Ingannevole è l’immagine (con nuova prefazione)

Ingannevole è l’immagine (con nuova prefazione)

Inga102715842_456a53430dDi  J.T.Leroy, veneratissimo autore  di Sarah e di Ingannevole è il cuore, fino ad un anno fa, sapevamo che era nato nel 1980, che aveva alle spalle un’infanzia di abusi  e di vagabondaggi con la madre prostituta dalla quale ad un certo punto era stato abbandonato.Recuperato da un’assistente sociale e da uno psicologo che gli aveva suggerito di raccontare per  iscritto le sue esperienze, aveva dato vita a romanzi ritenuti autobiografici di grande potenza emotiva.Da qui, pubblico adorante,vendite da best seller e lodi sperticate degli autori più cool del momento da Dave Eggers a Zadie Smith . Poi accade che 2006,  il New York Times scrive di avere le prove che J.T. è in realtà tre persone :  una certa Laura Albert  materialmente l’autrice,una tal Savannah sorella del marito della Albert, controfigura per le apparizioni in pubblico e  la Albert di nuovo a impersonare la finta assistente sociale trasformatasi in manager e portavoce di T.J.Sul perchè sia,la Albert  ricorsa a una controfigura, la risposta è scontata, basta  pensare ai meccanismi dell’editoria – spettacolo che probabilmente non ritenendo sufficente pubblicare i   libri  di un autore bravo e sfortunato, ritiene sia utile anche  esibirlo.Assai più interessante invece, è il racconto di Laura Albert sulle ragioni che possono aver indotto una scrittrice non priva di talento a costruirsi una falsa biografia e per di più quella di una vittima.Sostiene la Albert che in realtà quell’identità non desiderabile, è proprio  la sua, che abusi e sopraffazioni non diversamente da J.T, hanno contrassegnato anche la sua infanzia e che il fingersi qualcun altro, l’ha sostenuta nell’ingrato compito di difendersi dai colpi della vita,che indossando maschere ha potuto chiedere aiuto,reclamare attenzione e soprattutto parlare di sè.Queste ed altre considerazioni sono contenute in una lunga intervista che  dell’ultima edizione del libro  Ingannevole è il cuore, è l’interessante introduzione.Penso che certa gente dia per scontato il fatto di essere tenuta in considerazione e non trascurata,ma la mia esperienza è stata quella di una persona completamente ignorata,trattata con indifferenza e disprezzata.Ed è di questo che scrivo.Quello che la Albert esprime è l’indicibile sofferenza di chi, privo d’indentità, non ha gli strumenti per costruirsene una autentica e dunque assembla una storia,finge di essere qualcun altro.Con lei siamo al ribaltamento dell’antico trucco del nome de plume ,dello scrittore cioè che volendosi nascondere,separa la verità del proprio nome dall’invenzione della sua opera.La scrittrice americana ha dovuto inventarsi invece, un corpo perchè la verità consegnata ai suoi romanzi,continuasse a esistere.Sulla patologia che l’affligge indagheranno gli psichiatri e tra questi quelli che sostengono l’identità, essere non un blocco unico ma una sorta di “assemblaggio", avrebbero molto da dire, mentre invece qualche domanda sull’editoria – spettacolo che oramai  tratta  la Albert come un’appestata,s’impone.Quei romanzi  firmati J.T Leroy,ora che abbiamo scoperto non essere stati scritti da un ragazzino efebico e tanto glamour ma da una quarantenne sfigata e di scarso appeal,non sono più dei capolavori? L’opera di una scrittrice stramaledettamente brava che non ha più un’immagine da esibire ma probabilmente altri libri da pubblicare,non interessa più a nessuno? 

Ingannevole è il cuore è un libro di T.J.Leroy tradotto da Marina Testa ed Edito da Guanda.L’edizione che contiene l’intervista con la Albert è del 2007

Nell’illustrazione la locandina del film di Asia Argento tratta dal libro di Leroy e opportunamente corretta dopo la scoperta della vera identità dell’autrice

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