Civiltà
Il fotografo – Samizdat7, un viaggiatore simpatico ed infaticabile, a giudicare dall’album e dall’espressione sorridente della bella compagna di scarpinate – in questo caso, ha idealizzato un po’ troppo il soggetto che poi sarebbe lo smoking lounge dell’aereoporto di Phnom Phen.
Anche se ancora non conosco lo scalo, posso comprendere l’entusiasmo. Per il blu Klein, ma soprattutto per il luogo di assoluta – tollerante – delizia che queste piccole oasi dislocate negli aereoporti – non tutti purtroppo – offrono al fumatore in attesa di partenza.
Ce ne sono di suggestivi – quello di Narita Tokyo – di sobri ed eleganti con comodi divani e ampie vetrate sulle piste – al Molo B di Fiumicino, gestito dalla British and American Tobacco, non perdetelo – in forma di giardino con e senza soffitto, come a Singapore e persino nella Miami del proibizionismo alla moda.
O a Gatwick dove una smoking area esiste anche fuori dell’aereoporto in angolo appositamente allestito della pensilina.
Fumare non fa bene ma non è maltrattando i poveri fumatori che si risolve il problema. I metodi dissuasivi, quasi sconosciuti all’integralismo salutista, potrebbero assai di più.
Soprattutto nel passaggio da una condizione di perseguitati semi-clandestini, belli e pronti per la pubblica riprovazione a quella di esseri umani in grado di poter scegliere, guadagnerebbe un altro tipo di salute.
Per finire, poichè Samidaz7 si è anche prodotto in immagini del medesimo fumoir un po’ meno arcadiche eccone qua una di differente sobrietà.