Noir et blonde
Bionda o bruna (che inutile tormentone), questa ragazza ci sa fare . Lei dice che se fosse rimasta in Italia, al più le avrebbero offerto di girare la ruota nei quiz di Mike Bongiorno. Ed è per questo che cercando altrove, ha trovato soprattutto in Francia un modo di essere attrice senza passaggi obbligati per stereotipi umilianti. Rischio che, accentuato in Italia dalla scarsezza di produzioni, si corre, in verità , sotto tutte le latitudini e che è possibile sventare a patto di un’ accorta gestione del proprio personaggio.Se oggi Monica lavora con il cinema d’autore francese,italiano e americano è tutto merito di scelte intelligenti ed accurate . In uscita quest’anno con i due film, Sangue Pazzo di Marco Tullio Giordana e Shoot ‘em up di Michael Davis, anche questo Le Deuxième souffle di Alain Corneau , un noir interminabile , sontuoso ed estetizzante tratto da un romanzo, Le trou , di Josè Giovanni e già portato su schermo qualche anno fa da Melville ( Tutte le ore feriscono, l’ultima uccide ) che ne aveva ricavato un capolavoro, ottimamente coadiuvato da un team d’interpreti del calibro di Lino Ventura.Paragone dunque impossibile tra le due pellicole, anche se, tanto per cambiare, Alain Corneau coglie l’occasione per rivendicare il Noir come genere tipicamente francese.Con questo film in cui come nelle migliori tradizioni ,tutti ammazzano tutti ,abbiamo capito che a Venezia come a Roma, a Toronto come a Berlino non s’inaugura mostra, rassegna o festa senza filmone bello da vedere con cast stellare ( Daniel Anteul bravissimo) ma soprattutto buono da far circolare sul mercato globale.Da segnalare che Monica Bellucci, oltre a saper scegliere i copioni e a collaborare fattivamente con i registi e gli autori alla costruzione dei personaggi , è anche l’unica a costringere Dolce & Gabbana a disegnarle un abito assolutamente privo di ciaffi e maculatezze.(nella foto su red carpet con macchina da presa ammiccante e bijoux Cartier)