The color Purple ( No B – Day anch’io)
Ad andare mi ha convinto Bersani con le convergenze da stabilire prima e con i cappelli da metterci su. Avesse detto semplicemente che bisognava accordarsi o lasciare in pace i cittadini intenzionati a manifestare,mi sarei fermata a riflettere. Queste vecchie espressioni cominciano a sortire un effetto respingente. Bisognerà pur prendere atto dello sfinimento del militante di buona volontà al cospetto della solita zuppa.
Fino a quel momento solo qualche perplessità da definizioni mediatiche fastidiosamente ricorrenti, popolo di internet, dei bloggers, di facebook – compagini nelle quali non mi riconosco per diversità di atteggiamenti mentali, stili di vita e linguaggi . Problema mio, beninteso e per il fatto di scendere in piazza e chiedere le dimissioni del capo del governo, prerogativa che, a mio sommesso parere, rimane esclusiva del Parlamento e non della piazza.
Ciò detto e salvo qualche piccolo strafalcione, trovo lodevole la volontà degli organizzatori di dare vita ad una manifestazione spontanea – qualcuno malignamente direbbe spontaneista ma c’è in questo particolare tratto di alcuni movimenti un che di vitale e coraggioso che coinvolge e rafforza la voglia di partecipazione – e svincolata da qualsiasi convergenza, anticipata o postuma che dir si voglia.
Dunque non solo andrò perché mi sembra giusto dar voce al malessere ma perché trovo la parola d’ordine contro il berlusconismo e per una cultura della legalità e del rispetto, assolutamente condivisibile, nobile e degna di comparire nella migliore delle piazze.Tutto il resto dei pro e dei contro e dei distinguo di questi giorni, non voglio dire che sia noia ma quantomeno, al momento, non è importante.