Buonafede

Buonafede

Adesso l’ultimo gioco in città è rifare le bucce alla proposta di legge d’iniziativa popolare del Fenomeno, per rinvenire in essa, incongruenze di natura Costituzionale.Come se non fosse stato chiaro fin da subito, che per correre dietro agli sproloqui del Pifferaio, si sarebbero dovuti rivedere la Costituzione, i Codici e più di un  Principio Fondamentale. L’ultima –  rendere ineleggibile anche chi ha patteggiato – fa sorridere non fosse altro perchè,se così fosse, un ‘annosa questione giurisprudenziale, vedrebbe risolto ogni insito dilemma. Alle volte basta poco. A nessuno viene però in mente il nodo politico che sottace questo sventolio di proposte inattendibili. Con tutto il trionfalismo del quale una simile operazione non potrebbe mai fare a meno, si portano i cittadini  in piazza a combattere una battaglia persa in partenza.Si vuol forse fare della prevedibile sconfitta un ulteriore motivo di recriminazione? Il Sistema cattivone che boccia le buone, ancorchè scritte con i piedi, leggi ? Se così fosse si tratterebbe di una discreta manipolazione. A proposito di democrazia. Diretta, per giunta. Credo  improbabile che al Fenomeno sia sfuggita l’illegittimità di alcune proposte cardine – Parlamento pulito! – E come ? Un calcio al  Principio di  Garanzia e un altro a quel particolare irrilevante che è l’interdizione dai pubblici uffici, perpetua o temporanea che sia . In fondo  a che cosa serve la magistratura? Per questo le accuse di populismo impallidiscono di fronte alla smaccata Malafede. Prepariamoci al peggio : questo è solo l’anticipo di future battaglie giustizialiste, quelle che in genere servono solo a stabilizzare il Sistema e a mettere in croce i poveri cristi.

Spiace dirlo, i reati sono tutti odiosi (anche l’abusivismo ) ma,lista alla mano e a ben vedere, i 23 parlamentari definiti wanted , tranne che per un caso , difficilmente sono stati condannati per pene superiori a due anni, tale durata non consegue l’interdizione dai pubblici uffici (quindi l’ineleggibilità). Tre anni  per l’interdizione temporanea e cinque per quella perpetua, sono i limiti fissati dalla Legge.Io non credo giovi a nessuno la sensazione di vivere vittime del costante arbitrio, per di più avallato da Istituzioni preposte a nostra tutela e dal  Parlamento.La cosa più seria che ci si possa augurare, è il ripristino del voto di preferenza.E che siano i cittadini a decidere.

6 pensieri riguardo “Buonafede

  1. Ciao cara e buon inizio settimana. Vera la questione sull’interdizione dei pubblici uffici; ma si ritorna ineluttabilmente alla questione etica: è triste e penoso che a rappresentarci si scelgano persone che hanno commesso reati (dalla corruzione all’abusivismo, poco m’importa). Non dico che ci servano super-uomini, però insomma una via di mezzo tra Dell’Utri e Madre Teresa (secondo Pino Scaccia) la possiamo anche trovare.

    Infine, ti chiederei una gentilezza: se incontri per strada, passeggiando, il tuo sindaco, puoi dirgli da parte mia che la smetta di rilasciare interviste su ogni cosa? I giornali sono oberati di sue dichiarazioni! Non ce la faccio più!

  2. Ma a me sta bene cambiare le regole,ho persino precisato che per me i reati sono tutti odiosi…

    Le questioni però qui sono diverse.Una è l’informazione.Secondo me va chiarito che i 23 sono in Parlamento perchè le attuali leggi lo consentono.Allora.. perchè wanted?

    In secondo luogo, se una legge non va bene si cambia,per fare questo non c’è bisogno di criminalizzare per esempio chi ha già scontato la pena.Chiunque esso sia. Altrimenti i processi li facciamo rifare tutti al Fenomeno e alle sue piazze .Vediamo poi chi ci guadagna.Quanto al mio sindaco è in campagna elettorale…a domanda risponde.Se non lo facesse, tutti direbbero che tace su argomenti fondamentali.Credo sia difficile fermarlo.E poi ammettilo…mica dice cose insensate.

  3. Infatti.

    Quanto al sindaco è vero che non dice scemate, però devo ammettere che se ciò avvenisse per ogni candidato del PD saremmo nel caos mediatico (cìè da dire che la sensazione è i media che lo diano già per leader del PD e questo un po’ m’infastidisce).

    Attendo comunque che risolva l’annosa questione “se ci va o meno la panna nella carbonara…” ;)

  4. attenta sed, stai scivolando in un terreno minato, frutto del conflitto decennale tra puristi e lassisti. Nella ricetta originale mia nonna giura non esserci la panna (che per altro metto ovunque, ma non nella carbonara, essendo io, in questo caso, un purista). Buon pomeriggio, mi metto a letto un’oretta che si fa la notte!

  5. Dunque…siccome la carbonara (contrariamente a quanto si possa credere) non è un piatto della tradizione romana (forse è arrivata in epoca più tarda) quindi non sta nei miei ricettari antichi,la presenza della panna o “crema de latte” me l’ha suggerita Luigi Magni (studioso puntuale ed attendibile) che nel film omonimo la declina come ingrediente.Che dirti…l’importante forse è più “er guanciale” (e non la pancetta)…insomma …famo come ce pare e nun se ne parli più

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