Ci sarebbe da vendere cara la pelle (governare è un dovere)
Votare la fiducia con riserva o votare la fiducia annunciando successive dimissioni contraddice il buon senso e lo stesso concetto istituzionale di fiducia. Come se non bastasse, si è fatta strada (già da tempo) l’idea dell’elettore che deve farsi carico dei problemi di coscienza dell’eletto e di quest’ultimo che non è sempre obbligato a farsi carico dei problemi dell’elettore, che poi sarebbero quelli del Paese tout court. Le ultime notizie infine, danno Heidi Giuliani e Franca Rame in serie ambasce per problemi d’interpretazione del ruolo (di senatrici elette nelle rispettive liste).Dev’essere per via di questo andamento schizoide dei messaggi che una nutrita schiera di elettori del centrosinistra, pur consapevole di poter contare su una legge elettorale al momento, penalizzante, ritiene che tornare al voto sia l’unica soluzione possibile. Così ci dicono i sondaggi così mi capita di sentire o di leggere in giro. Non condivido ma posso comprendere. Da giorni oramai il dibattito politico non può che suggerire un’idea spiacevolmente claustrofobica, così ingabbiato com’è nel far quadrare numeri, aspettative, esigenze, realtà e possibilità. In una tale situazione è logico intravedere una via di fuga nelle urne che però nella fattispecie si realizzerebbe nell’essere sbattuti all’opposizione (qualcuno suggestionato dall’idea di fiere resistenze, lo preferirebbe ) ovvero nel tornare al governo più o meno a condizioni immutate. Bene ha fatto Romano Prodi ieri a porre l’accento sull’esigenza di lavorare ad una nuova legge elettorale ma dopo un anno siamo ancora a stabilire le regole del gioco e così all’incoerenza disorientante dei messaggi si aggiunge la desolazione del senso d’impotenza.Speriamo che qualcuno da Palazzo Madama voglia occuparsi delle frustrazioni dell’elettorato legittimamente deluso. In un simile frangente c’è ancora qualche senatore che ha voglia di fare dell’ideologia prima ancora di fare i conti col proprio mandato? Che faccia pure. Dopo però. Adesso ci sarebbe da vendere cara la pelle. Facciano qualcosa di profondamente marxista : siano realistici.Lo chiedono gli elettori. In trepida attesa.
11 pensieri riguardo “Ci sarebbe da vendere cara la pelle (governare è un dovere)”
è un paese impazzito il nostro, forse aveva ragione Prodi.
Ora arrivano a Turigliatto dall’interno del suo partito e da altri, attestazioni di stima.
Anche Ken Loach gli ha detto di resistere.
Ma è mai possibile che per essere coerenti con la propria ideologia si possa pensare di consegnare il paese all’opposizione? E già abbiamo visto in 5 anni come ci hanno ridotti, non abbiamo neanche la scusa di dire: proviamo, come disse La Zanicchi.
Beh Ken Loach lo esortava a non dimettersi, è diverso.Le ultime danno Andreotti e Pallaro (ancora…) incerti, ho dovuto togliere il grafico delle 11.00 alle 12 era già obsoleto..muoio
un parlamento intero in crisi di coscienza. Non si regge piu’ questa tensione, questi ci ammazzano.
ho chiesto un invito per oggi pomeriggio…si sono messi a ridere….balconate piene..posti in piedi
me l’immagino. Avranno fatto l’en plein degli accrediti. Immagina che goduria vedere in diretta il grande botto e dire: io c’ero.
Faccio gli scongiuri.Se va bene si passa per un voto,mi faceva piacere vedere l’appello nominale,li volevo guardare (severamente) in faccia.
Ok la coerenza con le proprie ideologie, ma credo che la resa sia comunque un’incoerenza ancora maggione, no? boh, vedremo..
Intanto, dopo che gli scioperi sono stati revocati, la benzina è aumentata quasi in sordina…è forse un presagio?
maggione? aprilone? marzone?
volevo ovviamente dire ‘maggiore’..
maddai ragazza, stai a guardare…è sempre un piacere leggerti,porta qui il sederino quando puoi (errori compresi)
ieri sera ho avuto timore ma è andata bene stavolta.
ora governino ebbasta!
asietta
proprio ebbasta?