Paritta Sutra
Possa noi essere liberi da tutti i pericoli, liberi dal dolore, liberi dalla povertà, possa noi trovare la pace del cuore e della mente.
Paritta Sutra del Buddha (che noi conosciamo meglio come Sutra del Cuore) e che viene recitata in questi giorni nei cortei dai monaci e dalle monache in Birmania .
Prima contro gl’Inglesi, poi contro i Giapponesi, poi ben due invasioni cinesi e la guerriglia armata di varie minoranze etniche, in Birmania dove governa la dittatura militare più longeva della storia, la seconda guerra mondiale non è mai finita. Nel frattempo è cresciuto un esercito di quattrocentomila unità che spadroneggia e prosciuga le risorse. Lo scenario è quello tragico dei luoghi in cui la casta militare inefficiente e corrotta trascina il paese sull’orlo del tracollo economico.Già nel 1990 l’allora dittatore generale Ne Win, sull’onda delle proteste contro il rincaro del riso e la conversione della moneta che aveva annullato il valore dei due terzi delle banconote, aveva indetto elezioni democratiche pensando di poterle manipolare. Un errore clamoroso per il regime che subì una sconfitta sonora dalla Lega democratica di Aung San Suu Kyi seguta da una repressione feroce con tremila vittime ,l’arresto degli oppositori e un nuovo Golpe. Da circa un mese, nuove proteste per il rincaro dei generi di prima necessità (e nuove repressioni a cura delle squadracce protette dai militari) percorrono la Birmania, ne’ sono mancati quindici giorni fa, nuovi arresti di dissidenti.Il fatto che da qualche giorno i monaci e le monache si siano uniti in massa ai manifestanti, rifiutando le offerte e scomunicando così i militari, introduce di sicuro un elemento nuovo nello scenario. La recita delle preghiere di fronte alla casa di Aung San Suu Kyi – unica leader legittima della Birmania – inoltre, provoca non poco imbarazzo nel regime mentre lo pone di fronte ad una scelta difficile : tollerare la protesta (come sembra stia accadendo) e rischiare di essere travolti dalla nuova ondata democratica o soffocare la rivolta nel sangue, clero compreso.
5 pensieri riguardo “Paritta Sutra”
sarà comunque una bella presa in giro di non aver preso in considerazione il legname nei divieti di commercio con la Birmania …
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2007/09_Settembre/24/manifestazione_monaci_birmania.shtml
Speriamo non si scelga la seconda soluzione….è quella più usata nel mondo……
situazione molto dolorosa.
Aung San Suu Kyi è una donna di una forza straordinaria. Un simbolo che non ha mai accettato l’esilio. E’ rimasta lì, con la sua gente (e se non altro il nobel l’ha forse un poco protetta).
PS hai mai visto un film molto intenso dal titolo “Oltre Rangoon”. A suo tempo era tra i miei preferiti (e comunque uno dei pochi film a trattare in Europa dell’ex Birmania).
Oh caspita, dimenticavo.
BACI BACI
“e voi massa di pecoroni invigliacchiti sempre pronti a inginocchiarvi, a chinare la testa davanti ai potenti…adesso inginocchiatevi e chinate la testa davanti a uno che la testa non l’ha chinata mai sennò davanti a questo “strummolo” quì”!!!!
Flavio Bucci interpreta Don Bastiano ne “Il Marchese del Grillo”