La giustizia non può essere un sogno

La giustizia non può essere un sogno

Sul sito di Amnesty International si trovano il calendario di tutte le iniziative e i testi degli appelli  da firmare. Non illudiamoci però : seppure i monaci e le monache non abbiano marciato invano, indicando in un percorso simbolico –  la casa di Aung San Suu Kyi, i templi e l’ambasciata cinese –  il cuore del problema , mai come in questo caso, si può avere la misura dell’Impotenza del mondo occidentale.Tutto quello che ha potuto l’ONU paralizzato dai veti di Cina e Russia è stato l’invio di un Osservatore.Troppo poco.L’attenzione oggi si deve concentrare sulla Cina e su tutti quei paesi  titolari di forti interessi e investimenti in Birmania. La politica delle sanzioni ha fin qui mostrato tutta la sua inefficacia  non impedendo alla Total di continuare a fare affari con la giunta militare ne’ all’esercito Birmano di acquistare dall’India elecotteri che contengono tecnologie italiane e tedesche.L’unica speranza, essendo, si può dire, tramontata, quella di un significativo pronunciamento di quella parte dell’esercito indisponibile a compiere sacrilegio sui bonzi, è riposta nel lavoro della diplomazia,.Il popolo birmano si aspetta e merita, un sostegno attivo alla battaglia per affrancarsi dalla dittatura e dalla povertà.Non lasciamoli soli.

9 pensieri riguardo “La giustizia non può essere un sogno

  1. E’ impensabile una reazione popolare oltre questa.Sarebbe un’inutile carneficina. E già siamo a buon punto. Bisogna ricattare la Cina, i paesi civili dovrebbero rifiutarsi di mandare gli atleti a Pechino per le Olimpiadi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.