Cantieri a sinistra (senza piagnistei)

Cantieri a sinistra (senza piagnistei)

07Ottimisticamente, ieri Anna Finocchiaro, dopo aver delineato i connotati della nascente formazione politica, ha concluso “questa volta non siamo incalzati dalla storia” alludendo probabilmente alla temperie che sospinse il PCI allo scioglimento, dopo la caduta del muro. In realtà la nascita del PD, altro non è se non la tappa largamente annunciata di un percorso che,sempre incalzato dalla storia, indusse Togliatti a richiamare all’ordine e alla legalità le migliaia di militanti scesi in piazza in armi,per vendicare il suo attentato,suggerì ad Enrico Berlinguer lo strappo con Mosca e il riconoscimento della Democrazia come Valore e impose a Occhetto la svolta della Bolognina.Lo sapevano molto bene tutti coloro che, assai prima  della dismissione dei simboli e del nome “comunista",erano fortemente critici nei confronti del partito di Berlinguer, preconizzandone fin dagli anni 60, le derive odierne.Oggi, non un solo evento catastrofico e dirompente, ma mille cataclismi sparsi per il mondo, incalzano ed  esigono risposte.La sinistra tutta  è di fronte ad un problema speculare.La nascita di una formazione democratica e riformista, così come è stata prospettata all’interno del Quarto Congresso dei Democratici di Sinistra,producendo una scissione al proprio interno,pone automaticamente la necessità dell’ Unità a sinistra.In questa direzione si colloca un bell’articolo di Armando Cossutta sul Manifesto di ieri. “Che si aspetta per creare aggregazione,massa critica,operatività collettiva,massa unitaria?Si unifichino i gruppi parlamentari,i gruppi consiliari e si chiarisca che si sta producendo unificazione della sinistra senza aggettivi.Si dica che il panorama è cambiato in maniera radicale e dunque va compiuta una scelta adeguata”.Quasi mai sono stata d’accordo con Cossutta ma gli ho sempre riconosciuto una certa qual lucidità d’analisi.Se la sinistra radicale e/o antagonista, cogliesse quest’occasione,finirebbero tutti i mal di pancia identitari e i dubbi se diventare forza di lotta o di governo o tutte e due le cose.Se l’effetto PD riuscisse a produrre almeno  unità a sinistra  (oltre che suggerire soluzioni federative a destra)sarebbe già un risultato apprezzabile.Persistere nell’aggregazione come da molte parti, richiedono coloro i quali sentono il peso del Distacco,ha logorato la nostra capacità di generare.Nella convivenza forzata, isterilita dai battibecchi, rischiamo la nostra sopravvivenza .Il problema è politico.E laico deve essere l’approccio. Senza piagnistei. Grazie.

17 pensieri riguardo “Cantieri a sinistra (senza piagnistei)

  1. Eh….magari….lo vogliono tutti, tranne le segreterie…..hanno veramente rotto il cazzo. Chi più , chi meno, eh…..e con più mi riferisco a Rifondazione….

  2. è complicatissimo vedi bene che Cossutta parla di aggregazione “senza aggettivi” perchè sa benissimo che se si pongono questioni identitarie non se ne esce.Poi ci sarebbe Tortorella con la sua associazione, ma ha posto come condizione di ripensare il socialismo…insomma un casino ma se sento che ci sono movimenti te li segnalo

  3. Se c’è una cosa che pretendo sia netta nell’ aggregazione è l’ “aggettivazione”……falceemartelliforme…..

  4. e la stella?

    Falce martello e stella su bandiere sovrapposte recanti al centro la scritta Partito Comunista Italiano…che ne vuoi sapere tu…(e poi cossutta è del partito tuo)

  5. farebbero una cosa santa a darle la segreteria del partito e basta…rinnovamento e che vuol dire? metti un bel magistrato donna a capo del partito e vedi che ti fa

  6. per fare cio’ dovresti avvelenare nottetempo tutti i burocrati margheriti (e pure qualche diessino)

  7. beh ora stai a vedere che le decisioni le piglia rutelli…in base a che?Al fatto che è meno forte,ha meno voti,e pure meno soldi?

  8. sed, non dimenticare che i nostri cari compagni di partito hanno pure votato contro le quote rosa. E pure nelle liste comunali alle ultime elezioni le donne erano proprio poche (al comune di Napoli c’era solo Rosetta, nessun consigliere femmina eletto) Non sono certo dei campioni di femminismo.

  9. adesso non so che regole si daranno, ma una cosa è certa che se ripropongono alla guida uno dei leader già noti…cappottano nel parcheggio,il senso di azzerare i gruppi dirigenti dei DS è stato propio questo, una decisione non da poco se pensi che i politici al di la delle lacrimucce che hanno spremuto,sono in genere assatanati .Poi se deve passare per le primarie, la candidatura ha più possibilità,inoltre la ragazza non ha incarichi di governo a parte quella bazzecola di fare la capogruppo al senato (che deve essere da morì)

  10. Io seguo questa cosa del PD dall’ estero e per fortuna mi dico. Non ho idea se sia un bene o un male ,propendo per la seconda ipotesi, e non capisco la necessità di dover in tutto e per tutto imitare i modelli anglosassoni, noi non lo siamo. Sta fissazione del partito unico, tutti al centro più centro che non si può. La questione non è la leadership, uno vale l’altro fatta qualche doverosa eccezione, ma cosa e chi rappresenta questo soggetto. Una mezza idea la ho, basta scorrere ad esempio le liste dei candidati locali che ne so della margherita alle ultime elezioni. Io ne ho le tasche piene di essere preso in giro una volta nel bene e nel male uno che votata PCI una idea ferma l’aveva poi …. PDS,DS,PD a quando la riforma della riforma della riforma? a quando la prossima sigla?

  11. Qui abbiamo un problema di frammentazione che fatalmente si riverbera sulla governabilità.Questa esperienza di governo si sta contraddistinguendo per essere faticosissima.Nessuno sa se il PD sia un bene e un male,ma l’esigenza di semplificare è molto sentita qui da noi,non essendo la gran quantità di partiti riuscita a dare una sensazione di varietà e ricchezza del dialogo ma solo di litigiosità e disgregazione..

  12. Non sono d’accordo la frammentazione e l’ingovernabilità di questa legislatura è frutto della legge elettorale esistente e mi sembra che anche all’interno dei grandi partiti è musica non cambia. Allineati e coperti non funziona in un paese che ha le sue radici nell’Italia dei comuni. Davvero siamo sicuro che un gran partito avrà l’ejjetto taumaturgico di stabilizzare il sistema? Veramente semplifichiamo? Non ci credo e non diciamo proviamoci che qui ogni prova costa in tutti i sensi. semplificare per non rappresentare nulla che senso ha?

  13. la frammentazione con la legge elettorale non c’entra a meno che tu non pensi a soglie di sbarramento molto alte,qui abbiamo avuto molti partiti anche col maggioritario.

    Niente ha un effetto taumaturgico di per sè ma ammetterai che mettere d’accordo dieci partiti è più difficile che metterne d’accordo tre o due.

    Questo non significa che io sia una patita del PD del quale non si sa ancora nulla, quindi c’è poco da essere entusiasti o contrari.

    La volta scorsa la legge elettorale era diversa e la litigiosità la stessa,tanto che il governo è andato a casa per un problema di dissenso interno.

    Se ci fosse accordo noi potremmo governare al senato anche con un solo voto in più.

    Questo avere una maggioranza risicata (e qui c’entra anche la legge elettorale) connesso con il dato della frammentazione, rende ricattabile il governo.

    Comunque io guardo con attenzione il PD perchè all’interno, in questo momento, si muove la forza politica che tradizionalmente mi rappresenta.Come ripeto : i giochi devono ancora essere fatti e davvero nessuno può sapere come sarà questo nuovo partito.In politica i pregiudizi e la dietrologia non portano mai lontano.Stiamo a vedere no?

  14. Sono stato a vedere, il pds, i ds e tante altre cose…. ma a me sembra tutto uguale e non faccio dietrologia

    :)

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