Esprit Florentin (faire les quatre cents coups)
Alla fine saranno solo ventuno ma i quattrocento colpi Matteo Renzi li ha fatti sul serio spiazzando tutti, scompaginando le fila degli avversari con un’incursione, la candidatura Mattarella, ineccepibile sotto ogni profilo e ad ogni profilo sbandierato della vigilia, somigliante. Una proposta che si poteva rifiutare a patto di un’alternativa altrettanto forte.Laddove per forte s’intende capace, trasversale,condivisa,apprezzata.
Ma l’Esprit Florentin stavolta non sta certo nelle furbizie, nelle imboscate o nel tradimento di un patto che per mesi e mesi è stato metro di giudizio unico della condotta politica di Renzi,fonte di illazioni romanzesche – è scritto,non è scritto,comprende questo, quello e poi quell’altro ancora – e che finalmente si è rivelato essere semplicemente un accordo per le Riforme e per la legge elettorale.
In questo caso il cuore della strategia stava proprio nella candidatura, nel curriculum che oggi ci viene raccontato come esemplare e dal quale con mirabolante corsa in avanti si cerca di trarre auspici per il futuro.
Che farà Sergio Mattarella? Annullerà, il premio di maggioranza, il senato non eletto dal popolo, metterà a posto Renzi, schiaffeggerà Berlusconi, scioglierà le camere incostituzionali ?Dimenticando ognuno, tra un vaticinio e l’altro, che il Presidente della Repubblica ha un ruolo ben definito come pure il Parlamento che è (ancora) sovrano. Il futuro dunque si giocherà tra queste due sponde, in modalità dialettico-istituzionale,così come prescritto.
In attesa delle ventuno salve di cannone si può concludere,senza nulla togliere all’abilità di Matteo Renzi, che la scelta dell’uomo con alle spalle una Storia altamente significativa, metta in moto di per sé meccanismi coerentemente virtuosi dal punto di vista del ristabilire il Principio di Realtà.Nella personale convinzione che scissioni, ricompattamenti, mal di pancia, vittorie e sconfitte erano semplicemente lì, seppellite da un lastrone d’ipocrisia che la Forza delle Cose ha,come sempre capita, saputo rimuovere.
Nell’illustrazione il cannone del Gianicolo che spara ogni giorno alle ore 12.Domani ne saranno aggiunti altri sei per festeggiare con ventuno colpi a salve l’elezione del Presidente.La foto è di guardaroma.it
4 pensieri riguardo “Esprit Florentin (faire les quatre cents coups)”
Come ho scritto anche da me, Mattarella è stato un vero coniglio dal cilindro per Renzi. Anche se poi ad una lettura più meditata delle cose, si deve anche ammettere – senza togliere nulla all’operazione che però, è bene ricordarlo, è stata portata a termine anche grazie alla lealtà della minoranza del PD che si è dimostrata più assennata rispetto a quella di 2 anni fa – che figure come quella di Mattarella (ossia un uomo non proveniente dal mondo comunista, fuori dai giochi politici di questi ultimi anni, ma al tempo stesso che conoscesse bene le Istituzioni e potesse avere una certa autorevolezza e competenza) non ce n’erano poi molti. Difficilmente la destra avrebbe votato ancora un personaggio che fosse cresciuto nel vecchio PC, e questo ha ristretto non poco il novero dei candidabili, nel momento in cui, com’è stato detto, si è voluto puntare su un politico e non su un tecnico…
Eh però in tutto questo riconosci il metodo indicato per l’elezione del presidente che dovrebbe incarnare l’unità della nazione.
Renzi un po’ mi spiazza: da una parte sembra uno sfracellatore più che un rottamatore dall’altra persegue metodi da politico consumato.
Due anni fa era diverso: bisognava fare il governo,c’erano i patiti delle larghe intese che volevano portare a compimento la loro aspirazione e c’era molta inesperienza da parte dei nuovi arrivati.Credo che i 101 abbiano avuto molti padri.
Oggi ci tocca in sorte un presidente che molti leggono in chiave prevalente di giudice costituzionale invece io credo che il suo coté di uomo politico di un certo tipo farà la differenza.
E poi chi lo vuole uno che parcheggia male l’auto (non lui ovviamente che parcheggia altrove)?
In effetti Renzi sta mostrando un lato abbastanza “inedito”..Io l’ho votato, anche perché in quel momento, sinceramente, non vedevo alternative. Lo consideravo, però, un zinzino “fanfarone”, anche se simpatico!
Ora sta mostrando delle “finezze” da politicante, del tutto inaspettate.
Meglio!! ;-)
La tematica dei rottamatori era interessante anche se, come tutti dicevano, posta in modo “maleducato”.Ma poi, come già detto in altre circostanze,non c’è un modo gentile di scalzare una classe dirigente magari anche onesta e preparata ma che non ha saputo mettere a profitto le proprie qualità e che ha fatto il suo tempo.Pensavo a Fassino,D’Alema,Mussi,Occhetto…i quarantenni di qualche tempo fa e a quanto erano stati più dirompenti e “maleducati” di Renzi quando si trattò di sciogliere il PCI.Solo che allora l’attenzione e la risonanza mediatica era differente
Che Renzi abbia capacità politiche in senso ampio l’ho sempre saputo: è razza democristiana coté popolare,non c’è altro da aggiungere se non che il DNA pragmatico è ben amalgamato con la capacità di cogliere al volo le situazioni nel loro complesso.Personalmente non credo abbia gabbato Berlusconi semplicemente si è comportato con lui come prima di adesso nessuno mai. E anche nel momento in cui Forza Italia si ritrae,il suo vado avanti lo stesso è vincente poi dovrà regolarsi di conseguenza e lì si parrà la sua nobilitate ma per ora il comportamento non fa una piega. Evvai con i rottamatori come diceva quella (così mi riposo)