Il potere rende nervosi ( coloro che ne temono la perdita)
Mentre l’effetto dissolvenza sfuma sui numerosi – abbiamo imparato di recente – significati del verbo interloquire, i riflettori si accendono sull’ Elenco che Maroni ha finalmente ottenuto di leggere, a mò di contraddittorio, nel programma di Fazio e Saviano
.
Ora il messaggio del Ministro è per tutti più chiaro: se tu racconti, in televisione, di un’inchiesta che lambisce il Mio Partito, io ti squaderno cinque minuti di pura propaganda filogovernativa.
Non male. Soprattutto dopo il sacrosanto martellare di precisazioni circa le attività investigative e di contrasto che proseguono – e ci mancherebbe altro – indipendentemente dall’avvicendarsi dei governi.
L’ansioso Ministro dunque, al culmine della sua settimana itinerante nei talk show che vanno per la maggiore, conferma l’impressione che segnali di nervosismo da barca che affonda, oramai nel PDL si sprecano . Vedi pure i contenziosi sul marchio di fabbrica – un classico ! – e le reazioni delle signore, già simbolo della Scorciatoia e Ornamento dell’Ascesa, che più di ogni altro sembrano subire l’effetto del mare in tempesta.
Non sono un caso l’incontro a teatro Gelmini – Brambilla, suggellato dall’ insulto – cagna – dell’una all’altra, certificato da Signorini su Chi e ripreso dal Riformista, ne’ le minacciate dimissioni del ministro Carfagna dopo l’aggressione fotografico-verbale da parte della Nipotissima, ne’ l’attivismo sfrenato del sottosegretario Santanchè testimonial/emissaria nell’operazione recupero parlamentari dispersi, pro-fiducia del 14 p.v.
Ora, è possibile che gli scricchiolii di bordo non determinino necessariamente il naufragio. Un mese è un tempo abbastanza lungo e soprattutto nessuno dei motivi di fibrillazione interna, corrisponde a fatti del tutto inediti : non lo sono i comitati d’affari, ne’ la gestione Verdini denunziata dal Ministro Carfagna, ne’ le preoccupazioni per l’affidamento dei termovalorizzatori in Campania, ne’ le ostilità personali a vario titolo.
L’ unica vera novità del panorama è la vistosa messa in discussione della leadership di Berlusconi da parte di un pezzo del PDL, poi divenuto FLI. Il resto ne è solo la logica conseguenza.
Il tentativo di svilire il carisma del capo, in genere, funziona come una sorta di rottura dell’incantesimo anche tra i fedelissimi, dopo la screpolatura, ognuno si sente meno vincolato al Patto e forse più libero delle proprie reazioni.Salvo atteggiamenti protettivi o da quadrato dei puri e duri, è esattamente quel che sta accadendo.
Tuttavia SB è un uomo che dispone di risorse nel senso più ampio del termine e magari riuscirà – e non è solo questione di denaro – a rinserrare le fila di un fronte un po’ scompaginato, riacquistando quel che gli manca per restare in sella.
Sarebbe un risultato strabiliante, dal quale però il governo non potrebbe uscire rafforzato. Se le ragioni del dissenso restano irrisolte, il futuro sarebbe segnato dalla continua ricerca di un’impossibile quadratura, provvedimento per provvedimento, emendamento dopo emendamento, postilla dopo postilla . Altri mesi di logorio, inevitabile preludio di immobilismo .
Poichè è chiaro, nonostante la pletora dei reggicoda si ostini ad affermare il contrario, che qualcosa è davvero cambiato e non prenderne concretamente atto, equivale in politica, ad uno degli atteggiamenti più rovinosi .
Nelle more, da un ministro sinceramente dispiaciuto per come il proprio partito è stato rappresentato , ci si sarebbe aspettati un elenco di Valori ma per la titolare delle Pari Opportunità che ha messo il dito nella piaga – gl’insulti sanguinosi, l’accusa di tradimento e la presunta intelligenza col nemico, sono stupidaggini, pettegolezzi, sfoghi di nessun conto – non esistono altre strade se non le dimissioni.
Lo faccia nell’ambito di un recupero di dignità, di abbondono di un ruolo deprimente. Molli il simbolo che è stata ed esca da questa scena al più presto. Possibilmente sbattendo la porta.
(Foto in alto sottratta con l’inganno a Jeneregretterien)
4 pensieri riguardo “Il potere rende nervosi ( coloro che ne temono la perdita)”
a mia volta sottratta al Cormez.
Il bravo ministro Maroni ha colto l’occasione per schiaffarsi sulla Homepage del sito del Ministero dell’Interno (con tanto di video) ma ieri sera ha dimenticato di elencare un bel po’ di latitanti (ne ha citati solo due).
I latitanti sono elencati sullo stesso sito
http://www.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/sezioni/ministero/dipartimenti/dip_pubblica_sicurezza/direzione_centrale_della_polizia_criminale/scheda_16056.html
ce ne sono ben 15 con le loro belle facce. Per non parlare di quelli che sono stati catturati e sostituiti negli organigrammi, dei quali non si conoscono neppure nomi e facce.
La mafia non si combatte con un elenco in trasmissione, caro Lei.
Avrei giurato che te ne fossi andata a spasso con la macchina fotografica,ma forse ne hai già gli archivi pieni ( di foto con cumuli).
Oramai i sacchetti intonano col paesaggio, questa sfilata color del cielo in primo piano ben si addice al grigio della montagna e al resto.
Maroni? Questa farsa ce la poteva pure risparmiare.
Ora vediamo cosa s’inventano i governativi per far aumentare gli ascolti della prossima puntata.
ti giuro, non ne ho avuto cuore. La sera del monnezza tour neanche dalla tasca ho cacciato il cellulare. Eravamo circondati dalla spazzatura e questo nelle zone più belle della città. Credimi, è peggio di due anni fa.
posso suggerire l’affare Karachi oltralpe che rende nervoso il nostro Niko