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Anno: 2013

Cartoline dalla Torre di Niccolò V

Cartoline dalla Torre di Niccolò V

 

Roma_Foro_romano

 

Dice il nuovo sindaco che presto torneremo a sorridere, a noi basterebbe rimettere mano ad un’idea di città meno asfittica di quella che ci è toccata in sorte negli anni dell’esperienza Alemanno che al netto della manifesta incapacità di conduzione relegava il sentimento di  cittadinanza ad un fatto di sterile identità e non di sentita e vivace appartenenza.Tanto per ribadire come i conti con il Peggio del pensiero di destra  fossero una pura illusione.

A Ignazio Marino spetta un duro compito ricostruttivo e moralizzatore di servizi e municipalizzate ma soprattutto di ricostituzione di un tessuto sociale spappolato da crisi e malgoverno.Sfatando alcune leggende metropolitane – la crescita legata alla cementificazione,la cultura come lusso,le liberalizzazioni incaute e fuori controllo – ce la farà.

Affacciato alla finestra del suo studio sulla Torre di Niccolò V, Marino potrà trovare non tanto una romantica ispirazione ma una vera e propria risposta ai tanti che fare : la Grande Bellezza bene immateriale per eccellenza ha urgente bisogno di un custode attento e appassionato che la conservi, la recuperi, che  le dia consistenza di sistema aperto all’offerta culturale, dai Musei d’arte contemporanea, alla Festa del Cinema, al Sistema delle biblioteche, ai teatri ed agli spazi di spettacolo.

 

Siamo tornati recitava uno striscione sotto al Campidoglio. Marchiamo la differenza subito,avrei aggiunto.

 

Nell’illustrazione la torre di Niccolò V e il sottostante spettacolo

 

 

….anche un fioretto va bene

….anche un fioretto va bene

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La storia cominciò con i saluti romani sulla scalinata di Palazzo Senatorio, proseguì con l’intento dichiarato di trasferire la Teca Meier con tutta l’Ara Pacis   in periferia perché brutta, continuò con le lamentele sul buco di bilancio  lasciato da quelli che c’erano prima e poi via via con i parenti, gli amici e i camerati da sistemare, il sale da cucina sulla nevicata del 2012 e le idee balzane : quella di mettere gl’impianti sciistici ad Ostia Lido o di portare il Gran Premio tra le rovine. Ultimo atto : la foto in compagnia di personaggi esiziali.

 

Lascia – se  lascerà,speriamo che lasci  – una città peggiore di quella che ha trovato,  disordinata, caotica,  sporca  e con servizi ridotti al lumicino. Oggi la Prima del Manifesto esorta a  fare un voto. Facciamolo. Accompagniamolo all’uscita dalla parte del  Clivo Capitolino  sventolando i fazzoletti.Ciao Gianni.

 

(daje è un brutto slogan che non molto si addice alla serena fermezza del successore…ma,cari romani, daje lo stesso)

 

 

 

Nell’illustrazione ex voto da Adhikara.com 

 

Stormy Cannes (vincono Emma & Adele)

Stormy Cannes (vincono Emma & Adele)

 

 

 

 

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 Out of the blue  E così mentre a Parigi  la polizia sgomberava la piazza dagli ultimi partecipanti alla manif pour tous contro i matrimoni gay,  a Cannes una giuria presieduta da Steven Spielberg – a torto ritenuto troppo bacchettone per apprezzare film dalle tematiche forti – incoronava  l’incantevole Vie d’Adéle  chapitre 1 et 2 lunghissimo metraggio d’amore lesbico diretto dal franco tunisino Abdellatif Kechiche.Ce ne sarebbe di che far impazzire una per una le sigle d’adesione alla sconcertante adunata della Destra francese con tutta questa celebrazione di amori irregolari e naturalizzazioni di immigrati.Ma se è vero che l’amore vince su tutto dovrebbe vincere pure sull’ottusità,l’egoismo, l’arretratezza e l’insensatezza degli stendardi celtici in orgogliosa parata a les Invalides. Ergo:palma meritata per questa storia d’amore normale raccontata con toni poetico-realistici di grande impatto e gran mestiere : 

Je m’en allais avec un cœur à qui il manquait quelque chose, et qui ne savait pas ce que c’était.Il senso è tutto qui nella frase da La vie de Marianne di Marivaux che si sta commentando a scuola all’inizio del film.La domanda dell’insegante Mais qu’est-ce que cela peut bien vouloir dire, qu’il “manque quelque chose au cœur” ? Rimane sospesa.La risposta va ricercata probabilmente nelle tre ore successive in cui dominano la curiosità e la passione di innumerevoli prime volte scrutate da una macchina da presa talmente vicina  da insinuare in qualcuno il sospetto di voyerismo (ma va?) da parte di Kechiche. Invece Abdetallif sa dove fermarsi, avrebbe potuto sfruttare meglio il rapporto non precisamente idilliaco con e tra le due attrici o i di loro – dicono – imbarazzi,invece la concitazione che ne è derivata è assai normal e aggraziata soprattutto assai simile a quella di qualsiasi rapporto amoroso.E se al cuore di Adele mancava di essere se stesso, alle nostre attese mancava il film autenticamente  differente in un cartellone di lavori buoni e ottimi ma decisamente più convenzionali.

Qualcuno meritevole di interesse:

 

 

L’invité envahissant – Sorrentino, secondo i Cahiers,  cui non è piaciuta La Grande Bellezza – cala l’asso del talento italiano in concorso con un film sulla  Capitale, tormento ed estasi di provinciali in cerca di successo. Intanto non manca di lamentare la scarsa considerazione che il nostro cinema ha in patria il che è vero, anche quando le storie che vengono raccontate sono,a dispetto dei rilievi di localismo, in grado di varcare le frontiere ed essere comprese in paesi dalle culture più disparate e lontane.Chi avrebbe mai detto che il Divo sarebbe stato apprezzato in luoghi in cui Andreotti era un emerito sconosciuto?

Fellini e Scola certo, ma per essere un film già visto ci vorrebbero realtà  e contesti identici a quelli raccontati dalla Dolce vita o dalla Terrazza. Così non è più. Molto  tempo è passato e anche la vacuità o le illusioni perdute non sono più le stesse.Resta la Grande Bellezza che deconcentra, scombina i progetti e qualche volta, come nel caso del turista giapponese  sulla terrazza de Gianicolo, uccide.E all’indefinito felliniano si sostituisce una grande esattezza d’immagini e atmosfere.  Rappel letterari e del grande cinema ma remoti e  distanti e comunque per guardare  questo film bisognerebbe lasciarli lì sullo sfondo  e a tratti dimenticarsene. (Per una volta tanto chissene frega dei Cahiers)

 

 

 Ultimo tango sul Tigri The movie business is the worst girlfriend in the world. You are seduced and abandoned over and over again.

Metti un film erotico e d’azione da ambientare in Iraq e la ricerca di un produttore che finanzi l’impresa, con la coppia Toback & Baldwin in pellegrinaggio – l’anno scorso a Cannes – da tycoon – veri – della produzione internazionale che tirano sul prezzo fregandosene dell’arte o che in cambio dei milioni richiesti pretendono di dire la loro mettendosi sotto ai tacchi  l’indipendenza dell’artista. Esilarante con note tragicomiche il tutto a confermare la riflessione di Orson Welles “trascorrere il 95% del tempo a cercare soldi per fare film, il 5% a fare film. Così non si può vivere” mentre venerati maestri – Scorsese, Bertolucci, Coppola,Polanski etc –  confessano tra peripezie finanziarie e poetiche il senso di un’esperienza amorosa – fare cinema lo è, per molti  – spesso umiliante. Seduced and abandoned : Sicuramente non vedremo Ultimo tango sul Tigri ma speriamo di ri-vedere questo incredibile documentario.

 

Dietro al candelabro ovvero dietro mise en scene mirabolanti non c’è  solo lo stile di vita   – in ogni direzione – eccessivo ma l’inevitabile fragilità di una coppia gay, lui pop star virtuosa del pianoforte e l’altro aspirante veterinario, negli anni 70, epoca in cui era improponibile dichiarare ai quattro venti la propria omosessualità e le morti per AIDS venivano spacciate con morti per anemia.Tutto sembra troppo in questo film trionfo del kitch gay classico ma niente stroppia nonostante il delirio di swaroski,piume, specchi, parrucche e ritocchi dal chirurgo plastico ovvero niente degenera nel ridicolo.Come possano Soderbergh, Douglas, Dammon aver compiuto il miracolo di non scadere nel grottesco è un mistero.Storia vera di Liberace, esordiente a vent’anni con la Chicago Symphony Orchestra, protagonista televisivo del The Liberace Show  e successivamente idolo di spettacoli a Las Vegas.Film televisivo prodotto dalla HBO e in programma negli Stati Uniti tra qualche giorno.Nessun distributore italiano al momento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Behind the Candelabra è un film di genere drammatico della durata di . diretto da Steven Soderbergh e interpretato da Michael DouglasMatt DamonRob LoweDan AykroydCaroline Jaden StussiBoyd HolbrookMax NapolitanoScott BakulaDebbie ReynoldsPaul Reiser.

E’ anche noto con gli altri titoli “Liberace”.
Prodotto nel 2013 in USA.

 

La grande bellezza è un film di genere drammatico della durata di . diretto da Paolo Sorrentino e interpretato da Toni ServilloCarlo Verdone,Sabrina FerilliCarlo BuccirossoIaia FortePamela VilloresiGalatea RanziAnna Della RosaGiovanna VignolaRoberto Herlitzka.
E’ anche noto con gli altri titoli “Apparato umano”.
Prodotto nel 2013 in Italia e distribuito in Italia da Medusa il giorno .

 

 

 

 

Seduced And Abandoned è un film di genere documentario della durata di. diretto da James Toback e interpretato da Martin ScorseseAlec BaldwinRoman PolanskiBernardo BertolucciRyan GoslingJessica ChastainBérénice BejoDiane KrugerJames CaanFrancis Ford Coppola.
Prodotto nel 2013 in USA.

 

 

Stormy Cannes

Stormy Cannes

La crisi (del cinema francese) ha tenuto banco negli articoli della vigilia  assieme all’annuncio ufficiale dell’ ingresso in recessione del Paese e ad un primo bilancio della presidenza Hollande. A dire il vero, il cinema francese con i suoi  numerosi film in sciovinistico dispiego tra competizione ufficiale,Quinzaine e Semaine sembra godere – insieme all’immancabile  cinema americano – ottima salute.Sei film ai quali aggiungere coproduzioni e partecipazioni.Come se non bastasse qualcuno ha addirittura avuto il coraggio di lamentare l’assenza di Besson, Riad Sattouf e Tavernier .Quanto al festival, venti milioni di budget di cui dieci tra contributo statale e regionale,  garantiscono  buona organizzazione e perfetta tenuta  – spari sui talk fronte mare e furti di parure milionarie sotto il naso della gendarmerie, compresi – Il resto lo fa una selezione di rassicuranti habitués – Soderbergh, Coppola, Polanski Coen  Sorrentino – che però non rinunzia ad incursioni nei territori – tradizionalmente veneziani, ahia – del cinema asiatico,africano messicano.

 

Ma… sostiene Frémaux,fascinoso délégué genéral,  che Cannes  est un bien collectif – come l’acqua, il territorio e i monumenti? –   ancorato alla propria storia e progettato per accogliere il nuovo, in cui ognuno può costruire anno dopo anno pietra dopo pietra il suo festival, et….c’est pourquoi ce festival est notre festival.(adoro queste omelie di presentazione)

 

Leo, le magnifique. Se l’è dovuta vedere con Warner Baxter, Alan Ladd e Robert Redford, miti pur sempre, anche se non propriamente indimenticabili nel rendere le mille implicazioni e sfumature di Jay Gatsby, emblema che più emblema non si potrebbe dei roaries twenties e del sogno americano : nascita ascesa e fine rovinosa, raccontata attraverso la vicenda di un romantico parvenu come da piuccheperfetto romanzo di Francis Scott Fitzgerald. E’ andata.Ma Leo è diventato talmente bravo che chi fa film con lui deve regolarsi : sceneggiatura, regia, musiche, costumi, su tutto domina  e niente sembra mai all’altezza. Il grande Gatsby, classico blockbuster di rango per aperture di festival blasonati, non è piaciuto alla critica criticante nonostante Di Caprio e una certa lodevole e rispettosa ricerca filologica,non è piaciuto il fracasso e il gran dispiego di mezzi, non è piaciuta la soluzione peraltro indovinata di sostituire il jazz con l’hip hop affidando la colonna sonora a Jay-Z, e signora (Beyoncé) più Kanye West, will.i.am, Jack White, Fergie e Florence and The Machine.Una bella ibridazione garantisce dalla noia dell’ennesimo remake ma vallo a raccontare ai puristi e ai cultori dell’ambientamento.

 

Enfants gâtés, Jeunesse Brulée, problem kids etcetc  Escludendo sociologie didascalie e ampi spiegoni  sul percome un’adolescente parigina si prostituisca dopo aver fatto i compiti o una banda  di ragazzini  di Los Angeles s’introduca nelle ville di dive e divini per violarne la privacy  appropriandosi  degli oggetti più desiderabili, i film sull’adolescenza disperata e problematica  hanno cambiato – fortunatamente per gli spettatori – faccia. Ergo si  osservano col il dovuto distacco le imprese di questi ragazzini interpretati da attori belli bravi e cinegenici evitando di chiamare in causa famiglie anaffettive, consumismi e società dello spettacolo brutte cattive e colpevoli. Oltre le visioni non si va, non lo fa Coppola col suo Bling Ring ne’ Ozon con Jeune e Jolie. Volendo potrebbe farlo lo spettatore ovvero approfittando del suo status privilegiato godersi in entrambe le circostanze epiloghi inattesi.

 

Messico senza nuvole. E se a Parigi e Los Angeles attraversare la zona d’ombra  è un’impresa più che mai disperante, figuriamoci a Guanajuato Messico dove  Amat Escalante ambienta il suo  Heli  storia di Estela la dodicenne innamorata di un giovane poliziotto che accettando di nascondere il pacco di cocaina sequestrata,salvacondotto verso  un futuro meno squallido e miserevole di quel che gli è toccato in sorte, destina se stessa e il proprio fidanzato ad un epilogo cruento.Tra polizia corrotta e malavita spietata finisce in ordalia di sangue e torture rese con insostenibile ma non gratuito realismo.

 

Trionfi la giustizia proletaria  A Touch of Sin Quattro episodi  sanguinolenti con esplosioni di collera vendicatrice avverso  neocapitalismo brutale che in Cina privatizza la miniera del villaggio, spinge a disperata immigrazione interna, introduce nefandezze quali prostituzione e corruttela. Quattro giustizieri di quattro regioni differenti reagiscono alla disgregazione e alle fratture sociali a colpi di arma da fuoco,pugnali e mazze da baseball.Girato da par suo da Jia Zhang-ke, tocco tarantiniano e tradizionale lentezza asiatica : un mix di estremo interesse

 

Arrivano i nostri. Aspettando La  grande bellezza – che già si celebra con stelle e palle  alla faccia dei divieti di scriverne prima della prémiere  –  alla Semaine de la critique ha esordito, dopo qualche anno di assenza del cinema italiano, Salvo  il  bel lavoro di  Antonio Piazza e Fabio Grassadonia. Salvo  ha il gran pregio di raccontare in stile western una storia di amore e di mafia non convenzionale, di avvalersi di  interpreti perfetti – Saleh Bakri e Sara Serraiocco – e di avere Daniele Ciprì alla fotografia. Happy End non zuccheroso : l’amore riscatta e vince sulla violenza.Qualche volta.

 Gran sorpresa Valeria Golino alla regia che porta nella sezione un Certain Regard – divenuta,non si sa se per caso o meno,  il gineceo del festival –  Miele, un film grossolanamente definito sull’eutanasia e che invece rivela un coraggioso punto di vista sul senso della vita.Facile appassionarsi al tema della buona morte per chi malato non ha più speranze.meno quando la morte viene invocata da chi, pur sano, della vita non sa più che farsene.Il cinema italiano ha certamente bisogno di finanziamenti ma soprattutto di coraggio.

 

Green carpet (Oh  Marion, messaggio subliminale agli estimatori) Avvertono deliziose riviste francesi di gossip  (ti raccontano che Steven Spielberg ha insistito per pagare da sé  la suite al piano terra, per claustrofobia da ascensore, del Martinez , che mamma e papà Di Caprio se la spassano tra feste e banchetti  etc)  soggiorna all’l’Hôtel du Cap da giovedì scorso anche se il suo film (treeeeeeeès attendu) The immigrant  ,è in programma per venerdì prossimo, per presenziare ad iniziative   sul consumo più responsabile – Green Carpet Challenge  si chiama la tornata di feste per celebrare la produzione di vestiti scarpe e borsette che saranno pure sostenibili dal punto di vista ecologico   ma non sempre  da quello estetico –  organizzata dal  gioielliere Chopard  e ad un  défilé Dior a Monaco.(daje con lo sponsor)

 

Wet carpet. Piove (come al solito) e fa un freddo manco fosse il Sundance. E tutti a lamentarsi del meteo e del branzino che era meglio l’anno scorso…

 

Continua….

 

(nell’illustrazione il Carlton incartato quest’anno dalla pubblicità del grande Gatsby con notevole avventore  en déshabillé à la fenêtre)

 

 

 

 Il grande Gatsby (The Great Gatsby) è un film di genere drammatico,romantico della durata di . diretto da Baz Luhrmann e interpretato daLeonardo DiCaprioTobey MaguireCarey MulliganJoel EdgertonIsla FisherJason ClarkeElizabeth DebickiAmitabh BachchanCallan McAuliffeGemma Ward.Prodotto (anche in 3D stereoscopico) nel 2013 in USA, Australia – uscita originale: 10 maggio 2013 (USA) – e distribuito in Italia da Warner Bros i

 

 

The Bling Ring è un film di genere drammatico, poliziesco della durata di . diretto da Sofia Coppola e interpretato da Emma WatsonClaire JulienKatie ChangTaissa FarmigaLeslie MannMaika MonroeNina SiemaszkoGavin RossdaleErin DanielsStacy Edwards.Prodotto nel 2013 in USA e distribuito in Italia da Lucky Red

 

 

 

A Touch of Sin (Tian zhu ding) è un film di genere drammatico della durata di. diretto da Jia Zhang-ke e interpretato da Wu JiangMeng Li,Wang BaoqiangLuo Lan-ShanZhang JiayiZhang Yang Prodotto nel 2013 in Giappone, Cina.

 

 

 

Jeune et jolie è un film di genere drammatico della durata di . diretto da François Ozon e interpretato da Marine VacthCharlotte Rampling,Frédéric PierrotGéraldine PailhasNathalie RichardLucas Prisor,Akéla SariFantin Ravat E’ anche noto con il titolo internazionale Young & Beautiful e gli altri titoli “Just 17”.Prodotto nel 2013 in Francia.

 

 

 

Miele è un film di genere drammatico della durata di . diretto daValeria Golino e interpretato da Jasmine TrincaCarlo CecchiLibero De RienzoVinicio MarchioniIaia ForteRoberto De FrancescoBarbara RonchiMassimiliano Iacolucci, CLAUDIO GUAIN, Elena Callegari.
E’ anche noto con gli altri titoli “Vi perdono”.
Prodotto nel 2013 in Italia, Francia e distribuito in Italia da Bim Distribuzione

 

 

Heli è un film di genere drammatico, thriller della durata di . diretto daAmat Escalante e interpretato da Armando EspitiaLinda GonzálezJuan Eduardo PalaciosAndrea Vergara.
Prodotto nel 2013 in Francia, Germania, Messico, Olanda.

 

 

 

Salvo è un film di genere romantico diretto da Fabio GrassadoniaAntonio Piazza e interpretato da Luigi Lo CascioSaleh BakriSara Serraiocco,Redouane BehacheJacopo Menicagli.
Prodotto nel 2013 in Italia.