L’orrore della normalità

L’orrore della normalità

Eppure ad Ascanio Celestini, one men show  di fluviali  monologhi teatrali o televisivi, il cinema si addice moltissimo.

Superata l’impresa mai facile della trasposizione dei testi in immagini e in battute da film, risolto  abilmente persino il passaggio più ostico, quello  che segna la differenza tra narrare e mostrare, il suo La pecora nera è, almeno fin qui, la rivelazione più brillante della Mostra.


Sarà per la cifra fortemente evocativa del suo racconto o perchè la sua è di quelle sensibilità  che trascendono il mezzo, o per le collaborazioni importanti di cui si  avvalsa la sceneggiatura o magari per tutte queste cose messe insieme, fatto è che  il suo lavoro ha incassato apprezzamenti quasi unanimi.


Con l’unica eccezione, beninteso, dei soliti fogli che evidentemente pensano allo stigma del manicomio elettrico – elettrochock, violenza, segregazione a vita –  come ad un’idea strutturalmente di sinistra, quindi da ricusare con titoli strillati in vistosi caratteri di scatola .


In realtà Celestini, Mostra o non Mostra, oltre  aver realizzato un’opera di qualità,  è anche la prova provata che il nostro cinema quantunque sotto il tiro di feroci attacchi governativi, riesce egualmente a trovare idee, risorse, coraggio e spettatori per continuare ad esistere . Di qui, presumibilmente, il motivo dei titolacci al veleno.


Girato in parte al padiglione 18 del Santa Maria della Pietà di Roma, il  film è un racconto surreale e drammatico del manicomio attraverso la storia di chi, infermiere o internato,  ne  ha vissuto in prima persona l’insensata violenza.

Evitando accuratamente lo stile dell’inchiesta e rinunziando ad effetti facili o episodi eclatanti,  insiste sull’orrore della normalità con l’intensità e lo stile che gli sono congeniali, senza mai perdere il filo e  soprattutto quella particolare forma di leggerezza che rende Ascanio Celestini un artista sui generis.

Un’opera innovativa, meritevole di premio.



La pecora nera è un film di Ascanio Celestini. Con Ascanio Celestini, Giorgio Tirabassi, Maya Sansa, Luisa De Santis, Nicola Rignanese.

Drammatico, durata 93 min. – Italia 2010.

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