The paranoid style…

The paranoid style…

E’ possibile che quanto accade in questi giorni tra  tetti,  cupole,  binari e  tappeti rossi e – ovviamente – per le strade di Napoli, prima che gettare discredito, offra al mondo la misura di come siamo combinati ma  soprattutto che gli esiti dell’inchiesta su Finmeccanica oltre che le annunciate rivelazioni di Wikileaks, facciano fibrillare un governo che,  parte  di suo, parte per ragioni strettamente dipendenti da quanto sopra, è arrivato al capolinea.



E che siamo infine giunti a redde rationem, si capisce da certi  atteggiamenti poco istituzionali di alcuni esponenti di spicco. Metti le performances della Gelmini – sempre più antropologicamente vicina ad un genere in via di estinzione : la colf padana – che per difendere una riforma fatta praticamente di soli tagli di spesa, agita i fantasmi di parentopoli e baronie, avverso i quali, se davvero fosse questa la preoccupazione principale, non avrebbe nemmeno messo in campo misure efficaci e che invece di opporre argomentazioni alle argomentazioni o battere cassa sul finanziamento ordinario 2010, non ancora pervenuto alle Università, non trova di meglio che prendersela con studenti e ricercatori.


Oppure l’implorante Bondi, il trasvolatore Larussa, il perorante Stracquadanio  e tutti coloro i quali, rispetto ai rifiuti di Napoli o alla ricostruzione dell’Aquila, raccontano falsità recitando le date di impossibili scadenzari – tre giorni, dieci, quindici –  minimizzando taluni eventi, amplificando a piacimento la portata di altri  o rimpallando le responsabilità a chi ha governato  la Campania o ancora governa nel residuo perimetro della città di Napoli.


Tutto ciò ovviamente dal punto di vista del  fare o meglio del programmare le soluzioni, non serve a un bel niente ma potrebbe essere parte di una normale attività di propaganda se non vi si aggiungesse una tale ansia di manipolare il Racconto,  da tentare con ogni mezzo l’appropriazione sistematica di spazi di dibattito o d’intrattenimento televisivi.

E questo un po’ per marcare il territorio e un po’ per  piazzare improbabili versioni dei fatti.Vedi telefonate in diretta del Premier o pretese di stravolgere la scaletta delle trasmissioni, inserendo contenuti non previsti e che comunque c’entrano come i cavoli a merenda.


Come se non bastasse tutto ciò, il ritorno in grande stile, sabato scorso –  in conferenza stampa del governo, sostenuta con convinzione da Frattini,  della vecchia, cara Teoria del Complotto, quella che tutto spiega, dalle catastrofi naturali a Pearl Harbour fino alle Twin Towers e oltre, arricchisce la strategia comunicativa di un insostituibile strumento per buttare fumo agli occhi.


Non si può non pensare a quelle dichiarazioni come ad un ombrello pronto ad aprirsi anche in vista dei dispacci diplomatici diramati da Wikileaks che, per quanto nella gravità del loro contenuto, non rivelino, al momento, alcuna  particolare novità, sono destinati ad avviare un dibattito insidioso alla vigilia del voto di fiducia.


Non era forse questo il governo con la miglior politica internazionale mai avuta ? Il G8 dell’Aquila non era la prova provata della nostra capacità di essere al tavolo con i Grandi, avendo acquisito finalmente quel particolare posto nel mondo a noi destinato ?


Sarà più difficile continuare a sostenere una simile tesi dopo aver letto su di  un report diplomatico che il Premier, in odore – secondo i sospetti di Hillary Clinton e non di un’oscura passacarte  –  di interesse privato in atti pubblici, è considerato poco più dello scendiletto di Putin o di Gheddafi.

Si aspettano ulteriori sviluppi vuoi sul fronte dei report, vuoi su quello del dibattito politico nazionale ovvero su come saranno giocate le carte in questione.In ogni caso The paranoid style è destinato nei prossimi giorni a fare la parte del leone. Per ora il Premier consegna alle agenzie la sua risata di commento ai fatti. Atteso che ci sia ben poco da ridere, come reazione governativa (e non solo) non sembra troppo normale.



3 pensieri riguardo “The paranoid style…

  1. tutti, ma proprio tutti gli interpellati nei vati tg, da Rossella a Cicchitto, accusano la diplomatica americana (che tra l’altro è dirigente, non certo quarto livello) di aver copiato quel che dicevano giornali come Repubblica.
    Da sganasciarsi (noi sì) dal ridere.

  2. La ragazza ora è a Washington, lavora con Hillary Clinton ed è responsabile delle politiche europee.Una specie di sottosegretario insomma.Questi confondono i diplomatici con i babà.

  3. sono abituati alle sciacquette e giudicano dal loro punto di vista.
    Aggiungi che questo governo ha raggiunto il top circa la disvalutazione delle donne, considerandole merce di consumo cui distribuire prebende più o meno lussuose.

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