Run alone

Run alone

run L’aritmetica è importante in politica e in democrazia ma non è il solo criterio di valutazione , soprattutto sconsiglia di sommare grandezze non omogenee. Disabituati a ragionare in termini politici, può capitare di perdersi in  dietrologie o alchimie interpretative  estrose (molto di moda) come se la decisione del Partito Democratico di presentarsi al vaglio degli elettori da solo, fosse dettata da ragionamenti velleitari o di riduzione di un danno che ove mai dovesse inverarsi, sarebbe difficile attenuare. Abbiamo probabilmente dimenticato che ogni strategia politica o elettorale contiene un margine di rischio che nessuna alleanza, per quanto ampia, o patto di desistenza o accordo tecnico potrebbe mai diminuire. Abbiamo disimparato il coraggio e la determinazione e dissipato il talento di far progetti non ideologici ma egualmente improntati ad una visione del mondo, ad una coerente direttrice di pensiero.Nella pratica quotidiana del puro e semplice smussare gli angoli, un po’ a me, un po’ a te, abbiamo annacquato la stessa idea di Sintesi. Oggi possiamo contare sulla certezza che le differenze tra il PD e i possibili alleati, sono tali da poter consentire  un risultato soddisfacente solo dal punto di vista numerico, NON certo da quello politico. A che serve rabberciare un’alleanza, un cartello elettorale che in teoria potrebbe più agevolmente guadagnare il risultato ma rischia di sgretolarsi in ogni momento per mancanza di una comune visione del mondo?  L’ideale cassetto della scrivania del Consiglio dei Ministri presieduto da Romano Prodi , è pieno di Progetti di Legge approvati e mai pervenuti all’Aula per mancanza di numeri. Unioni di fatto, Conflitto d’interessi, Legge sull’immigrazione … Che vittoria è stata quella del 2006 ? Ogni provvedimento assunto è stato l’esito di un lungo lavorìo per contrastare veti o comporre litigiosità. Se il buono che il governo Prodi ha realizzato, stenta ad emergere lo si deve anche all’immagine di disgregazione che ha prevalso su tutto. Oggi per delineare un’alleanza a priori, il PD dovrebbe smentire la propria identità, i maggioritari per vocazione è bene che anticipino nei fatti, il proprio senso del fare politico  non solo quello pur nobile del testimoniare. Se trattasi o meno di scivolamento al centro, lo decidano i Programmi e non le aggregazioni. Ma sia chiaro da subito, il  PD non corre con spirito olimpico. Corre per vincere.

15 pensieri riguardo “Run alone

  1. Eh già….infatti è colpa della sinistra (l’ unico ex-alleato attaccato da sorWalter apertamente) se non si sono approvate “Unioni di fatto, Conflitto d’interessi, Legge sull’immigrazione”…se il PD vince le elezioni (pura utopia, fa prima a tornà Baffone…) tali norme si faranno e la Margherita ne sarà entusiasta?….Ma non è che il PD corre da solo per poi tentare l’ unione al centro con FI ed UDC come ha già tentato fino all’ altro giorno? Il buono del Governo Prodi non emerge perchè è sotterrato, schiantato, annichilito dall’ enorme massa di promesse non mantenute. E buona parte delle individualità che hanno lavorato per non mantenerle si trovano all’ interno del PD…

  2. Correre per vincere nel senso dell’atteggiamento della competizione,non del pronostico, i partiti che voto poi , perdono da decenni, la cosa non mi preoccuperebbe più di tanto.

    Alla fine della fiera vincere o perdere non è esclusivamente nelle nostre mani, dipende dagli elettori.

    Non so Veltroni , ma il mio discorso riguarda il modo di essere in coalizione e una mentalità della politica che trovo logorante e inutile. Il tuo commento in questo senso , mi aiuta a dire che l’alleanza,al momento, non è fattibile per mancanza di elementi di coesione tra cui ,non ultimo,la fiducia.La politica è fare le cose,non litigare se Rosi Bindi o Gentiloni,da una parte scrivono le leggi e dall’altra sperano che non siano approvate.

    A che serve?

    Tu dici si e io no. Sono discorsi che alla fine valgono zero.

    Noi ci dibattiamo in un unico problema da prima che tu nascessi.Bisognerà pure smetterla e passare oltre.

    Nella chiarezza ognuno troverà i propri modi,identità,strategie senza annacquare o sacrificarsi per dover andare d’accordo per forza.Io non ci vedo niente di male anzi trovo saggio evitare altre disorientanti tensioni Dopodichè è possibile che sia opposizione per tutti e magari la ricucitura politica si troverà in quella circostanza, nei fatti.

    Ovvero i punti di convergenza che sono quelli che contano.

    Nessuno spera in un insuccesso,anzi, qualche commento addietro ho invitato Paps a votare l’Arcobaleno perchè mi sembra risponda di più alle sue esigenze.Ma se persino l’analisi degli errori o delle cose buone che sono state fatte deve vederci in contrapposizione…ma che senso ha?

    Tentare un’altra strada non farà male,l’altra sarebbe un nuovo pantano.Proviamo.

  3. Cap io ribadisco che è sacrosanto e giustificabile da parte di Veltroni tentare di rubare voti al centrodestra così.

    Le divergenze programmatiche ci sono e sono evidenti sul tema fondamentale della politica estera, e fa bene Veltroni a presentarsi elettoralmente come alternativo allo schema della mediazione perenne in questa campagna elettorale.

    I risultati Cap già si vedono: il centrodestra sta scricchiolando nonostante la prospettiva del governo lo abbia sempre mostrato granitico, molta stanchezza è anche tra le loro fila e se si volessero mettere in discussione alcuni alleati storici nella coalizione sarebbe matematicamente a rischio anche la vittoria…

    Ora Cap, io ho paura di un po’ di cose per il nostro soggetto unitario: innanzitutto, se vogliamo anche governare come obiettivo (e credo sia giusto pensarla così), temo che non sia automatico che se prendiamo molti voti si riaprano le porte di una coalizione con il Pd.

    Anzi, io penso possa avvenire il movimento contrario.

    Secondariamente, se vogliamo presentarci come alleati del Pd in prossime elezioni dovremo anche saperci proporre in modo chiaro e univoco, unendo fedeltà a proposte: la sola fedeltà non basta.

    In terzo luogo, il problema della leadership è posto già oggi dalla autorevole e inevitabile candidatura di Bertinotti, non eterno e già probabilmente riscaldato oggi (con tutto il rispetto per il politico di maggiore spessore pubblico che abbiamo), figurarsi un domani.

    E le leadership sono importanti, non possiamo pensare che non lo siano perché proposte carismatiche e innovative, se presentate con la verve di gente come Giordano o Bonelli, diventano simili a via crucis.

    E poi dobbiamo migliorare la nostra classe politica: il Pd – mettendone da parte gli evidenti problemi interni – ha personalità che rispondono a quelle che sono le sue funzionalità, i suoi obiettivi, i suoi elettori attuali e probabilmente anche quelli potenziali.

    Io spero che si riesca a rispondere a queste esigenze unitariamente.

    Però Cap, se l’obiettivo è unirsi, allora stiamo già a cavallo.

    Se l’obiettivo non fosse solo unirsi, ma fosse anche riuscire a governare in un governo di centrosinistra, riuscire a evitare la fuga (comunque inevitabile) verso il centro del Pd, se fosse riuscire a essere un anello sinistro forte di un futuro governo del Pd che non avesse numeri (nonostante i centristi), allora dovremmo cambiare un bel po’ di cose, rinunciare a un po’ della nostra ritualità, rilanciarne di nuova e avere il coraggio di abbandonare oltranzismi in politica estera (non le posizioni, gli oltranzismi) e avere qualche persona nuova a cui fare riferimento (potenzialmente lontana a tutti i 4 partiti, anche se le scuole di partito servono e sarà difficile trovarne qualcuno bravo nella fantomatica società civile)

  4. Senza contare che qui si rischia di continuare a discutere all’infinito del “come”,dell’impalcatura mentre i problemi sono serissimi,quelli noti di disagio sociale e quelli meno noti ma non meno importanti della frana istituzionale in cui scivoliamo.Un punto cruciale di potenziale unità, sta proprio nella riforma costituzionale e sul come evitare conflitti di poteri,commistioni,mastellate.Mettiamo pure volti nuovi , ingaggiamo nuove energie ma con le vecchie regole non può funzionare…

  5. Allora ragazzi…la mia polemica non era volta a sostenere che la Cosa Rossa stia lavorando meglio a livello elettorale del PD, e non mi sognerei mai di pensare che al suo interno non ci siano traditori ed opportunisti. La questione è: perchè Walter ha accusato apertamente la sinistra di aver fatto cadere il Governo quando non è vero? Perchè preferisce cercare l’ intesa con Berlusconi ed i ‘Cuffaroidi’ invece che con i suoi ex-compagni (mi ha chiamato compagno fino a 4 mesi fa)? Cmq a queste domande si può rispondere con semplicità….IL PD NON E’ UN PARTITO DI SINISTRA, E’ UN PARTITO DI CENTRO E BASTA. Basterebbe dirlo, ma non lo si fa, si ha paura di allontanare l’ elettorato dei DS….

    P.S.: la crisi della destra è pura illusione…sono talmente avanti che litigano su cosa sia meglio tra stravincere e trionfare…

    P.P.S. X PAPS: chiunque vinca (certo non noi) sarà l’ opposto di quello che avremmo voluto per questa società…ci è rimasto solo di fare le cassandre per poi riservarci il ‘velavevodetto-time’….

  6. Ma quando sarebbe accaduto tutto ciò?Veltroni parla di coalizioni litigiose e in virtù di questo, di paese bloccato.Mentre invece lo si accusa di aver dato una spinta al governo con la storia di presentarsi da solo (Mussi and co).Comunque io non vedo ipotesi di accordo elettorale o post elettorale o governativo con Berlusconi se non i colloqui per le riforme che tanto hanno scandalizzato tutti quelli che dimenticano che per una riforma elettorale o strutturale o costituzionale servono maggioranze ampie e non solo numeriche.

    A me poi tutta ‘sta gara a chi sta a sinistra, al centro, o fuori area prima ancora di avere cominciato a giocare, mi pare oziosa.Dove stare o non stare lo decidono i programmi e il fare politico,il resto è roba da scacchiera…ma che ce frega?

  7. Bèh, a me di stare a sinistra e non al centro frega un bel po’…e credo freghi anche a buona parte dell’ ex-elettorato DS….

    Sule accuse alla sinistra: adesso non trovo la citazione, ma ha detto che il Governo è stato sottoposto ad un continuo bombardamento da parte della sinistra…..

    E meno male…non fosse stato per loro ora non avremmo nemmeno quel poco che ci hanno concesso….

  8. Io non ho detto che non m’interessa la collocazione ma a che serve ,per esempio, dirsi di sinistra se poi si è conservatori o si ha un atteggiamento di chiusura mentale? (é un esempio che però ben si attaglia a un certo versante stalinista o ex pci ). A me sembra che questa decisione di andare soli, coincida invece con un desiderio della base del PD.

    Per il resto confrontiamoci magari sui programmi semmai avranno il tempo di uscire visto che ovunque non si parla altro che di geometrie e di alleanze.

    Quanto a Veltroni io gli ho sempre sentito dire della frammentazione rivolto a entrambe le componenti come è giusto che sia,tant’è che impossibilità di accordi si registrano in questa fase da tutte le parti mentre a livello locale,favoriti da un sistema elettorale più chiaro si continua a lavorare insieme.Il Ticket Sentinelli – Rutelli ne è un esempio.

  9. Anch’ io penso che sia ora di tentare il più possibile di aggregare forze che si riconoscono realmente nei programmi, sia nel centro-ds che nel centro-dx. Non se ne può più di certe mosche cocchiere che pensano di condizionare la politica con l’ arma dei ricatti…Guardiamo in quale stallo siamo finiti. Comunque vadano le elezioni, qua mi pare proprio che si cominci a respirare aria nuova su tutti i fronti ( a parte le bizze dell’ UDC). A questo punto penso che sia stato davvero un bene liberarci dalle ubbìe di governicchi tecnici ed essersi lanciati verso le vituperate elezioni. A qualcosa mi pare che sia servito. O almeno Sperèm !! ;-)

  10. Tutto il mondo cerca di vincere spostandosi al centro : Ségolène, Obama e Zapatero non ne parliamo (che ne è del partito comunista spagnolo? E vogliamo parlare dei Baschi?) e anche la sinistra arcobaleno quando pensa di togliere falce e martello altro non fa che operare uno spostamento al centro.

    La collocazione, insisto, la decidono i programmi e a seguire l’azione di governo.Altro non vedo,se poi è un problma formale,direi che è poco interessante,questa è politica e dovrebbe incaricarsi di questioni di sostanza.

  11. Non è “giusto” ma in questo esce fuori la logica elettorale che della politica è solo un parte.Considerala come una sorta di operazione di marketing:Zapatero, non ha infranto i suoi valori, mentre i consensi gli sono serviti a fare il bene del paese.( a parte i baschi, che lo prenderei a pedatoni).

    Questo paese è indietro non puoi non pensare ad una gradualità riformatrice e ad un dialogo con l’avversario per scrivere le regole.Altrimenti tu scrivi e quell’altro cancella quando tocca a lui governare.Diamoci pace.

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