No Prediche

No Prediche

Ingresi11L’insulto grave impresso –  tre metri per sei –  in  cartelloni pubblicitari affissi per ogni dove. La committente, una casa di mode che invece di abiti  e pullover,  esibisce un corpo nudo prosciugato dal digiuno e dalla disperazione. No anorexia – No Lita, avvertono due scritte poste ai lati della modella che ha le stesse fattezze di una sopravvissuta a Buchenwald . No Lita è  il marchio di fabbrica di una collezione : abiti  informali per giovani donne.Tutti applaudono. Bisogna mettere paura a queste ragazze un po’ sciocche che per correre dietro alle mode saltano i pasti, – guardate un po’ come ci si riduce  – ed ecco che lo spettacolo da orripilante dovrebbe diventare educativo.Si ricomincia con le prediche e i messaggi edificanti. Come se l’anoressia fosse un disturbo da disordine alimentare e non un malessere, una sofferenza dell’anima rispetto alla quale non ci sono campagne pubblicitarie scioccanti  o alleanze tra governi e stilisti che tengano.Tutte misure queste che, ammesso fosse davvero l’Imperativo della Moda ,il colpevole, non riescono nemmeno ad ottenere l’obiettivo minimo  che si prefiggono.Tant’è che dopo aver criminalizzato le donne magre ( ultima in ordine di tempo, Miss Italia, che per la verità sembra una ragazza piena di salute) la passerella continua tranquillamente a ricusare la taglia 42 come del resto è sempre stato.Un inutile trambusto in cui c’è sempre qualcuno che coglie l’occasione per  dirti come devi essere. Ma grasse o magre,il Malessere meriterebbe maggior rispetto e laddove non fosse possibile parlarne senza esibizioni e grancasse,un solidale silenzio, sortirebbe migliori effetti. Chi è malato ha bisogno di cure e di amore da elargirsi lontano dai clamori.Le ministre pensino ai Centri e alle attivitità di sostegno e lascino stare le passerelle e la pia illusione che la Campagna dei nostri Sogni  “Sii te stessa” possa mai essere sostenuta dal Mercato.

(Non pubblico la foto inflazionata di Isabella Caro non per disgusto ma per pietà,compassione, rispetto per  il dolore. Ho messo un dipinto di Ingres per ricordare che all’epoca di cui trattasi alle donne veniva chiesto di essere in carne)

12 pensieri riguardo “No Prediche

  1. …un giorno a qualcuno gireranno le scatole e Toscani si troverà nel letto la testa di uno dei cavalli del suo maneggio, stile “Il Padrino”

  2. oggi riflettevo su quella immagine (hai fatto bene a non metterla). E’ giusto che la gente “veda” cosa sia l’anoressia. Se ne sente parlare ma vedere giovani donne che sembrano sopravvissute ai lager è molto diverso.

    Resta da capire però quale sia l’obiettivo che si prefigge la casa di mode. Un modo come un altro per rinverdire i fasti di Benetton? Io sono scettica su questo tipo di operazioni, un po’ come quella di non far sfilare modelle al di sotto della taglia 40 o di cambiare i cartellini sui capi.

    Oliviero Toscani ha dichiarato:

    “Io ho fatto come sempre un lavoro da reporter: ho testimoniato il mio tempo. Sono anni che mi interesso al problema dell’anoressia. Un tema tabù per la moda. Come l’Aids ai tempi. Adesso l’argomento tabù è l’anoressia. Io non credo che la moda abbia grandi responsabilità nel problema, è una cosa molto più ampia che riguarda tutti i media e in particolare la televisione, che propone alle ragazze modelli di successo assurdi”.

    E allora, torno a ripetere, se la moda non c’entra, perchè quell’immagine è stata commissionata da una casa di mode?

  3. La pubblicità veicola messaggi subliminali che non è facile governare.L’emulazione è uno di questi.Per questo fare del sensazionalismo è sempre un rischio.La realtà è assai più tragica delle sue rappresentazioni.Io non credo che ci siano persone che non sappiano che a non mangiare ci si riduce in quello stato. In questo caso poi, l’ambiguità di fondo è data dalla casa di mode che pubblicizza un suo marchio accanto allo slogan no anorexia…

  4. cioè si sta dicendo che l’anoressia non c’entra con la moda delle magre e che i messaggi pubblicitari possono essere emulati?

  5. pazienza…sarà sfuggito l’intervento dell’Associazione Ricerca sull’Anoressia o magari si pensa che l’emulazione funzioni solo in un senso.Ma la pubblicità non è un diktat…

  6. Un post molto toccante e intenso. Non posso che sostenere con te che il dolore e la malattia meritano ben altri rispetto e attenzione.

    Olivero Toscani fa il suo mestiere. Ma non entro in questa facile polemica.

    A questa oppongo le voci delle associazioni che si occupano di disturbi alimentari, le quali più che sdegnate, si sono sentite bastonate da questa pubblicità…

    Un abbraccio e… brava.

  7. E’ che ne ho piene le scatole di paternalismo e di rieducazione delle masse ignoranti.L’unico approccio al problema che conosciamo è la violenza del moralismo?

    Quanto all’alienazione da metodo riabilitante coercitivo…potrei scrivere un paio di romanzi.Ma non temere.Non lo farò.

  8. io sn una ragazza diciottenne e sn dacordo cn il messaggio di toscani…io nsn una ragazza in ccarne e mi piaccio così,anke se qualke volta guardando le ragazze in tv mi viene la voglia di essere come loro….ma mi piaccio anke così…dobbiamo smuovere gli animi di tutte le adolescenti ke vogliono seguire quei modelli skifosi….è vero …la ragazza nella foto fa davvero male..ma purtroppo esistono ragazze così,anoressike..anke cn problemi alle spalle..allora uniamoci x aiutarle e dire NO ALL’ANORESSIA

  9. Tutti siamo d’accordo con il messaggio No all’anoressia,ci mancherebbe.Proprio per questo lo si vorrebbe il più efficace possibile.Poichè conosco le molte tematiche delle community pro ana,mi domandavo se un’ immagine così cruda ma decontestualizzata non potesse suggerire atteggiamenti emulativi al contrario.Il rischio c’è proprio alla luce dei meccanismi che scattano nelle ragazze che s’incamminano su un percorso di dimagrimento spinto all’eccesso.Se non sono stata chiara segnalamelo.Buona fortuna.

  10. CONCORDO CON SEDLEX. Soprattutto perchè conosco bene, purtroppo, il problema (io arrivai a pesare 70 kg e sono alto 1,92) e trattasi di male psichiatrico….ci vuole più di una pubblicità shock….

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