Un buco nero in fondo al tram

Un buco nero in fondo al tram

Con un comitato addetto a compilare una sorta di Agenda di Riforme Giuridico Costituzionali per Futuri Governi, detto dei saggi – il termine ha assunto significati rassicuranti, negli ultimi tempi e, data la diffusione,meriterebbe di fare compagnia all’aggettivo fresco nel deposito cartacce – il Presidente della Repubblica ha inteso superare l’impasse delle prime consultazioni andate a vuoto. Tra i compiti dei commissari, al di là di rifare il mondo nuovo sulla carta (in tutti i sensi), visto che si parla di negoziatori supplementari, anche la ricerca del consenso da parte delle forze politiche.Il tutto in tempi strettissimi.

 

Sostiene Giorgio Napolitano, disegnando il quadro all’interno del quale dovrebbe svolgersi l’operazione,che un governo dimissionario, ma non sfiduciato tecnicamente, per gestire la normale amministrazione pur sempre c’è, un Parlamento di recente nomina pure e che un simile comitato può funzionare da utile supporto per chi – se medesimo o il successore – dovrà sbrogliare la matassa di un futuro incarico. Dunque niente dimissioni anticipate del Presidente. Il che è comunque un bene : toglie spazio alla confusione e tiene in piedi un punto di riferimento essenziale.

 

Non starò qui a rifare le bucce ai nomi prescelti – mancano le donne ma non solo quelle – chè per il tiro al piccione,stamane si distribuiscono i numeretti e qualcuno s’è già prenotato per il pomeriggio, non fosse altro perché una compagine di nominati con potere consultivo invariabilmente porta la griffe del Fautore che in questo caso si è preoccupato di competenze in chiave Cencelli, riuscendo  nell’intento di bilanciare sin la distribuzione, di qua e di là degli schieramenti, di un paio di personaggi che se ci fossero stati risparmiati sarebbe stato meglio.Quanto all’accusa – anche qui numeretti – di appartenenza alla Nomenclatura, era, credo, improbabile che i nomi venissero prelevati a casaccio dall’elenco del telefono.

 

Perplessità a valanghe particolarmente per il rischio numero uno e cioè che  pasticci di governi tecnici o semi  o col superlativo assoluto, cacciati dalla finestra dello Studio alla Vetrata rientrino dal portale del Maderno tra due ali di corazzieri e la fanfara. A seguire : che l’ambiziosa mole di lavoro sia tale da richiedere tempi di esecuzione da doppie letture. Vero è che il governo Ciampi varato per durare poco stette in carica un anno realizzando cose buone.Ma qui non si vedono Ciampi all’orizzonte.

 

Si sarà pure superata l’impasse congelando le pregresse consultazioni ma ci vorrebbe una carica d’ottimismo che pur con tutta la buona volontà non riesco a reperire se non nell’idea che una legge elettorale meno devastante di quella che ci ritroviamo possa essere varata in tempi accettabili.Magari dopo si potrebbe andare tutti a votare con animo diverso e una prospettiva di risultati meno ambigui.E poiché il Cencelli, a quanto sembra, si è incagliato nella selezione di costituzionalisti e teste d’uovo di provata fede proporzionalista,anche l’ottimismo si riduce di parecchio ma, a parte questa notazione di gusto personale,la prova dei fatti ci fornirà indicazioni migliori. Al momento, l’ avvenire si prospetta ancora come un buco nero in fondo al tram.

(ed Enzo non c’è più)

 

Nell’illustrazione il Portale del Quirinale (senza fanfare) dal sito della Presidenza della Repubblica

 

 

9 pensieri riguardo “Un buco nero in fondo al tram

  1. La soluzione dei 10 saggi mi rende un pò perplesso. Vedremo cosa riusciranno a fare nel concreto. Certo che se in qualche modo potranno dare una mano per far promulgare al più presto una nuova legge elettorale, sarà tanto di guadagnato per tutti…

  2. Non starei a dare peso ai saggi,devono solo compilare una lista della spesa delle priorità e su quella cercare l’accordo dei partiti.
    Magari, in tutto questo, uno straccio di legge elettorale esce.

  3. Ma non è un’attività che dovrebbe essere portata avanti da un candidato premier? Il lavoro di questi cosidetti saggi (certo che definire Quagliarello saggio mi fa venire l’orticaria) è quindi propedeutico a quello di un secondo candidato, il quale avrebbe ipoteticamente la strada un pò agevolata? E’ così? Altrimenti non capisco bene il senso dell’operazione…

  4. Ho idea che l’operazione sia un modo per prendere tempo in attesa del famoso “alto profilo” che coaguli i consensi e che evidentemente fin qui non s’è trovato.
    Del resto la Costituzione non stabilisce percorsi,ne’ parla di consultazioni,ne’di tempi,ne’ di tipologia del governo – tecnico,del presidente,istituzionale,di salvezza…sono tutte definizioni della stampa –
    Napolitano s’è posto il problema dello stallo e s’è inventata questa ipotesi olandese per evitare la sensazione di punto morto.La commissione in realtà non ha poteri, non scrive le leggi,le individua ma può produrre uno strumento utile.
    Anche Quagliariello a patto di NON affidare a lui la stesura di una legge sul testamento biologico, può riferire in materia di riforma elettorale.
    Dei loro è il più presentabile (pensa te cosa sono gli altri) e poi c’è Onida a limitare eventuali danni.

  5. mi pare evidente che la mossa di Napolitano serva solo a “fare qualcosa” aspettano l’elezione del nuovo presidente.
    per quella, incrociamo le dita.

    mi permetto comunque di fare io due pulci ai nomi scelti: per i temi economici, innanzitutto, si sono scelti solo “tecnici”… non un’idea incoraggiante; per i politici, grave l’assenza di M5S (ma gli è stato chiesto?? …magari hanno detto nuovamente di no!) e gravisso che il PDL abbia due esponenti (Mauro, di Scelta Civica è in linea con Formigoni e potrebbe tornare all’ovile)

  6. Si, fare qualcosa tentando di tener buoni i mercati – fortunatamente non si dimette – e infondere nell’opinione pubblica la sensazione che nonostante tutto ci si sta muovendo.
    Ripeto : adoro il Vecchio,ci ha fatto fare il sangue amaro per anni quando guidava il suo non piccolo esercito migliorista (che organizzazione aveva e che piglio) adesso che nonostante l’età, mantiene la barra ferma, non mi sento di rimestare nel passato.Lo trovo semplicemente arguto.

  7. bhè, qualche cazzatina l’ha fatta anche lui.
    ma è stato un buon Presidente.
    (li sappiamo scegliere, noi)
    ora incrocio le dita per Prodi, sarebbe la vittoria più grande!

  8. Onida, oltre a limitare i danni, è stato piuttosto raggirato….;)
    Però, relativamente, perché la sera prima dell’inizio dei lavori e del conseguente silenzio-stampa dei Saggi, a Otto e mezzo era stato abbastanza esplicito.

    Nel senso che aveva detto chiaramente di essere piuttosto scettico sull’esito di questi lavori che si accingeva a intraprendere. Però aveva anche aggiunto che qualche cosa avrebbero comunque fatto e che si sarebbero occupati della Legge elettorale. In fondo, nella “finta telefonata”, tutto sommato è stato un pochino più esplicito, ma il succo di quello che ha detto lo aveva già anticipato, secondo me…

    Poi i media, ovviamente, ci hanno messo il carico!

  9. L’utilità o meno dipende dai commissari,dalla capacità d’interpretare il ruolo e il compito assegnato loro :
    Devi fare l’agenda e successivamente interloquire con i partiti?
    E fai ‘sta benedetta agenda con annesse interlocuzioni.
    Poi si sapeva dal principio che comunque non si sarebbe trattato di mettere insieme un gruppo di plenipotenziari con la bacchetta magica.
    Ma solo in quel caso se ne sarebbe potuta ravvisare l’utilità?
    Adesso che la frittata è fatta – e non è la Zanzara la colpevole – spero che almeno qualcuno abbia imparato ad intrattenere rapporti adeguati con la Stampa.
    Qualche cautela e qualche no comment in più non hanno mai ucciso la libertà d’informazione.

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