Carlo quand’era un ragazzo

Carlo quand’era un ragazzo

Ricordiamo Carlo Giuliani con una foto diversa da quelle  in cui è abitualmente ritratto : riverso sul selciato di Piazza Alimonda in un lago di sangue o mentre sposta i cassonetti in via Caffa o mentre osserva  il corteo che  sta scendendo da via Tolemaide. Non è tanto la vista del  sangue, elemento, del resto, immancabile nei filmati e nelle immagini che raccontano  quei giorni a Genova, quanto l’aria indifesa accentuata dalla magrezza e dall’essenzialità dell’abbigliamento.Un corpo privo di vita che ispira una pietà meritevole del più stretto riserbo. Noi abbiamo fatto molto poco per Carlo e per i suoi tenacissimi genitori, ne’ sappiamo al momento se la tanto auspiacata Commissione d’ Inchiesta sui fatti inerenti alla sua morte,vedrà mai la luce.Promettiamo,c’impegnamo ma poi ..non solo da noi dipende…nel frattempo conserviamone una memoria affettuosa.Carlo non è vivo tantomeno può lottare in mezzo a noi. Sia questa la terribile presa d’atto.L’unica che ci suggerisce di chiedere giustizia.

17 pensieri riguardo “Carlo quand’era un ragazzo

  1. Credo che la tua sia una scelta assolutamente felice….è orrendo ridurre il ricordo di una persona a pochi fotogrammi di violenza….è criminoso….

  2. hai ragione. E’ così raro vedere immagini di Carlo Giuliani, ragazzo. Noi abbiamo negli occhi solo quelle terribili immagini di un essere umano distrutto, almeno queste ce lo restituiscono com’era.

    Non so se mai si potrà avere giustizia per quanto accaduto a Genova e se mai un giorno i suoi poveri genitori potranno piangere in pace il loro figlio perduto.

    Perchè penso anche ad altri genitori che stanno ancora aspettando giustizia, mi riferisco ai genitori di Ilaria Alpi, uccisa due volte assieme al suo collega.

  3. I filmati di genova ho trovato il coraggio di vederli solo nell’ agosto successivo,un giorno e una notte di full immersion nella rabbia e nel voltastomaco.A Genova c’era un pezzo consistente del mio mondo : i registi : Calopresti,Monicelli,Pontecorvo,Scola,Maselli ,gli avvocati e poi Ghezzi o Baldoni che soccorreva una free lance che poi era una vicina di casa mia.Alle volte mi chiedo se sia successo davvero o se sia stato un sogno o…un film, con tutto quell’incrocio di amici di compagni o semplicemente di persone che ho sempre ammirato.Siamo andati con grandi aspettative e siamo tornati con una sconfitta pesante.Genova è stato uno spartiacque e comunque il preludio di quel che sarebbe successo dopo.

  4. qualche presentimento lo si era avuto, dopo il G7 di Napoli. Anche qui furono commesse molte efferatezze, persone che conoscevo si salvarono per il rotto della cuffia. Stranamente andò molto peggio a chi si recò in ospedale per farsi medicare, perchè furono prelevati e portati in caserma. C’erano molti ragazzi delle medie che erano andati a manifestare pacificamente e che rischiarono il volo dell’angelo dagli spalti del maschio angioino durante una carica.

    E anche qui nulla ancora è concluso, chi ha commesso abusi è in servizio ed ha fatto pure carriera.

  5. Grazie per questa bella immagine di carlo…

    C’è una frase che mi risuonano nelle orecchie da quando ho visto il film della Comencini, è di Heidi Giuliani: “Hanno detto che mio figlio era un senza famiglia, un drogato, un punkabbestia. Non era vero. Ma se anche fosse stato?”

    Carlo è stato massacrato due volte. Prima da vivo e poi da morto. E questo è ancora un paese in cui se sei un drogato o un punkabbestia la gente può farti di tutto e restare impunita.

    Che amarezza…

  6. Mi correggo, non vorrei essere fraintesa. Intendevo dire che screditare la vittima di una violenza (specie da parte di “forze dell’ordine”)

    è ancora una prassi considerata evidentemente efficace.

    E’ successo per Carlo Giuliani, e ci stanno provando per il caso Aldrovrandi. Non so se riesco a spiegarmi. E’ come se stare al di là del margine li autorizzasse a poterti fare di tutto…

  7. In un primo momento si disse che era morto un ragazzo spagnolo, poi un punkabbestia,cosa che m’irritò da una parte e dall’altra aumentò il senso di pena.A caldo, le notizie rimbalzano e nessuno controlla,Carlo era vestito sobriamente e sul corpo polvere e sudore davano una sensazione di trascuratezza.Le solite apparenze che diventano dato di fatto.Un ragazzo senza casa,girovago avrebbe attenuato il senso di solidarietà.La società è incattivita e c’è qualcuno che lo sa molto bene.

    Credo sia stata la polizia a dare quella notizia.

    E ..a proposito c’è molto ancora da esaminare : Bolzaneto ,un cortile in cui furono pestati a sangue altri ragazzi,altri episodi, peraltro a rischio prescrizione.

    Tutti,assolutamente tutti, quelli che hanno visto la Diaz hanno pensato da subito al sudamerica.Pare il Cile,l’Argentina,il Messico…dicevano…ora è agli atti l’espressione “macelleria messicana” l’ultima deposizione che inchioda la polizia alle sue responsabilità.

    Grazie Rossomalpelo.A presto.

  8. Io spero che una eventuale Commissione di inchiesta indaghi solo su quello che la magistratura non ha voluto approfondire, altrimenti secondo me potrebbe rivelarsi un inutile doppione che potrebbe inoltre costituire un pericoloso precedente.

    La Giustizia (quella della conoscenza, quella della consapevolezza civile) dobbiamo ancora farla in mezzo alla gente, perché la gente non ha capito niente, proprio niente, di quello che è successo in quei giorni.

  9. Parlerei (parlerò) di giustizia tutta la vita.Però…quanto è diventato difficile Paps, raccontare le gioie e la bellezza dello Stato di Diritto.Prova ad andare sul tuo blog a spiegare che, per esempio, la Cassazione ha il compito,tra gli altri,di verificare e limitare lo strapotere dello stato sui cittadini.Certo “sulla carta” ma non spetta a noi riempire di contenuti sta benedetta “carta”?

    Conoscenza e consapevolezza civile.

    Bacerei il tuo avatar.

    Ma fatti un giro e conta le pietre che mi becco.Forse è meglio che io parli di cinema.

  10. Sai Sed, questo tuo post e questi commenti mi hanno come “riavviato” un orologio. A furia di vedere quelle immagini, ho finito per identificare Carlo Giuliani come “quei fotogrammi” e non per quello che era: un ragazzo. Carlo dunque è stato, anche per me e forse ancora per molti, quei fotogrammi. E’ come se non avesse una sua storia. E’ imprigionato lì con un estintore in mano. Quel tuffo della foto mi ha come risvegliato. Carlo era un ragazzo! Aveva una sua storia. Cosa aveva visto in quelle ore?… era stato provocato?… o anche fosse stato, guardando dall’altra parte, “manipolato” (come tanti giovani, del resto, nella nostra recente storia)?… Tutte queste risposte possono nascere solo se si strappano quei dannati fotogrammi e si ritorna a pensare in termini di PERSONE.

    E dire che ho studiato cinema… e conosco certi trucchi e certe potenzialità di questo media…

    Il fatto è che comunque una vita è stata spezzata e di fatto dallo stato (in verità due… hai visto Placanica… ricordi certi discorsi di PPP sugli agenti di polizia e i sessantottini?). Sarebbe piuttosto il caso di chiedersi CHI ha scelto dei poveracci o, peggio, dei macellai, dei picchiatori professionisti per Genova di quei penosi giorni. CHI ha voluto tutto ciò (e lo sappiamo, eccome che lo sappiamo).

    il tuo amico Sam

    grazie

  11. Il film della Comencini (dovresti vederlo ) contiene una lunga intervista alla mamma di Carlo e agli amici che tracciandone una breve biografia ci restituiscono l’immagine,secondo me più realistica appunto di un ragazzo alle prese con problemi comuni .Mi spiace che sia andato perso il post dello scorso anno su Mario Placanica,altra faccia del “problema”, quello di un ordine pubblico gestito malamente prima di tutto dal punto di vista militare.

    Al momento della morte di Carlo,i carabinieri che avevano provocato incidenti alla fine di via Tolemaide sbarrando la strada al corteo su di un tratto autorizzato,stavano avendo la peggio e c’era un clima di comprensibile nervosismo accentuato dai fumogeni e e dagl’incendi ,quindi l’incertezza nella manovra del defender chiamato d’urgenza a raggiungere gli altri e la paura di Placanica hanno fatto il resto.

    Nessuno alla fine se l’è presa davvero con quel poliziotto,tantomeno la famiglia di Carlo.

    Come in un film… la biografia di Placanica del post Genova, non ci parla di magnifiche sorti e progressive ma di un’altra vita rovinata.

    Tutto perchè?Per difendere quell’ammasso di ferri vecchi che proteggeva la “zona rossa”.Cioè il Potere all’opera.

  12. Carlo Giuliani ragazzo è il film della Comencini

    poi ci sarebbero Bella Ciao e Il cinema Italiano a Genova e altri corti di cui ti dirò

  13. @Almost non credo che tu abbia scelto il sangue per vocazione truculenta…

    comunque quel che mi piace della mia foto è lo stile molto personale del tuffo.

    Grazie per il passaggio

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