Aspettando Venezia ( Roma,Torino etc)
Marco Múller alla fine del proprio mandato direttoriale (ma si spera nella riconferma),ha portato a casa , un sacco di bei risultati. Gli autori in concorso – Loach, Branagh, Rohmer ed altri – promettono una competizione avvincente dall’ esito niente affatto prevedibile .
Tra i ventidue in gara , tre nostri esordienti. Vincenzo Marra, Andrea Porporati e Paolo Franchi . Pochetti in verità ma si potrebbe ripartire da lì. E da una nuova Legge . Finirla con le sterili polemiche (botteghino o qualità?) e mettersi a lavorare per il futuro.
Il movimento dei Cento Autori ci ha chiarito le idee : Lo Stato con la legge Urbani finanzia il cinema con 79 milioni annui. Briciole, se si pensa ai 690 milioni di euro erogati all’editoria, per non parlare dell’attenzione che Germania (250 milioni) Spagna (90 ) e Francia (un miliardo circa) destinano alla propria industria cinematografica.
Come se non bastasse, un meccanismo perverso porta a distribuire i pochi quattrini a disposizione su molti film : morale: oltre che esiguo, il finanziamento rischia di essere inutile.
Poi c’è il problema della distribuzione.Non tutti i film riescono ad uscire nelle sale, pertanto non tutti i finanziamenti vengono restituiti come previsto.
Serve una legge per finanziamenti più mirati, che accantoni il reference system che finisce con l’assegnare i quattrini a chi non ne ha bisogno e che si adoperi per premiare gli esordienti e i film di qualità.
Nel cassetto qualche buona proposta da mettere a punto c’è : Negoziazione separata dei diritti relativi ai film, sgravi fiscali a chi investe in cinema e – finalmente ! – l’Istituzione del Centro Nazionale per il Cinema & gli audiovisivi che dovrà assegnare i fondi attraverso criteri – arifinalmente – certi e cioè al 75% automatici e al 25 % discrezionali.
Poi c’è la tanto decantata tassa di scopo, la quota di prelievo su tutta la filiera industriale del settore cinema ,che dovrebbe integrare la quota FUS per una cifra ipotizzata intorno ai 300 milioni di euro.
Simili ipotesi sono ispirate al modello organizzativo e legislativo francese ,quindi molto sarà da adattare alla realtà italiana strutturalmente e soprattutto culturalmente tanto diversa a partire dalla considerazione che qui da noi si ha del cinema.
L’importante però è partire, soprattutto l’importante è tornare a fare cinema e cinema indipendente quanto più è possibile. Affrancarsi dal duopolio Rai Mediaset e dalla politica, sarà l’unico modo per tornare all’Arte.
Nell’illustrazione la sfera di Dante Ferretti per Federico Fellini Prova d’Orchestra,simbolo di Venezia 2007