Il gaio compito di reinterpretare tutto
Come racchiudere la personalità di Mario Mieli in una serie di mirabolanti definizioni e non riuscire lo stesso a raccontare chi davvero fosse.Incredibilmente la sua vicenda è durata solo trentuno anni.Eppure la sua biografia è talmente densa e la sua elaborazione politico-filosofica complessa da sembrare quelle di una persona assai più avanti con l’età.Allora era così : a trentun’anni potevi aver viaggiato,fondato un movimento politico,fatto teatro o cinema e senza conoscere nemmeno lontanamente cosa fosse uno studio televisivo, toccare la vita di molti, essendo semplicemente parte attiva di un universo in continua trasformazione.Non senza sofferenza, intendiamoci, ma quanto quei travagli fossero condivisi con gli altri e infinitamente lontani dal rimirarsi l’ombelico,lo dicono le molte realizzazioni,i cineclub,i teatri,i giornali,i progetti che si materializzavano grazie all’ostinazione e alla poca arrendevolezza.Le idee di Mario Mieli vivono (eccome..) nell’attività del Circolo a lui intitolato.Nella giornata dell’Orgoglio di essere come si è,mi piace ricordarlo con affetto e gratitudine.
Nell’immagine Mario Mieli ritratto da David Hill