Chi ha paura di Giuliano?

Chi ha paura di Giuliano?

Giuliano Ferrara, della vittima non ha l’inclinazione , ne’ l’allure ne’, tantomeno, le phisique du  rôle . Basterebbe osservare con quanta veemenza ieri a Bologna,  rilanciava insulti e ortaggi all’indirizzo dei suoi detrattori per rendersene  conto. Di questa sua reattività, dovremmo essergli grati, c’è un che di aggressivo nelle vittime silenti e nei martiri  che calcano un po’ troppo la mano nell’esposizione di soprusi e illiberalità. Lui no, interloquisce con la piazza e risponde per le rime agl’insulti e così facendo, almeno  risparmia ad altri  il disturbo di una solidarietà che non esula dal semplice fatto di non aver potuto tenere il suo comizio ieri a Bologna. Male. Male per essere stato, insieme ai cittadini che volevano ascoltare le sue parole, privato di un diritto elementare. Male, data la delicatezza del momento – la campagna elettorale – e dell’argomento che sbattuto in una piazza che ribolle , facilmente inclina a diventare una contesa tra pietosi  amanti della vita e del buonumore e tristi sostenitori di morte e selezione della specie. Penso alla pacatezza dei toni con i quali Adriano Sofri smonta pezzo per pezzo l’impalcatura costruita da Ferrara sulla Moratoria dell’Aborto nel suo bel libro Contro Giuliano e in cui non c’è ragione etica, giuridica, umanitaria, politica che non sia chiamata in causa per chiarire, in premessa quanto sia difficile, se non impossibile, per un maschio il solo ragionare di aborto sostituendosi ad una donna e a seguire, quanto un discorso di revisione della legge 194 nella direzione voluta da Ferrara incrinerebbe quel principio di autodeterminazione e responsabilità senza il quale non sarebbe lecito parlare di etica della vita. Farebbe piacere anche a me un avversario imbecille e grossier  in questa partita. Purtroppo non è così , Ferrara è un uomo intelligente e non sarà raccontando a noi stessi  la favola bella della sopraggiunta stupidità che lo renderemo inoffensivo. Chi ha paura di Giuliano Ferrara può darsi pace, non sarà tappandogli la bocca che se ne neutralizzerà l’impatto (scarsetto in verità), in questo bisognerebbe prendere esempio dalle donne che dopo aver  deciso di non raccogliere provocazione alcuna , hanno tuttavia fatto sapere di essere pronte a prendere la parola quando sarà il momento. Nelle more, decidano gli elettori .Ma per tornare a noi , in questo dibattito culturale o elettorale  che sia,  non entriamo a nessun titolo, ne’ ci appartiene,  men che meno per agevolare l’ennesima strumentalizzazione. Per noi la legge sull’interruzione volontaria di gravidanza è un’ altra storia.

Contro Giuliano  è un libro di Adriano Sofri edito da Sellerio con una ricca appendice di interventi da Natalia Ginzburg a Pierpaolo Pasolini a Norberto Bobbio.Nell’illustrazione un dipinto di Felice Casorati titolato Conversazione Platonica che sulla copertina del libro,  ben introduce il tema in questione.

10 pensieri riguardo “Chi ha paura di Giuliano?

  1. sono arrivato, forse tardi, ad una conclusione. se nelle piazze della campagna elettorale di Ferrara si levassero dai piedi curiosi e contestatori, si vedrebbe in modo chiaro che attira solo quattro gatti.

    Persino il suo amato (forse per via della moglie dell’amato?) lo ha lasciato all’angolo come un appestato. Ferrara è una maschera triste, bulimica di emozioni, sempre pronta ad accendersi e ad alimentarsi della contestazione. In quest’ottica, male fanno le 100 donne a Tetris a partecipare o anche solo a parlare; male fa persino l’amico (suo) Sofri a scrivere un libro e smontarne le tesi. Meglio invece, visto che è giusto che parli, che si confronti in un faccia a faccia con gente sveglia come Silvio Viale (che credo non incontrerà) o anche la Bignardi (che lo ha accoppato, la milanese con i tacchi…).

    Ma in piazza, lasciarlo a se stesso e alle 4 isteriche di Militia Christi che attira sarebbe il miglior modo perché, accorgendosi da solo del fallimento, cambi obiettivo.

    Chi mina la 194 lo fa piazzando obiettori ovunque, mica toccando la legge.

    Ciao Sed!

  2. …e poi l’ultima cosa che voglio è mobilitarmi per la libertà d’espressione di Ferrara onde continuare a garantire a me stessa la stessa libertà…quelli di bologna hanno le zucchine in testa

  3. lasciarlo parlare. quando sentiva l’eco, prendeva i suoi stracci, la valigia, la bandiera e gli stemmini invenduti e tornava a casa a piangere da… da… come si chiama la moglie?

  4. nessuno ha paura di lui…

    ero a Bologna a cacciarlo dalla piazza, come è giusto che sia! lui è libero di dire ciò che vuole…noi anche!

  5. e poi un amico qui stasera mi ricordava che nella sua trasmissione, Otto e mezzo, non fa parlare nessuno e sfotte tutti. Un po’ di contrappasso nun fa male a nusciuno.

  6. Beh..se l’avessi considerato innocuo non lo avresti cacciato dalla piazza, stellina rossa. Anche io dico la mia no?

  7. magari con un po’ di senso delle proporzioni e di rispetto per la democrazia jenè Poi qui, stellina rossa, ci spiega, a parte la soluzione militare, com’è impegnato il suo movimento contro gli obiettori.

    Altrimenti è giochi senza frontiere e io me ne ricordo di più suggestivi.

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