Muri, fili spinati, reti, check point
Tra Ceuta e Melilla ci sono 223 km di barriera volute da Aznar e potenziate da Zapatero. Dividono l’Africa dall’Europa.Con tutto quel che significa.
Nel Sahara occidentale una massicciata lunga 2.570 km segna l’appropriazione – illecita – del territorio saharawi da parte del Marocco.
Tra il Botswana e lo Zimbawe 500 Km di rete elettrificata impediscono l’ingresso illegale degli zimbawesi in fuga da fame, miseria e persecuzione.
Tra Messico e Arizona, California, Nuovo Messico e Texas, una barriera di 550 km variamente composta ( muri in cemento, fili spinati, reti elettrificate) protegge gli Usa dall’immigrazione clandestina.
E ancora in North Corea, Bangladesh, Tibet, Birmania, Kashmir, Afghanistan, Uzbekistan Khazakistan, Yemen, Gaza, Cipro e nelle città di Baghdad e Padova – via Anelli, persistono muri, superstrutture, recinzioni, barriere già costruite o costruende, per proteggersi dall’immigrazione, dal terrorismo dalla Paura.
Nel giorno in cui si celebrano la Caduta del Muro e la rinascita di un sogno di democrazia, è giusto ricordare le migliaia di muri sparsi in tutto il mondo che restano ancora da abbattere.
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