Il mio post-it. Eventualmente.
Passino moralismo, settarismo, misoginia e volgarità e passi pure – voglio ridere – il processo alle intenzioni di ogni singolo convenuto alla manifestazione, tutte pratiche antiche delle quali, oramai dispero, ci libereremo mai.
Ma in mezzo a tanta bella ideologia, purezza e propositi belligeranti di disobbedienza civile, mi devono spiegare come si fa a convocare una protesta contro la censura per poi insultare o dichiarare indesiderabile qualcuna che, peraltro, di essere in piazza contro i bavagli … mi pare proprio che ne abbia ben donde. Per tacer della disobbedienza poi.
Ad ogni buon conto, qualunque mestiere faccia o abbia fatto e quanti libri da promuovere abbia nel cassetto, non importa, quando si comincia a discriminare tra chi sia più o meno titolato a mettersi di traverso, mi viene voglia di girare i tacchi, ovvero, come in questo caso, di affidare a lei, la reietta, la non gradita, l’escort di merda, il mio post – it.
3 pensieri riguardo “Il mio post-it. Eventualmente.”
lo hanno fatto anche a Napoli al gay pride ad Anna Paola Concia. Brutti tempi, mia cara
Ah ma qui ci mancavano le tricoteuses vista l’aria da linciaggio.
C’è la D’Addario! Cacciamola, non è una vera scrittrice, le conosco io le vere scrittrici.E vai con gl’insulti.
Capito? C’è sa e decide come dev’essere la vera protesta, chi vi deve partecipare e chi no.E pure come vanno scritti gli articoli del giorno dopo.
Poi dice che non ci riesce più di vincere manco a briscola.
Domani tocca a Roma col Gay Pride differenziato. ( altre liti, altri pedigree richiesti o sventolati)
Io sto a casa. Per uscire aspetto una manifestazione contro la scemenza.
l’acme lo ha raggiunto Natale che dai microfoni le ha strillato: non ti vogliamo qui!
Bella performance, da uno che ha appena finito di dire No al Bavaglio, (si al bavaglino).