobrietà.






Il mio post-it. Eventualmente.

Il mio post-it. Eventualmente.

Passino  moralismo, settarismo, misoginia e volgarità e passi pure – voglio ridere –  il processo alle intenzioni di ogni singolo convenuto alla manifestazione,  tutte pratiche antiche delle quali, oramai dispero, ci libereremo mai.


Ma in mezzo a tanta bella ideologia, purezza e propositi belligeranti di disobbedienza civile, mi devono spiegare come si fa a convocare una protesta contro la censura per poi insultare o dichiarare indesiderabile qualcuna che, peraltro, di essere in piazza contro i bavagli … mi pare proprio che ne abbia ben donde. Per tacer della disobbedienza poi.


Ad ogni buon conto, qualunque mestiere faccia o abbia fatto e quanti libri da promuovere abbia nel cassetto, non importa, quando si comincia a discriminare tra chi sia più o meno titolato a mettersi di traverso, mi viene voglia di girare i tacchi, ovvero, come in questo caso, di affidare a lei, la reietta, la non gradita, l’escort di merda, il mio post – it.