Sfogliato da
Mese: Luglio 2007

Il nuovo conio (che arretra)

Il nuovo conio (che arretra)

Rutelli Dirò forse una banalità, ma pare proprio che al Manifesto dei Coraggiosi – primo firmatario Francesco Rutelli  vice premier, nella qualità, quindi con tutte le responsabilità che il caso impone – manchi il requisito fondamentale, cioè il coraggio. Il Manifesto che è di pieno appoggio alla candidatura Veltroni, è articolato in sette punti corrispondenti ad altrettante aree da riformare: ambiente,etica pubblica,potere d’acquisto,giovani,esteri,imprese,servizi alle persone.Il percorso volto all’ottenimento di queste coraggiose riforme, dovrebbe essere contrassegnato dalla costruzione di alleanze fin qui inedite . In soldoni :se Rifondazione comunista e la sinistra radicale in genere, continueranno ad esercitare il proprio potere di veto, il Pd, dovrà proporre un’alleanza di centrosinistra di nuovo conio, per non riconsegnare l’Italia alle destre ma soprattutto per non essere imprigionato dal minoritarismo e dal conservatorismo di sinistra né dalla paralisi delle decisioni. Si tratta, ovviamente, di una tesi legittima che scaturisce dalle difficili  e deludenti vicissitudini della coalizione ma che comunque non tiene conto che una riforma elettorale ben congegnata già potrebbe impedire il reiterarsi di simili fenomeni. Peccato che con questo bel po’ di programma, Rutelli non si candidi a sfidare Veltroni alle primarie ma in qualche modo cerchi di ipotecarne il progetto politico . Intanto non è dato sapere se Veltroni sia d’accordo o meno con la strategia disegnata da  Rutelli e poi perchè –  e qui sappiamo bene come la pensa Veltroni –  dai sette punti, brillano per assenza i temi dei diritti e della laicità e poichè se in materia di politica estera,finanziaria,pensionistica e del welfare in genere, si è sofferto parecchio  a trovare la sintesi che consentisse di licenziare i relativi provvedimenti,altrettanto è accaduto per le unioni civili ad opera del cotè Rutelliano.Con la differenza che la sintesi faticosamente trovata dalle ministre Pollastrini e Bindi,è stata osteggiata fino a non poter vedere la luce per i veti incrociati,le sponde e i giochi di carambola interni, per non parlare delle palle incatenate provenienti dalla curia.Il problema del potere d’interdizione è dunque assolutamente speculare.Rutelli se ne faccia una ragione.

Spes contra spem

Spes contra spem

Io sarei stata concettualmente favorevole all’ emendamento Manzione  (quello odierno) ma sono contenta che l’Aula lo abbia respinto perchè credo che la tenuta del Governo sia più importante della presenza degli avvocati nelle commissioni giudiziarie. E in questo ragionamento, forse per colmo della perversione o delirio senile o sopraggiunta rassegnazione o quel che è,  non percepisco schizofrenia, ne’ avverto ferite alla dignità,ne’ al diritto di veder prevalere un’opinione.La politica è anche determinazione delle priorità nel perseguimento del Bene Comune.Se a questo si aggiunge la piena legittimità costituzionale del voto in questione,posso dire di sentirmi finanche soddisfatta.

Gentlemen’s agreement

Gentlemen’s agreement

 

Ieri, dopo l’approvazione  del benedetto (in tutti i sensi) art 1  della Riforma, passato per un solo voto,ci hanno lasciato intravedere l’ipotesi di un accordo, sventolando sotto al nostro naso, questa storia del gentlemen’s agreement – mai concetto fu meno appropriato, non solo a definire i rapporti tra maggioranza e opposizione ma anche quelli tra componenti della medesima coalizione – Ma questo è l’amaro calice che ci tocca bere, prima l’ennesima diatriba sulle prerogative dei senatori a vita, poi la riunione dei capigruppo e il conseguente accordo –  gentlemen’s agreement  appunto – poche ore dopo, disatteso. Stamane,è vero, ,non è successo nulla, nel senso che l’emendamento passato, mette di fatto in minoranza il governo ma non stravolge l’impianto della riforma,la questione infatti è infinitesimale e riguarda il trasferimento dei magistrati che desiderano cambiare funzione in quei distretti (due o tre) che non coincidono con le province .Tuttavia,pensando al futuro imminente, ci si domanda cosa ne è stato del gentlemen’s agreement,di quel patto cioè, tra gentiluomini  e che si avvale di un solo garante : l’onore.Così mentre il Guardasigilli si affida all’Aula e l’Italia dei Valori minaccia di non votare l’articolo che consente agli avvocati la presenza come membri di diritto dei consigli giudiziari, nelle persone  dei presidenti degli ordini regionali, altro gruppo di Gentlemen provenienti da differente Casta, minaccia lo sciopero  in nome del leso privilegio . Il testo che l’Aula dovrebbe licenziare, è l’esito di una travagliata mediazione e affronta solo parte dei problemi della Giustizia, particolarmente in relazione alla separazione delle carriere, necessaria per spezzare quel vincolo di amicizia e complicità che lega tra loro i magistrati sia inquirenti sia giudicanti e sovente impedisce la cosiddetta terzietà del giudice.Non si vede il perché dello sciopero, visto l’estremo equilibrio ed apertura del testo.Non c’è da augurarsi che si proceda speditamente all’approvazione entro il 31 luglio,termine ultimo, scaduto il quale, sarebbe inevitabile il ritorno della Castelli,fatto che improvvisamente sembra interessare la sola Opposizione.Ulteriore prova che della Giustizia, non importa un fico secco a nessuno.

Save Harry

Save Harry

harry

Sette libri di successo con inclinazione alla  Saga, non sono uno scherzo e anche se si tratta di letteratura per ragazzi, l’impalcatura narrativa, in tal caso robusta e strutturata, rende oneroso  il governo delle storie che vi  s’intersecano.In quel di Hogwarts poi, ce n’è un assortimento .Tant’è che J.K.Rowling, l’ immaginifica autrice di Harry Potter,avverte che le incongruenze della narrazione, debitamente elencate nei siti dei fans, sono tutte vere,talmente inevitabili che nemmeno se ne scusa ma, britannicamente, rimanda i cultori delle incoerenze drammaturgiche ,dal suo sito a quello degli esegeti.

harry potterStanca, dev’essere stanca, seppure in  buona, (letteraria) compagnia di illustri predecessori,da Doyle a Camilleri a Simenon ,tutti sono passati per questa insofferenza da lunga coabitazione con la propria creatura. L’autore del resto, è una specie di padreterno che fa e disfa e come niente, distrugge, con buona pace dei lettori e degli editori che, a diverso titolo, si appropriano dei Personaggi.Dunque,informano le agenzie, a ridosso dell’uscita dell’ultimo film, Mrs Rowling, sarebbe intenzionata a farla finita con Harry Potter.Prevedibilmente i lettori, che per la maggior parte sono ragazzi con uso di Internet ,scatenano una campagna per salvare Harry da morte sicura. La Crudele Rowling si sarebbe in seguito a ciò  dichiarata possibilista  ma –  e qui le cose si complicano – ci sarebbe un altro problema: l’immagine di Harry è strettamente legata a quella di Daniel Radcliffe, non più adolescente e sempre più lontano, fermo l’impegno professionale della regia e del trucco, dalla grazia inquietante del giovane Potter tutto occhioni, occhialoni e ciuffo.Ci siamo già passati con 007-Sean Connery,dopo di lui, solo legnosità  (Roger Moore) e  piacionismo  (Pierce Brosnam).Non potremmo sopportare altri succedanei. Continuino pertanto i racconti, unico luogo in cui a the wizard boy, potrebbe essere concesso di avere eternamente dodici anni  ma appare inevitabile la fine (o il decadimento) dell’esperienza cinematografica.

Maggie Smith Emma ThompsonDa una parte è un peccato : il meglio del cinema (e del teatro) inglese da Emma Thompson a Maggie Smith a Imelda Staunton a Kennet Branagh a Julie Christie si è cimentato in queste produzioni diverse da quelle loro abituali .I film (l’ultimo più degli altri) sono giocattoloni ben confezionati, dalle scenografie mirabolanti come del resto gli effetti speciali.Buoni prodotti commerciali, coerenti e non privi di grazia, di messaggi positivi e di occasioni di puro divertimento.Tutto lì però.Dall’altra non si può pretendere che una medesima formula funzioni in eterno, con lo stesso campus gotico,le stesse scale (deliziose) che amano cambiare e gli stessi quadri alle pareti che improvvisamente si animano.Il cinema è più stereotipizzato, meno duttile della letteratura che invece contempla infinite soluzioni ed – è il caso – infiniti stratagemmi e magie.Non amo l’happy end e nella struttura narrativa, preferisco semmai il manifestarsi di un tenue filo di speranza,per questo the wizard boy non deve morire, come è giusto che non vinca, ma rimanga in vita, tu -saichi. Entrambi dovrebbero però rinunciare al cinema,lasciando così un ricordo gradevole e divertito delle reciproche performances.

Harry Potter 3

Harry Potter e l’ordine della Fenice è un film di David Yates prodotto dalla Warner Bros

Défilé.De mode (probabilmente)

Défilé.De mode (probabilmente)

veltroni - gattinoni

Quando, alla sfilata di Gattinoni, è apparsa questa casacca in crêpe de Chine lamè con impresso il volto (piuttosto imbelloccito ) e il Motto – I care – del Primo Cittadino, il Più , in termini di Stupore , era stato visto. Infatti Mariotto aveva già spedito in passerella : le nove muse,una decina di divinità pagane (chiffon avorio e un delirio di plissè soleil) , la Teologia e una quantità infinita di citazioni e simboli stampati, ovvero costruiti,nel caso di stecche e gabbie argentee, su abiti gag. Dunque dopo il Monoteismo, l’Architettura, la Fisica e l’Arte primitiva – ecco a voi –  il Nostro Sindaco, simbolo anch’egli di una (ottava? nona?) ulteriore arte : la Politica. Non un sussulto dunque,salvo un dubbio – tra piaggeria e bon ton –  rimbalzato tra le signore ,dalle prime file alle retrovie : se non fosse parso brutto ignorare il capo e non fosse invece il caso di esprimere interesse all’acquisto.Fortunatamente, della casacca – capo unico – è stato fatto gentile omaggio alla first lady Flavia, cosicchè il problema (comperare – indossare-dove-quando) è immediatamente diventato, tutto suo. Gran respiro di sollievo, che ci ha infine consentito di battere, con entusiasmo decuplicato, le mani allo staff , dalle sarte alle premiere fino alle ricamatrici, una trentina di persone in tutto, che al termine del defilè sono salite in pedana a ricevere gli encomi. Bra-ve!!