I numeri
Un milione e mezzo di afghani curati e oltre 30mila interventi chirurgici nei tre ospedali e nei 28 centri di pronto soccorso; oltre mille uomini e donne locali a cui e’ stata data una professionalità e un lavoro, quasi tremila bambini nati nel centro maternità. E’ il bilancio di Emergency in otto anni di attività in Afghanistan, da quando cioé nel ’99 l’associazione umanitaria convertì un’ex caserma ad Anabah – un villaggio nella valle del Panshir allora controllata dagli uomini del comandante Massud – in un centro chirurgico dedicato alle vittime di guerra.
Emergency ha in nel paese 3 ospedali – il centro chirurgico di Kabul, quello di Anabah e quello di Lashkargah – un centro di maternità, sempre ad Anabah, e 28 posti di pronto soccorso sparsi un po’ in tutto il paese. Dal ’99 ad oggi, nei tre ospedali, sono stati ricoverati 50.477 pazienti, mentre gli interventi chirurgici sono stati 30.419: significa circa 11 operazioni al giorno. I posti letto a disposizione nei tre ospedali e nel centro di maternita’ sono complessivamente 260. L’ospedale di Kabul è il più grande dei 3 e il più importante centro di chirurgia di guerra del paese: aperto ad aprile 2001, si trova all’interno di un ex asilo bombardato ed é l’unica struttura ospedaliera di tutto l’Afghanistan che ha un apparecchio per le tomografie computerizzate. Vi lavorano 303 afghani e in otto anni ha eseguito 42.111 trattamenti di ambulatorio e 14.128 ricoveri.
Il più vecchio è quello di Anabah, aperto nel dicembre del ’99: 70 posti letto, 223 impiegati tra personale amministrativo e sanitario, quasi 10mila interventi chirurgici. Il piu’ giovane è invece quello di Lashkargah: fino a 20 giorni fa era diretto da Rahmatullah Hanefi. L’ospedale, considerato che ha aperto soltanto nel settembre del 2004, è quello in cui sono stati realizzati più interventi chirurgici: 4.757 in due anni, più di sei al giorno. Ma la nota forse più bella per il personale di Emergency arriva dal centro di maternità di Anabah: la nascita in otto anni di 2.794 bambini.